11 - Epilogo

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"Nathiv, prima che tu possa salire sul dorso del drago, é bene che ti presenti Smagon".

"Smagon... chi? No, aspé, aspé, ma sarà prudente? Voglio dire ... ha appena incenerito ..."

"Dai, seguimi, non avere paura". Rispose sorridendo.

Prom e Nathiv si piazzarono davanti al drago.

"Smagon, ti presento Nathiv. Nathiv ti presento Smagon".

Smagon strinse le palpebre, riducendo le sue pupille a una sottile striscia ambrata, concentrando l'attenzione sul mio maestro e fletté il lungo collo per avvicinarsi a Nathiv che dovette reprimere i conati di vomito, visto l'odore di carne rancida che emanava dai suoi denti.

Smagon tirò fuori la sua lunga lingua e si leccò le labbra.

"Ah lo sapevo che ti sarebbe piaciuto!" Disse Prom, sorridendo al drago.

"S'e' leccato le labbra, Nathiv, é il suo modo per dirmi che sei una persona affidabile, i draghi non si sbagliano mai. Dai, salta su, non mi dire che soffri di vertigini? Anzi no, non me lo dire proprio, oramai é troppo tardi, dai andiamo!"

Smagon aprì debolmente le ali, per creare una passerella fino al suo dorso. La percorsero e si posizionarono, entrambi in piedi, Prom, con le redini in mano e Nathiv stretto alla sua taglia.

Il drago si drizzò, comincio a correre con le sue possenti zampe posteriori, fece un balzo, schiuse le ali e si librò in volo, scompigliando i capelli di tutti noi presenti.

Prom si portò il corno alle labbra e lo suonò, gli altri draghi, appollaiati sulle mura di Thena, spiccarono il volo all'unisono.

Smagon volò sopra la piazza, poi puntò il muso verso il cielo e s'innalzò in posizione quasi verticale - sentì un brivido di paura a pensare al mio maestro aggrappato in quella posizione - salirono di quota fino a diventare dei puntini in cielo, gli altri draghi li raggiunsero e si allinearono dietro Smagon, il maschio alfa, in formazione, a punta di lancia, come gli uccelli.

Si diressero verso le mura, sorvolarono la foresta, che dall'alto sembrava adesso un prato, sconfinato, solcato dalle acque del fiume, argentee e luccicanti ai raggi del sole.

Nathiv, si sentì parte di tutto, della foresta, del fiume, dell'aria, del cielo e avrebbe voluto, in quel momento, più di ogni cosa, avere un dio, un dio vero, da ringraziare per avergli donato l'esistenza. E Smagon ruggì.

In breve tempo atterrarono al villaggio.

Prom invitò Nathiv in casa sua, a cena, per parlargli.

"Nathiv, dovrò assentarmi per tre giorni circa, tu prenderai Smagon e andrai a Thena, non ti preoccupare adesso ti conosce..."

"Ma come lo guido? Io non ho mai guidato un drago!"

Prom rise.

"Devi solo pensare dove andare, i draghi percepiscono i nostri pensieri, le redini servono solo per restare ben ancorati".

Lo guardò negli occhi.

"Nathiv, tu sei l'unica persona di cui possa fidarmi ciecamente".

"Prom, ti ringrazio, é un onore per me. Ma tu dove andrai in questi giorni?"

"E' di questo che voglio parlarti. Voglio sfruttare le potentissime proprietà sciamaniche di questo popolo per dare all'Umanità un'ultima arma, altrimenti quello che abbiamo fatto oggi non servirà a niente. Vedi, quello che diceva Elih Yzzir non é completamente falso, noi siamo una specie che non sa trovare un equilibrio. Adesso che abbiamo ripreso in mano il progresso, la nostra civiltà potrebbe nuovamente rischiare di scomparire per tutta una serie di fattori che noi non sappiamo controllare."

"Quali fattori?"

"Tanti. Il nostro progresso ci condurrà a fabbricare armi che potrebbero cancellare la vita su questo pianeta, oppure potrebbe essere la nostra fame smisurata a portarci a eliminare gran parte delle risorse e delle forme viventi di questo pianeta, provocando la nostra estinzione".

"Non ti seguo, così dicendo stai dando ragione ad Elih Yzzir".

"Esatto, tranne se faccio un'ultima mossa. Come ti dicevo, questo popolo ha sviluppato potentissime doti sciamaniche, sono in grado di far viaggiare l'anima nello spazio e nel tempo. Per tre giorni giacerò nel mio letto, in un sonno profondo, ma la mia anima sarà altrove. Viaggerò nel tempo, indietro, di ventimila primavere e andrò in India, una terra molto lontana da qui. Troverò una persona appena morta e m'incarnerò, per essere dotato di materia e poter agire. Fonderò una setta e darò loro questa conoscenza, così che loro sapranno far viaggiare l'anima nello spazio e nel tempo. E questa conoscenza resterà segreta e si tramanderà nei secoli."

"Ma come potrai fare tutto in tre giorni?"

"Perché il tempo si dilata durante il viaggio, tre giorni qui corrisponderanno a diversi anni laggiù. Se le cose per l'Umanità dovessero andare male, quella setta manderà indietro qualcuno a correggere gli errori".

Prom non ci aveva dato soltanto il sapere, ma anche la capacità di modificare il nostro destino, affinché l'uomo potesse raggiungere altri pianeti, solo ciò avrebbe garantito la sopravvivenza della nostra specie.

Prom era il suo diminutivo, per noi tutti passò alla storia con il suo nome completo: Prometheus.

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⏰ Ultimo aggiornamento: May 13, 2018 ⏰

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Ciclo Revolver - Il Settimo Ministro (racconto)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora