Dei Filosofi La Crodissea

La Lunga Notte

L'oscurità di una notte senza luna, e senza luci di una città ormai morta... non è semplice descrivere l'inquietudine che una tale situazione possa suscitare. Il buio è appena spezzato dai bagliori dalla flebili fiamme di incendi sparsi in procinto di spegnersi: è come se il buio stesse inghiottendo tutto. Non è più possibile distinguere le sagome dei palazzi distrutti.
Ci sarebbe un silenzio assordante nella città morta, se non fosse per gli urli e le risate inumane.
Essi rimbombano in questo deserto inabitato ed è come se si moltiplicassero a dismisura.
Vi è un'ultima banda nella Fecciapoli. Senza più freni inibitori, ed ostacoli essi si riversano nella città, più affamati che mai, alla ricerca delle ultimi prede presenti.
Noi.
A noi filosofi attende la lunga notte.

"Sarò la luce che vi guiderà."

{AURA FIAMMEGGIANTE}

Faccio ricorso a questa magia, fondamentale in questa situazione.
Attorno al mio corpo si sprigiona una fiamma che brucia la mia energia ed è dannosa solo per chi è nostro nemico. Oltre a proteggere, essa ha l'indubbia utilità di illuminare intorno a me.
Inoltre se c'è qualcosa che non piace molto ai nosti nemici, quella è il fuoco.

"Gracias, comandiante!" mi ringranzia Sofocle.
Sogghinando s'avvicina e con una sigaretta in bocca sfrutta le fiamme per accenderla.
"S'est escaricado l'accendator... jajajajaja!"
"No prob... ma stay focus, bro." rispondo un po' scazzato. Non è più tempo per la cazzate.

Siamo tutti riuniti qui, in attesa dell'offensiva del nemico e a seconda di quanto essa sarà travolgente, siamo pronti a battere in ritirata.
C'è Ipazia (la jappucinesina, è una spadaccina), Sofocle (il pamperano, è un pistolero), Eschilo (il krucco, lanciere), Euripide (il fabbro englomerigano), Arete (di Dubois, l'incantatrice) e infine Ipparchia (la nasdraviana, è un tank). Dei venti che eravamo, siamo rimasti, me compreso, in sette.

"I know you non siete al 100% ..." incomincio a dire.
"Altren ke 100%, noin esseren spakkaten!" si lamenta Eschilo.
Ipparchia lo interrompe subito con un pugno sulla spalla. "Eschilo, non fare debole uomo."
"AHIA... Kazzen, donnona, tu faren molto malen."
Ipparchia che non accetta repliche, minaccia un altro pugno (che questa volta si promette molto più forte).
"Ho kapiten, ho kapiten! Prego, Kapò! Proseguiten puren."
"Loro are coming. We must resistere. Gedediah is ready a give us il colpo di grazia.
They non faranno prisoners. Killatene more che potete. We or loro. If your numero sarà too big, ripiegheremo sulla highway."
"Excusez-moi, capitaine. Ma nous ne serons pas troppò expostì à l'exterieur sur una autoroute?"
mi domanda Arete.
"You're right but con questo dark any anfratto è una trap, soprattuto see our nemici. Burn ogni car or veicolo che you troverete on the street. Trasformiamo this dead città in the hell on earth.
So we'll be protetti dalle flames and onoreremo our caduti con una big pira funeriara."
"Ma Philosophia-sama..."
"Call me Phil." la interrompo.
"Gomen'nasai... Phil-sama...così rischiamo anche noi di rimanere intrappolati nella fiamme..."
"Lo so ma there's not alternative. They have il vantaggio numerico and their abilities innate
like la rigenerazione ai danni and the force sovraumana, put us in bad situazione. Only with
spregiudicatezza we possiamo hope di survive."
"Naruhodo... Ma per favore, minna, fate attenzione!" dice Ipazia ponendo la mani in preghiera.
Nei suoi e nel suo viso è visibile la preoccupazione. Quanto è carina.
Tutti quanti le fanno un gesto di intesa. Mettiamo le nostre mani l'une sopra l'altre, come una squadra sportiva. Poi le alziamo in alto con vigore, urlando.
Siamo pronti.
Non morite, ragazzi.

*CRASH*

*CRASH*

*CRASH*

*HIAHAHAIAIAIIAIAIHIA*

Forse abbiamo fatto un po' troppo rumore... Adesso, c'hanno trovati.
"Sono here! Stay pronti!" urlo. Tutti si dispongono in formazione difensiva.