Loop

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La sveglia suonò alle sette del mattino. Di nuovo. Caleb non capiva. Gli allenamenti c'erano stati il giorno prima. Perché aveva programmato nuovamente la sveglia a quell'ora? Si alzò a malavoglia e cercò in giro qualcosa che potesse ricordagli che cosa aveva da fare. Si bloccò quando vide la data sul suo cellulare. Era domenica. Di nuovo. Pensò che fosse tutto uno scherzo e si vestì con calma, poi uscì. Passò davanti al campo degli allenamenti tanto per levarsi lo sfizio.
-CALEB ATTENTO!- urlò qualcuno, e Caleb riuscì ad evitare al pelo una pallonata nello stomaco. Mark andò da lui e iniziò a scusarsi, ma il castano stava ancora cercando di capire cosa fosse successo.
-Caleb ma Celia non ti aveva detto di saltare gli allenamenti?- chiese Shawn incrociando le braccia al petto.
-Infatti- disse Celia stessa, arrivando.
-Forse ha detto qualcosa del genere, ma non l'ho ascoltata- rispose Caleb strafottente. Celia gonfiò le guance, evidentemente infastidita, ma poi sorrise.
-Perchè dovrebbe saltarli?- chiese Mark confuso, e Shawn spiegò come il castano si fosse procurato la ferita.
-Gli allenamenti non li fai. Quindi ora vieni a guardarli con noi. Ti devo parlare di una cosa- cinguettò allegra Celia e Caleb annuì distrattamente mentre la ragazza gli prendeva il polso e lo trascinava verso le panche, arrossendo sotto lo sguardo malizioso dell'altro.

Celia gli aveva raccontato nuovamente come Darren si fosse dichiarato e l'avesse baciata.
-E a Jude come lo dirai?- chiese ghignando. La ragazza ora era nel panico.
-Cavolo! Lo ammazzerà se lo scopre-
-Tranquilla, ci penserà Caleb a bloccarlo- intervenne Nelly.
-Si, lo sbatto contro il muro, lo bacio e lo stupro- disse sarcastico.
-Sarebbe una buona idea- disse, però, Celia. Caleb la guardò male, ma poi sospirò. Quella ragazza era impossibile, anche se all'inizio non si direbbe.

Caleb restò a pranzare con gli altri. Di solito non lo faceva, ma ricordandosi cosa aveva per pranzo aveva deciso che per una volta avrebbe potuto fare un'eccezione.
-Com'è che pranzi con noi?- chiese curioso Shawn.
-Perché se vedi cos'ho per pranzo inizi a pensare che i barboni mangino meglio-
L'albino scoppiò a ridere mentre Caleb sospirò. Lui non scherzava. Faceva davvero pena il pranzo che aveva a casa. Si sedettero a terra in cerchio e casualmente l'unico posto in cui si poté sedere Caleb era accanto a Jude. Il castano guardò sottecchi Celia che sorrideva innocente, poi sospirò e decise di ignorare. Anche se agli altri Caleb sembrava comportarsi normalmente, lui continuava a pensare a cosa potesse essere successo. Come poteva star rivivendo lo stesso giorno? Sembrava l'unico ad essersi accorto di quella cosa. Non capiva. E lui odiava non capire. Non sapere cosa succedesse. Poteva essere che la giornata precedente fosse stata solo un... sogno premonitore? Magari per avvertirlo della pallonata nello stomaco o chissà che.
-Caleb, esci con noi?- chiese Celia speranzosa. Avevano proposto di uscire. Sarebbero stati lei, Darren, Jude, Shawn, Mark, Nathan e Axel.
-Devo?- chiese, ma la ragazza mimò con le labbra un 'Darren' e il castano capì che aveva intenzione di dirlo a Jude.
-Ho capito. Vengo- sospirò poi.

La situazione ad occhi estranei era comica. Darren stava nascosto dietro Celia, Nathan e Shawn, mentre Axel e Mark provavano a calmare Jude che si dimenava tra le braccia di Caleb. Celia gli aveva detto della sua relazione e aveva baciato Darren davanti a lui. Il rasta era saltato addosso al povero portiere con l'intento di strozzarlo, ma Caleb glie l'ha levato di dosso, bloccandogli le braccia con una specie di strano abbraccio. Ma purtroppo per le gambe non c'era nulla da fare, quindi il castano si stava beccando vari calci negli stinchi.
-Fratellone calmati- tentò Celia, ma Jude sembrava indemoniato. Non sembrava esserci niente che potesse calmarlo.
-Caleb l'idea tua era bella. Guarda che se lo stupri per calmarlo non mi arrabbio- disse poi in tono innocente e Jude si bloccò, mettendosi a fissarla a bocca aperta.
-Cel la mia era una battuta- rispose Caleb, pensando che finalmente Jude si era calmato. Ma poi capì una cosa. Si staccò dal rasta come scottato.
-Ora sono io nei guai- disse sotto gli sguardi confusi degli altri.
-CALEB È COLPA TUA SE MIA SORELLA ORA È PERVERTITA!- urlò il rasta mentre il castano, ridacchiando, scompigliò affettuosamente i capelli di Celia salutandola per poi scappare via mentre Jude gli urlava le peggio cose da dietro.

Non aveva paura di Jude. Vederlo incazzato con lui gli piaceva in fondo. Era un modo per avere le sue attenzioni. Ma incazzato com'era in quel momento lo eccitava non poco, e il suo amichetto si sarebbe visto facilmente con i pantaloncini che aveva, quindi aveva preferito andarsene. Vide l'ora sul cellulare e ripensò al giorno prima. Era l'orario in cui aveva visto Jude sull'altalena. Ma 'ieri' Celia non aveva di certo detto di lei e Darren al fratello. Conosceva la ragazza e sapeva che per dire queste cose preferiva averlo intorno, così che potesse bloccarlo. Quindi, forse, aveva evitato che stesse male? Sperava di sì. Sperava che, anche se Jude non lo sapeva, avesse aiutato il rasta a non soffrire. Con quei pensieri si addormentò.

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