Capitolo 26

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Marta aveva ricevuto un messaggio da Leonardo,doveva dirle una cosa MOLTO importante,quel giorno non voleva uscire ma,un po' presa dell'ansia è da tutte le possibili "cose" che le avrebbe potuto dire decise di andare da lui.
Indossò una felpa semplice ma di effetto,un paio di jeans blu e le vans nere,si mise il giubbotto della Colmar e si precipitò fuori.
Leo l'aspettava alla via "dei graffiti" soprannominata così perché piena di scritte e incisioni create da ragazzi/ragazze che avevano un rapporto amore e odio con la vita.
Marta stava camminando,la testa fra le nuvole,aveva paura,se lo sentiva,stava per rimanere da sola.
Quando arrivò vide Leonardo seduto sul marciapiede davanti alla cosiddetta via,gli occhi marroni,Marta era capace di leggere dentro quegli occhi,non erano occhi preoccupati,sembrano più occhi sorpresi,innamorati,pronti a spogliare l'anima di ogni insicurezza e paura.
Pronti a scavare dentro gli "organi" di Marta e scongelare quel cuore,intrappolato in un iceberg,tipo quello dove si era scontrato il Titanic.
Marta si sedette vicino a lui,lui girò il volto verso di lei e si baciarono,un bacio semplice ma che urlava tutto l'amore nei cuori di quei due ragazzi .
"Marta:cosa mi dovevi dire"
Leonardo sorrise e le porse La Rosa.
Marta aveva una faccia stupita,gli occhi luccicarono,abbracciò Leonardo fortissimo.
Poi prese La Rosa,con una delicatezza fuori dal comune,la guardò attentamente,era perfetta.
Marta sembrava una mamma che vede per la prima volta il riso del figlio.
Sembrava che gli avessero regalato il regalo costoso che chiedeva da una vita.
"Marta:Grazie"
Lo disse con la voce tremante,
"Leo:Non ho fatto niente di che,ho solo regalato alla mia ragazza La Rosa perfetta,come lei"
Marta e Leonardo si alzarono,si guardarono qualche secondo meglio occhi,come se quest'ultimi potessero comunicare fra di loro.
Poi Marta posò le mani sulle spalle di Leonardo,lui camminò in avanti,fino a portare Marta al muro.
Prima erano solo baci,poi le labbra non riuscivano a staccarsi,sembrava che ognuna non riuscisse a vivere senza l'altra.
Non si staccarono per mezz'ora,poi lentamente,per bisogni vari tra cui respirare i due volti si allontanarono,le braccia tornarono al loro posto e i due si salutarono con un semplice occhiolino.

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