Cap. 26

177 18 1
                                    

Indietreggiai, ma lui seguì il mio passo.

Iniziai a correre, a correre via da lui, da quella situazione che lacerava i miei sentimenti. Cosa dovevo fare?

La pioggia continuava a fracassarsi sui miei vestiti, mentre io, veloce, correvo inseguita da Taeyong che urlava il mio nome piangendo.

Ogni giorno, ogni notte avevo sperato in un mio amore ricambiato. Io lo amavo. Cos'era quello che non mi faceva credere in questo?

Svoltai in un altro vicolo. Sentivo ancora il rumore delle sue scarpe scaraventarsi sull'asfalto.

Continuava a correre porgendo la mano sperando che io mi fermassi e le stringessi.

Continuava a gridare il mio nome disperatamente.

Perché non mi stavo fermando?

Si fermò di colpo. La sua testa ere fra le sue mani. Urlò piegandosi in avanti. I suoi gomiti toccavano le sue muscolose coscie.

Mi stavo facendo male, e lo stavo facendo anche a lui, ma era come se ogni mio malessere potesse diventare una crescita per me, e forse, anche per lui.

Continuavo a correre mentre il vento mi penetrava fra i capelli.

La mia testa si voltò a cercare Taeyong che ormai, non c'era più.

Mi fermai. Il mio corpo scivolò lungo il muro di un edificio. Le mie mani stringevano le mie spalle.

Continuavo a piangere e nonostante Taeyong fosse lontano da me, lo potevo ancora sentir urlare.

Presi le cuffie dalla tasca del mio giubbotto insieme al telefono. Me le misi alle orecchie.

Non stavo ascoltando niente, ma il silenzio mi bastava per tranquillizzarmi.

Mi alzai dal marciapiede. Tornai indietro.

Ora, ero io a gridare il suo nome.

La pioggia mi affuscò la vista, iniziai a correre nonostante potessi cadere facilmente.

Urlai più forte. Sentì il mio nome gridato.

Lo vidi correre verso di me ed io verso di lui.

Mi abbracciò con tutta la spinta della nostra corsa, stavo per cadere.

Le sue mani accarezzavano i miei capelli mentre il mio viso continuava a piangere sulla sua spalla.

Si staccò da me leggermente. Le sue mani erano appoggiate sulle mie spalle. Il suo sguardo era intenso e i suoi occhi fissavano i miei, tutto questo illuminato dai fari delle macchine che passavano, mentre i nostri corpi poggiavano sulle strisce pedonali.

La sua mano sfiorava la mia guancia accarezzandola con l'intento di asciugarmi le lacrime che scendevano insieme alle sue.

Le sue labbra si appoggiarono alle mie.

Sussurò tra un bacio e l'altro
"Non te ne andare.."

Come potevo andarmene? Io lo amavo e lui, amava me.

Le sue mani scesero sui miei fianchi mentre mi spostò sul marciapiede.

Mi sollevò e mi mise nuovamente sulle sue spalle. Iniziò a camminare ripercorrendo tutta la strada fatta precedentemente.

My life is a Drama L͙e͙e͙ T͙a͙e͙y͙o͙n͙g͙Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora