La sveglia suonò, era un rumore così assordante! Da oggi ero da sola, a Seul, in una scuola che non avevo mai visto con persone che non avevo mai conosciuto. Andai verso l'armadio, era ancora semi vuoto, presi un paio di jeans e una felpa rossa, mi stava dannatamente grande.
Avevo recentemente perso tutto: mio fratello, soprattutto; era depresso, spesso mi chiedo come non l'abbia notato, non abbia notato le sue continue richieste d'aiuto; quindi il 25 agosto morí. Ma a me non piaceva essere al centro dell'attenzione, e quindi neanche fare la vittima, non ne parlavo molto.
Mi diressi in cucina dove mangiai qualche biscotto accompagnato a un succo di frutta ai frutti di bosco. Mi lavai, mi truccai, mi pettinai e uscí fuori. Stavo camminando per arrivare alla fermata del tram; avevo le cuffie, come sempre. Erano la mia pace, la mia tranquillità. Quando ascoltavo la musica..dimenticavo tutto e mi concentravo su ciò che sentivo, lo stesso effetto che ti fa l'alcool, dopotutto.
Arrivata alla fermata aspettai l'arrivo del tram. C'era un vecchio, continuava a fissarmi, squadrandomi, come se fossi nuda, così tanto imbarazzata e spaventata, ma non potevo dimostrarglielo, allora dissi con tono amareggiato:
"Levati lurido viscido! Vecchio bavoso che non sei altro, smettila di fisssarmi!!"
Detto ciò, lui si allontanò e mi lascio in pace, io e la musica che stavo ascoltando.Poco dopo salì sul tram, adoravo sedermi al finestrino, contemplando tutte le bellezze di Seul che mi erano nuove. Però non quel giorno, quel giorno era tutto occupato da ragazzini
"In fondo oggi ricomincia la scuola.." pensai.Ero costretta a starmene in piedi aggrappata alla stupida maniglia sopra la mia testa, cercando di non cadere e spaccarmi il culo.
Appena arrivai a scuola vidi la sua imponente maestosità, niente a che vedere con ciò a qui ero abbittuta.
Tenevo ancora le cuffiette e le mie mani in tasca. Odiavo le mie mani, sembravano quelle di un uomo, erano grandi e ossute, con il palmo grande e le dita spesse e lunghe. Le trovavo poco femminili così me le mettevo sempre in tasca.
Entrai e chiesi a una signora la mia corrispettiva classe
"La 5ª D?...Sí! In fondo a destra!" La ringraziai e mi diressi verso la mia nuova classe. Ero 2 minuti in anticipo.Oggi il professore mi avrebbe presentata a tutta la classe, ero così nervosa!
Mentre seguivo le indicazioni della signora, mi sentii chiamare, era una voce familiare:
"Hey! Scusami! Mi sono dimenticata! Ecco la tua divisa!" disse l'anziana di prima. La presi in mano cercando di capire se mi piaceva o meno. Mi cambiai in fretta, "per fortuna sono arrivata prima" pensai. Mi guardai allo specchio dello spogliatoio, non era poi così male; mi scatta i una fotoUscita dallo spogliatoio (trovato per miracolo) ritornai all'entrata della mia classe. I corridoi erano già presto vuoti, gli studenti si recavano in classe sempre prima. Bussai alla porta:
"Avanti! Prego!" disse il professore. Entrai, non feci attenzione ai miei futuri compagni di classe, ma guardai solo il professore, che appena mi vide disse: "Oh eccoci qua! Finalmente al completo! Si presenti alla classe signorina! Prego!"Ero così timida, ero sicura che avrei fatto una delle mie solite figure. Feci un respirone, trattenni il respiro per qualche secondo e poi iniziai:
"Mi chiamo Jieun e ho 18 anni, sono nata il 12 dicembre e sono originaria dell'America, abitavo a Brooklyn."
"Ok! Grazie" disse il professore, e alla fine aggiunse sussurrando "Perfetta!" e mi fece un occhiolino amichevole.Durante la lezione io non feci altro che guardarmi attorno, cercando di individuare le persone con qui sarei andata d'accordo. Tra queste c'era Yasmina, aveva i capelli castani, uguali i suoi occhi, stranamente poco affusolati però. Da quel che avevo capito, lei non si piaceva, io la trovavo adorabile, al contrario. Poi c'era un altro ragazzo, aveva i capelli verdi chiaro con la ricrescita nera a vista, mi sembrava un tipo tranquillo, il suo viso era semplice e le sue espressioni spontanee, sembrava farti subito capire ciò che pensava. Un altro ancora, il suo nome era Haechan, sembrava davvero buffo, la sua faccia mi ricordava quella di una tartaruga, ma ciò che mi colpì di più, fu sentirlo canticchiare, aveva una voce particolare, la amavo.
Dopo altre 2 ore suonò la campanella, c'era un intervallo. Visto che fuori era bel tempo e che il liceo disponeva di un giardino con dei tavoli fuori, ci era permesso uscire. Appena misi fuori il muso dalla scuola, vidi Yasmina avvicinarsi a me in compagnia di un altro ragazzo.
"Ciao io sono Yasmina! E lui è il mio gemello Chenle! Siamo entrambi cinesi!"
Risi, e poi dissi: "piacere!"Chiaccherammo insieme seduti a un tavolo, mi stavano entrambi simpatici. Dopo poco a noi si unì il ragazzo dai capelli verdi, mi tocco la spalla e mi disse:
"Sono Jungwoo! Piacere!"
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My life is a Drama L͙e͙e͙ T͙a͙e͙y͙o͙n͙g͙
FanfictionJie-un, si è appena trasferita a Seul dopo aver perso il fratello, causa del divorzio tra i suoi genitori. Sua madre, di origini coreane, decide di farla partire per Seul, lontana dai problemi familiari. Lì lei farà nuove conoscenze. Saranno forse f...