A Breath of Ruin

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Ovunque Yuuri guardasse nell'attico di Phichit, con le sue linee marcate e colori nitidi, c'erano segni della sua professione. Due laptop sul suo bancone di marmo, molti telefoni nel suo tavolo da caffè nero, documenti e passaporti falsi al di sotto di una spessa pila di contanti nell'angolo del suo divano di pelle. Molteplici router lampeggiavano in un armadietto sulla parete con diversi indirizzi IP, c'era tutto il necessario per essere uno dei migliori spacciatori d'informazioni in circolazione.

In quel momento Yuuri sentiva come se conoscere Phichit fosse più una maledizione che una benedizione, le sue informazioni non sarebbero state errate e, con le sue ultime parole che gli rimbombavano nella testa, solo per quella volta Yuuri stava sperando che si fosse sbagliato.

Seguirono Phichit nel salotto all'aperto che si affacciava sulla città con pannelli di vetro dal pavimento al soffitto al posto delle pareti, lo spazio era abitato, c'era una confusione organizzata e calore con la luce del sole che ricadeva sul tappeto a pelo lungo, e nonostante tutto Yuuri sentiva i sudori freddi mentre Victor lo seguiva subito dopo, inquietante nel suo silenzio.

Phichit non offrì loro da bere o convenevoli, solo il suo sorriso dispiaciuto mentre li esortava ad accomodarsi sul divano adiacente a quello sul quale si era seduto. Victor si sedette con la sua coscia premuta forte contro quella di Yuuri, la sua mano sopra la sua gamba in un inconscio bisogno di toccare, di rassicurare in caso fosse stato necessario.

E Victor era sempre per dare senza mai ricevere, Yuuri poteva vedere le sue spalle tese, sentire ogni dito strizzare il muscolo della sua gamba, poteva vedere la sua mascella marcata stringersi in anticipazione. I suoi occhi erano le più ostili, belle, orbite vuote blu, e le usava per provare a nascondere le sue reazioni, perché non sarebbe servito a nessuno perdere la testa lì. Victor lo sapeva più di tutti.

Però, persino lui poteva vedere la tempesta al di sotto, quel caos primordiale che si celava sempre nella stretta morsa del controllo di Victor. La cosa che Yuuri aveva creato.

Yuuri seppe perché Victor era così vicino a lui adesso, seppe perché sembrava pronto a portarlo tra le sue braccia in ogni momento, seppe perché sembrava pronto a ruggire, pronto a combattere con le unghie e i denti e vincere. Era perché Yuuri sembrava esattamente lo stesso, provava esattamente lo stesso. Il mostro che erano i suoi sentimenti per Victor rimbombava nelle sue orecchie, appiccava un fuoco che bruciava tutto nel suo cuore, e non c'era niente che Yuuri non avrebbe fatto per proteggere Victor, non solo la persona, ma il suo nome, la sua decisione di scappare via con lui, quindi si fece forza per essere pronto per qualsiasi cosa avrebbe detto Phichit.

Phichit diede solo un breve cenno col capo in riconoscimento a Victor, incerto sotto la pressione che i due esercitavano come se fossero uno solo, l'aria era pesante, il silenzio viscido. Phichit avrebbe dovuto sapere che Yuuri avrebbe voluto che la facesse finita e darci un taglio netto.

Phichit aprì la bocca una volta, apparentemente incapace di trovare le parole da dire che sarebbero state facili per loro da sentire, e prontamente si zittì di nuovo.

"Phichit, sai che posso farcela" lo incitò Yuuri, gentile come poteva permettere il suo senso di disagio.

Ma Phichit si limitò ad annuire, dando a Yuuri una breve occhiata che diceva 'lo so' prima di puntare lo sguardo verso Victor per un lasso di tempo che diceva a Yuuri che forse sarebbe stato l'altro colui che non avrebbe retto. Tutti sapevano dei rari ma indimenticabili momenti di assoluta spietatezza di Victor quando si trattava di affari, di esercitare potere, specialmente quando le persone cercavano di fermarlo dall'ottenere ciò che voleva.

Phichit non sapeva niente di loro finché non era successo il tutto, e ovviamente come tutti gli altri aveva capito la verità nel momento in cui aveva visto Victor e Yuuri l'uno affianco all'altro alla sua porta. Avrebbe avuto tutti i dettagli di ciò che era successo a San Pietroburgo ormai, aveva saputo cosa avevano già passato, e aveva scoperto che stava per dire loro che se la sarebbero passata molto peggio.

Masquerade - Vikturi (Italian traduction)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora