Capitolo 8

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Salt Lake City_Territorio dei Demonios

HELLEN

'Dopo quattro...' mi dico mentre prendo il cellulare e guardando l'ora, 'Anzi, dopo quasi cinque interminabili ore di viaggio, siamo finalmente arrivati a destinazione e ci siamo anche già sistemati nel palazzo di proprietà di Miguel. Il quartiere dei Demonios è davvero vasto, non tanto grande come quello che abbiamo a Los Angeles, ma leggermente più piccolo e diversamente suddiviso. Anche qui ci sono le gang, ma non hanno alcun tipo di interesse nelle corse; servono prevalentemente per gestire le zone e definirne meglio i confini. Non ci scommetterei, ma secondo me gestiscono qualche strano giro di droga o qualcosa di simile, dopotutto dovranno fare anche loro i soldi, no? Non che li stia giustificando, ma il fatto che non hanno niente a che fare con noi vuol dire che le loro attività criminali non ci interessano e non ci coinvolgono minimamente. Comunque la cosa più strana è stata vedere un'altra parte dei Demonios a me del tutto sconosciuta, ma ritrovarci persone che vi fanno parte da anni. Ad esempio, ho conosciuto poco fa un ragazzo che è qui da quando aveva praticamente dodici anni e che è stato salvato dalla strada dal capo del quartiere, che è esattamente quello che dobbiamo incontrare a momenti. Se non mi sbaglio, mi sembra si chiama Ramòn; personalmente non l'ho mai sentito nominare da Miguel e, a proposito di questo, era piuttosto dubbioso al riguardo di venire qui. Credo che però, nonostante i suoi dubbi, sia stato obbligato dal fatto che questo è il nostro unico punto di appoggio. Questo, e tutto quello che man mano ho scoperto su Miguel e sui Demonios, mi fa seriamente pensare a quanto sia effettivamente famoso questo team. Infatti, si differenzia molto dai Carter sia per organizzazione che per attività. Infatti, il team dello zio ha solo sedi lavorative ed officine sparse nel paese; ma fra queste, solo quella di Los Angeles è quella operativa per le corse clandestine. Che io sappia, non ce ne sono altre attive.
Comunque, a parte questo, stasera andremo ad uno dei raduni che ci sono al confine del paese e vedremo di trovare quelli che ci davano la caccia. Ripensandoci, se non fosse stato per Julio e per la sua brama di potere, nessuno si sarebbe fatto male e nessuno sarebbe morto. Matt soprattutto... Lui sarebbe ancora qui fra noi ed anche tutti quelli che fino a prima erano i miei uomini. Sono morte troppe persone per colpa di una sola, e questo massacro deve assolutamente finire.
' mentre mi dico questo, continuo a pensare a tutto ciò che è effettivamente accaduto nel giro di un anno e poco più; le gare, gli agguati, i feriti, le corse in ospedale, ai morti ed anche e soprattutto a Matt. 'Anche se mi sentivo in parte responsabile per ciò che gli è successo, adesso ho capito che non è colpa mia e su questo Bryan mi sta dando molto conforto. Se non fosse per lui e per gli altri, sarei davvero ridotta ad uno straccio e probabilmente avrei commesso qualche sciocchezza...' mentre continuo a riflettere sento in me ribollire la rabbia, ma l'improvviso e spontaneo abbraccio di Valeriè mi distrae da tutto questo pensare e pensare, e come per consolarmi, sia lei che Anne, mi sorridono. 'Ero così assorta che mi sono praticamente dimenticata di essere in una specie di sala riunioni di questo edificio. Dovrei smetterla di pensare troppo...'

"Andrà tutto bene, li troveremo e gliela faremo pagare!" commenta poi Anne facendomi l'occhiolino. "Si esatto! Non la faranno franca e né tanto meno li lasceremo andare!" continua poi Valeriè. Le guardo e sorrido nuovamente, felice di averle accanto. Dopo qualche secondo, ad entrare nella sala sono Miguel ed un ragazzo. Questo è alto, occhi scuri, porta una canottiera nera e dei jeans strappati con una catena sul lato destro, la quale fa rumore ad ogni suo passo. Più lo vedo avvicinarsi, e più mi rendo conto che ha un'aria molto sicura di sé, quasi arrogante.

"Io non posso permettertelo!" esclama il ragazzo sconosciuto, il quale non sembra nemmeno rendersi conto della nostra presenza.

"Ormai è fatta e non sei tu a decidere, ma io! Tienilo bene a mente!" ribatte Miguel spazientito ed indicandosi la testa con l'indice della mano destra. 'Ma cosa sta succedendo?' mi domando, come probabilmente tutti gli altri presenti.

Shut up and drive 2 #Wattys2018Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora