5 - Le uova !

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Trecento risvegli fa, circa.

Si era quasi fatta notte, lo avevano aspettato, fino alla fine del crepuscolo. Poi dovettero rassegnarsi a tornare. Varcarono la porta Ves, percorsero il viale d'ingresso, le armature, riflettenti il bagliore delle torce, allestite per il loro ritorno, i mantelli svolazzanti alla brezza del crepuscolo. La folla applaudiva, eccitata dalla vista del loro Re e dei ministri in armatura. In molti cantavano felici, a squarciagola - il bottino aveva superato le più rosee aspettative sia per il numero di cinghiali che per la loro taglia.

Il popolo capì che qualcosa non era andato come previsto: i ministri erano soltanto sei. La notizia si propagò tra la folla, come fiamma sull'alcol, azzerando l'entusiasmo sui volti della folla, che immediatamente assunse il tono costernato del suo Dio e Re.

Chiuso l'immenso portale del castello, Elih Yzzir percorse a passo spedito la lunga sala del trono, il marmo nero al suolo rifletteva l'armatura dorata e il mantello porpora si intonava perfettamente con le ampie vetrate, giunto in fondo al salone, si tolse l'elmo dorato e lo scagliò contro il trono producendo un sordo rumore metallico.

« Merde, merde, merde ! Fils de pute ! » [1] Esclamò, il volto in tono con il mantello.

I sei ministri, bui in viso, non osavano proferire una sola parola.

Si fermò, sotto lo sguardo delle due gigantesche creature di marmo poste ai lati del trono.

Un brivido di terrore gli percorse la schiena.

"Cazzo, le uova !" Esclamò voltandosi di scatto verso i ministri.

"Le uova !" Risposero gridando i sei.

Si precipitarono nei sotterranei del castello, divorando due a due i gradini di pietra della scalinata a chiocciola.

Le uova erano sparite.

Elih Yizzir restò paralizzato davanti alla visione delle conseguenze di quell'atto, vide le mure di Thena che venivano sbriciolate come fossero fatte di sabbia.

"Cazzo, siamo nella merda !" esclamò, destandosi da quella visione.

I sei ministri restarono in silenzio. Poi, Franck, uno di loro, prese la parola.

"No, non lo farà, noi abbiamo la biblioteca".

"Vero..." "...la biblioteca..." "si, non lo farà..." mormorarono gli altri ministri.

Il Re restò silenzioso per qualche istante.

"Si, probabilmente non lo farà, con la biblioteca lo teniamo in scacco, ma per precauzione faremo costruire delle difese. Voglio delle balestre, enormi !"

Restò pensieroso. Poi aggiunse:

"La discussione che abbiamo avuto una settimana fa ! Merde, non ci siamo insospettiti ! Eppure, era tutto cosi chiaro !"

Una settimana prima

La luce degli enormi candelabri si rifletteva sui bicchieri di cristallo punteggianti la lunga tavola che si ergeva, massiccia, su un suolo a lastre di marmo, bianche e nere, disposte a scacchiera. Su un lato della sala rettangolare, gli arazzi illustravano scene di vita durante il risveglio, il lungo giorno, il torpore e il lungo silenzio - le quattro stagioni. Sul muro opposto, un altro arazzo, lungo quanto i quattro messi insieme, mostrava una scena di caccia: da una foresta, nera come l'abisso, emergeva un enorme cinghiale, un maschio sicuramente , che faceva impennare il cavallo bianco di Elih Yzzir intento a scagliare una lancia. I sette ministri, con le loro armature argentate e i mantelli turchesi emergevano compatti dalla Grande Foresta.

Elih Yizzir e i sette ministri, un bicchiere di vino rosso in una mano e un sigaro nell'altra, avevano appena finito di cenare.

Uno di loro ruppe quell'equilibrio esordendo: "Hey, guardate come splendono Muna e Senia ! Vi voglio fare vedere una cosa".

Si allontanò tra gli sguardi perplessi dei presenti. Tornò con un cannocchiale.

"Ma dove l'hai trovato, Fred? " chiese Jean-Pierre, uno dei ministri.

"Vi ho già detto che non voglio più che mi chiamate Fred".

"Ma tu ti chiami Fred!"esclamò Jean-Pierre, scatenando la risata di tutti.

"Si ma ve l'ho ripetuto, e ve lo ripeto per l'ultima volta, voglio che mi chiamate Prom. Chiaro no?"

Fece una pausa.

"Allora, il cannocchiale, non l'ho trovato, me lo sono fabbricato, c'è' qualcuno che ancora tiene vive certe conoscenze, non come certa gente che si accontenta di vivere in pieno Medioevo".

"Ogni allusione é puramente casuale ?" Ribatté Jean-Pierre, suscitando l'ilarità dei presenti, che di bicchieri di vino ne avevano già bevuti parecchi.
"Venite al balcone, venite a dare un'occhiata alle due lune".

"Ma sei scemo? Vuoi farti vedere dal popolo con quell'arnese ?" Esclamò Elih Yzzir.

"Ma dai, chi vuoi che ci veda, sono le 2 di notte, a quest'ora dormono tutti. Rilassati George".

"Elih Yzzir ! Non te lo dimenticare, ci manca solo che uno di voi mi chiami George davanti al popolo!"

Guardarono a turno Muna e Senia.

La vista di Senia li riempì di tristezza, annulando l'ilarità che li aveva accompagnati. Si risedettero tutti al tavolo.

"E pensare che ce l'avevamo quasi fatta a intraprendere il balzo, a proiettarci verso altri mondi". Esordì Prom.

"Per andare dove? Per vedere pianeti inospitali o copie di questo pianeta ?" Ribatté George.

"E' vero. Vi ricordate quando sono arrivate le prime immagini? Io me lo ricordo, come fosse stato ieri. Cazzo, per la prima volta siamo riusciti a captare delle immagini televisive provenienti da altre civiltà, giunte a noi dopo non so quanti anni luce ! E che vediamo? Praterie, con delle mucche un po' diverse dalle nostre e ominidi molto simili a noi, altro che omini verdi e mostri spaziali!" disse Jean-Pierre

"Ma che volevi?" Disse Guillaume, che era rimasto fino a quel momento silenzioso.

"Che vuoi dire ?" Chiese Prom.

"Che in fondo, la risposta ce l'avevamo già. Prendete l'ittiosauro e il delfino. Per chi non lo sapesse, l'ittiosauro era un dinosauro marino, di forma molto simile al delfino, con pinne, pinna dorsale e una specie di rostro, come ce l'ha il delfino, per acciuffare i pesci. Ora, uno é un rettile mentre l'altro un mammifero, ma entrambi, dico entrambi, a distanza di milioni e milioni di anni si sono evoluti per arrivare praticamente alla stessa forma. Perché ? Perché é l'acqua che lo vuole, perché quella forma garantisce il modo più efficace di propulsione nell'acqua, quindi milioni di anni dopo milioni di anni l'acqua ha plasmato quelle due specie allo stesso modo. Un po' come i sassi di un fiume che sono sempre tondeggianti. Quindi, di fatto, tutti i pianeti abitabili ospitano forme di vita simili alle nostre, perché hanno tutti un atmosfera e degli oceani. La vita è nata nell'acqua ed emersa sulla terra ferma, come da noi. Al massimo, in alcuni pianeti i dinosauri, o qualcosa di molto simile, non si sono brutalmente estinti ma sono stati sterminati da un equivalente del nostro sapiens che li ha tolti di mezzo come da noi ha tolto di mezzo mammut, orsi delle caverne e tigri dai denti a sciabola".

"Ma si tratta solo di alcuni pianeti !" Esclamò Prom.

"A migliaia di anni luce, i nostri omologhi potrebbero essersi estinti per colpa di una guerra termo nucleare, di in un'epidemia batteriologica o di una pillola !" Ribatté Elih Yzzir.

"Cazzo, sempre barriere, siete solo bravi a mettere barriere ! Avremo captato le onde da un centinaio di pianeti al massimo, nell'universo ce ne sono un fottio di più e voi subito lì a generalizzare. Se non fosse stato per quella strafottutissima pillola non saremmo rinchiusi dentro queste mura ! Fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e canoscenza, disse un grande poeta!"

  [1] Merda, merda, merda ! Figlio di puttana !

Ciclo Revolver - Il Settimo Ministro (racconto)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora