Capitolo 3

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È arrivato il fatidico giorno.
Oggi sarà il mio primo giorno di scuola. Cazzo.

Scendo le scale ancora assonnata e trovo solo Rose in cucina, intenta a fare colazione.

"Mamma e papà sono già usciti per andare a lavoro e Isaac dorme."
"Ah va bene."

Appena finita la colazione, mi dirigo in camera.

Decido di indossare una magliettina e un jeans nero comprati ieri.

Metto un filo mascara e un po' di correttore per nascondere le occhiaie.

Scendo le scale e trovo solo Isaac al piano di sotto.
"Isaac, Rose dov'è?"
"È già uscita con il motorino. Aveva da fare poi entrava alla seconda ora. Tu sei pronta ragazzina?"
"Si."
"E muoviti non ho tempo da perdere."
"Sisi arrivo arrivo."

In macchina si crea un silenzio imbarazzante. Per mia fortuna la scuola non è lontana e arriviamo a scuola al più presto.

Sento tutti gli sguardi puntati addosso, manco avessero visto un alieno.

"Beh ragazzina, cosa fai impalata lì? Vieni ti faccio conoscere i miei amici."

Mentre percorriamo il corridoio, sento gli sguardi di tutti puntati su di noi. Ma davvero? sveglia gente siamo due semplici umani.

Mentre camminiamo vedo un gruppo formato per lo più da dei ragazzi che si gira subito verso  Isaac.

"Ciao ragazzi, lei è Sophie la mia "sorellastra".

Formo in sorriso gentile.

"Bene Sophie loro sono Mac, Julie, Steven, Marcus, Kylie e Jack."
"Ciao, io sono Sophie." Continuo a sorridere
"Il piacere è tutto mio Sophie." Dice un ragazzo, penso sia Steve.
"Ah, non mi dire che ci stai provando pure con lei Steve." Questa volta è la ragazza dai capelli blu a parlare.
"Io sono Julie piacere."
Di rimando le mostro un sorriso sincero.

Ad  interrompere la nostra conversazione è il suono della campanella.

"Ragazzina hai già foglietto con gli orari?"
"No devo passare in segreteria."
"Allora ti accompagno, andiamo."
"Non devi andare in classe?"
"Ah ma come siamo curiosi e insistenti. Su muoviti, segui me. "
"Va bene."

Arrivati davanti alla porta della segreteria bussiamo e successivamente entriamo.
Noto seduta dietro la grande scrivania una vecchia signora.

È troppo carina e subito mi rivolge un dolce sorriso.

"Tu devi essere la nuova arrivata, Sophie Harrison giusto?"
"Si sono io."
"Ecco questi sono gli orari delle lezioni." - Poi continua, - "E tu Isaac dovresti essere in classe."
Lui alza gli occhi al cielo e sbuffa.

La vecchietta ridacchia e dice "Su muovetevi andate in classe."
"Va bene grazie ancora." Le dico sorridendo e poi usciamo.

"Ti conviene entrare alla seconda ora ormai questa è già finita."
"Giusto, alla seconda ora ho educazione fisica." Menomale che ho un cambio nell'armadietto.
"Beh, anche io."

"Vado a prendere il mio cambio nell'armadietto."
"Ti accompagno." Aggiunge subito lui.
"Guarda che sono capace anche di andare da sola fino all'armadietto."
"Si ma io ti accompagno lo stesso e poi qualcosa mi dice che il tuo senso dell'orientamento non è dei migliori." Ha completamente ragione
"Questo non è vero."
"Su ragazzina muoviamoci se non vuoi prenderti una sgridata dalla carissima prof di educazione fisica"

Dopo aver preso il mio cambio ci dirigiamo in palestra e vedo subito Julie che mi saluta con un cenno della mano. Vedo anche Kylie ma lei resta indifferente e continua a parlare con i suoi amici.

Vado nello spogliatoio e vado a urtare contro una ragazza. Ormai è un rituale insomma.
"O-oddio s-scusami non v-volevo." Dice la ragazza.
"Tranquilla sono stata io a venirti addosso."-Poi continuo-"Io sono Sophie."
"I-io mi chiamo Jane."
"Beh piacere Jane, a quanto pare siamo nello stesso corso di educazione fisica."
"S-si." Poi dice "Ma tu non sei la sorella di Isaac?"
"Sorellastra." La correggo
"E si sono io, ma ora sbrighiamoci a cambiarci."
"Va bene."

Quando usciamo vedo una ragazza, o meglio una Barbie finita male, avvicinarsi a noi.
"Oh udite udite la sfigatella della Dickens ha trovato un'amica."
Noto che Jane non contrabbate, si limita ad abbassare la testa.
"Senti non so per qualche stracazzo di motivo tu sia qui e non mi interessa ma sappi che è meglio essere delle sfigatelle - mimo delle virgolette - come ci definisci tu che delle Barbie finite male come te e le tue amichette. Quindi fammi il piacere di girarti sui tacchi e levarti dalle palle."

La faccia della tipa è un meme vivente, credo scoppiare a riderle in faccia, ma quando sto per farlo interviene una delle sue amichette.
"Blair andiamocene, non perdiamo tempo con gente del genere."

Blair annuisce, ancora furiosa e vanno via.

Sono tutti girati nella mia direzione, ma i ragazzi in questa scuola hanno problemi di torcicollo? no perché non riesco a capire il loro continuo fissare.

"Grazie Sophie, davvero."

E mi abbraccia, forte, non esito a ricambiare.

Noto che Isaac sta venendo nella mia direzione seguito da Steve e Jack.
"Wow la ragazzina ci sa fare." Dice Steve.
"Nessuno le hai mai tenuto testa così." Dice Jack.
"Secondo me hai esagerato a trattarla così." Dice Isaac.
"Non ho esagerato ho semplicemente difeso Jane, è lei che l'ha offesa senza un motivo valido."
"Hai esagerato lo stesso mettendola in ridicolo davanti a tutti."
"Amico, solo perché è la tua ragazza non vuol dire che tu la debba difendere sempre." Risponde Steve.
Ah è la sua ragazza, dovevo immaginarlo.

Noto Jane che è visibilmente in imbarazzo.
"Beh ragazzi lei è Jane."
"Jane loro sono Isaac, Steve e Jack."
"Sophie lei già sa chi siamo, devi sapere che noi siamo molto polari qui a scuola." Dice Steve con orgoglio.
"Per un momento potresti mettere da parte il tuo orgoglio?" Dico.
"Mh ci proverò."

Scoppiamo tutti a ridere

"Su ragazzi fate due giri di campo e poi faremo una piccola partita di basket." Annuncia la prof.

Oh no, il basket no.

  

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