Extra

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-Eddaiii!! Vieniii!!!-
-David, non ci vengo. Fine-
-Va bene... Allora io, Joe e Jude andremo da soli... E non ci sarà nessuno ad impedire che qualcuno ci provi con Jude...-
-Quando hai detto che andate?-
-Tra mezz'ora. Ci vediamo davanti alla ruota panoramica. Passa tu a prendere Jude, Joe passa da me. Ciao-
David chiuse la telefonata, e Caleb sospirò. Sì, si era fatto incastrare, ma non poteva permettere che qualcuno ci provasse con il suo piccolo. Andare al lunapark... Ma chi glie lo fa fare... Sospirò, mentre andò a vestirsi. Non c'era nulla da fare, si ingelosiva davvero troppo facilmente. Tranne di David e Joe. Di loro non era geloso, anche se avvolte stavano troppo vicini a Jude. Erano diventati un bel quartetto e David si era ricreduto su Caleb, e viceversa. Il castano si mise una maglia bianca con un pinguino rosso, un regalo di Jude, e dei pantaloncini neri. Era una giornata fresca, quindi si mise anche la felpa nera da sopra. Al massimo se la sarebbe tolta. Si avviò verso la villa del suo ragazzo pensando ad un bel modo per torturare David.

-Eccomi- disse Jude uscendo.
-Andiamo?-
-Sì. Ma come ti ha convinto?-
-Mi ha minacciato-
-E che ti ha detto?-
-Nulla che ti interessi-
-...sei un gelosone-
-Può darsi-
Camminarono in silenzio. Jude, dopo un po, avvicinò la sua mano a quella di Caleb per prendergliela, ma il castano la mise subito in tasca lasciandolo deluso. Il punk non amava quei gesti da coppiettine, specialmente in pubblico. Ma, vedendo lo sguardo deluso del fidanzato, sbuffò e uscì la mano dalla tasca, prendendogli la sua. Jude sorrise, e Caleb non si trattene. Con la mano libera gli levò gli occhialini e lo baciò a bruciapelo. Il rasta arrossì, ricambiando il bacio. Quando si staccarono, era rosso come i capelli di Xavier, se non di più.
-Caleb... Gli occhialini...-
Il castano ci rifletté un po, poi se li mise lui senza, però, calarli sugli occhi.
-Ma che...-
-Così non te li rimetti- disse con tono ovvio, ricominciando a camminare. Jude lo seguì shockato, cercando di realizzare cos'era appena successo.

-Ehy ragazzi! Eccovi!- esclamò David andandoli incontro, seguito da Joe.
-Ma... Perché hai...- chiese l'arancio.
-Così non se li mette e posso vedere i suoi occhi- disse in tono ovvio Caleb, capendo che si riferisse agli occhialini. Jude sospirò. Sapeva che il suo ragazzo era particolarmente testardo se si parlava di quello.
-Va bene... Andiamo sulle montagne russe?!- chiese entusiasto David.
-No!- disse subito Caleb, sentendosi male solo nel sentir nominare la giostra.
-Non dirmi che hai paura- lo sfotté Joe.
-Sì. Soffro di vertigini-
-Eddai Cal. Non fare il fifone- disse David. Solo Jude non voleva che il castano salisse su quella giostra.
-David cosa cazzo non capisci del fatto che soffro di vertigini? Odio l'altezza, te lo scordi che ci salgo-

-Fanculo fanculo fanculo fanculo- ripeté Caleb guardando la giostra. Alla fine l'avevano convinto, con la scusa che altrimenti qualche ragazza avrebbe potuto sedersi accanto a Jude e provarci con lui. Caleb stava fissando il percorso della montagna russa, constatando che era troppo alta. Stava stritolandolo la sbarra di sicurezza ancor prima di partire. Jude puntò i suoi occhi rossi su di lui e appena la giostra partì, mise la sua mano su quella di Caleb che lo ringraziò tenendo gli occhi chiusi. Era davvero terrorizzato dall'altezza. Fortunatamente per lui, ad occhi chiusi non capiva quanto in alto fosse. Aveva i nervi tesi, ma sentiva solo il vento sulla sua pelle. Quando il girò finì, si catapultò fuori.
-Non è stato così orribile dai- disse David, e Caleb l'avrebbe volentieri ucciso. Ma non poté perché dovette vomitare l'anima. David, vedendolo pallido e vendo com'era ridotto, iniziò a scusarsi ripetutamente e Caleb, rottosi il cazzo di sentirlo, lo scusò.
-Facciamo qualche giostra che vada bene a tutti?- chiese Jude.
-Magari possiamo fare qualche gioco a premi- propose Joe, e tutti furono d'accordo.

Non riuscivano a levare gli occhi di dosso a Caleb. Stava sparando contro le lattine come se fosse la cosa più semplice al mondo. Non ne mancava neanche una. Era davvero bravo, neanche fosse un poliziotto. Anche la ragazza che lavorava lì era rimasta stupita dalla bravura del ragazzo.
-Wow... Beh... Non ne hai mancato nessuno. Puoi prendere il premio che vuoi-
Caleb scelse un peluche a forma di pinguino che Jude si era messo a fissare quand'erano passati lì davanti e glie lo diede. Il rasta gli sorrise e gli diede un bacio sulla guancia, arrossendo e facendo arrossire leggermente anche l'altro.
-Joee. Lo vinci anche a me un peluche così??- chiede David al suo ragazzo.
-No. Non mi va-
-Ma...-
Jude ridacchiò divertito, mentre Caleb gli passava un braccio attorno ai fianchi e lo attirava a se. Il rasta era leggermente confuso. Il suo ragazzo non amava quei gesti da coppiette, specialmente non amava farli in pubblico. Anche David e Joe erano abbastanza confusi nel vederlo così amoroso nei confronti di Jude.

Rimasero al lunapark fino a sera, finché Joe non si decise a chiederglielo.
-Com'è che oggi sei così affettuoso nei confronti di Jude?-
Caleb lo fissò, nel tentavo di capire se stesse scherzando o meno, poi ghignò.
-Ragazzi, vi rendete conto di che giorno è oggi?-
I tre si guardarono, mettendosi a riflettere, finché David non sgranò gli occhi.
-Porco Byron oggi è il tuo compleanno Jude-
Il rasta rimase intontito qualche secondo prima di capire che l'azzurro aveva ragione. Era il suo compleanno e se l'era dimenticato. Caleb ghignò vittorioso.
-Siete dei veri idioti-
-Ma sta zitto. Scommetto che te l'ha ricordato Celia- commentò David e Caleb, in risposta, gli mostrò la sua utlima chat con la ragazza, in cui lui per primo le chiedeva se avesse già fatto il regalo a Jude e lei lo ringraziava per avergli ricordato che suo fratello compiva gli anni. Il castano ghignò di più nel vedere i ragazzi sospirare.
-Idioti. E poi Jude come si fa a scordarsi il proprio compleanno?-
-Non lo festeggio da quando sono morti i miei genitori, ormai mi passa di mente-
-Beh, si può sempre cambiare- commentò il castano prendendo per mano il rasta e trascinandolo verso una direzione a Jude ignota, mentre David e Joe li seguirono.

-Hai presente quando ho voluto una copia delle chiavi di casa tua qualche giorno fa?- chiese il castano appena arrivarono davanti alla villa. Jude annuì confuso, mentre Caleb lo esortava ad aprire. Quando entrarono e accese la luce, l'intera squadra saltò fuori urlandogli a squarciagola degli auguri. Jude rimase a bocca aperta. Non sapeva che dire. Lanciò un'occhiata a Joe e David che alzarono le spalle, come a dirgli che loro non ne sapevano niente.
-Auguri fratellone! Siamo stati bravi eh?-
-Avete organizzato voi tutto questo?-
-Si. Celia ci ha chiamati spiegandoci la sua idea di farti una festa a sorpresa-
-L'idea però non è stata mia- disse Celia, guadagnandosi un'occhiataccia da parte di Caleb. La ragazza prese il suo cellulare e mostrò la sua chat col punk, in cui il ragazzo le chiedeva di preparare tutto per fargli una sorpresa.
-L'ho sempre detto che Caleb è un ragazzo tenero- esclamò poi soddisfatta.
-Posso fare una domanda?- chiese Mark.
-Quale?- chiese Jude.
-Perché Caleb ha in testa i tuoi occhialini?-
Il castano e il rasta se ne ricordarono solo in quel momento di quel piccolo dettaglio.
-Perché il nostro tenero Caleb voleva vedere per tutto il tempo gli occhi del suo Jude e, per non farglieli rimettere, se li è messi lui- spiegò Joe tirando le guance al castano quando calcò il 'tenero'.
-Morite tutti- borbottò questo, infastidito.
Jude gli sorrise divertito e lo baciò, mentre tutti prendevano il cellulare e scattavano foto. Jude poté giurare che quello fosse il più bel compleanno che avesse mai festeggiato.

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