일식 레스토랑 2 [ristorante giapponese 2]

Capitolo 7 (pt 1)

najxemin ti ringrazio tanto per avermi dato il permesso di usare la tua fanfiction "NUDE" per la doujinshi, (tra l'altro andate a leggerla perché è stupenda).

Dalla prossima settimana inizio a fare il primo capitolo, che però sarà diviso in maniera diversa dalla fanfiction.

Potete trovarla sul mio profilo instagram ⬇⬇⬇

chlerya_art

Passate se vi interessa!

Ah altra cosa: oggi in via del tutto eccezionale il capitolo torna alla lunghezza originale, l'altro pezzo tra una settimana quando torno da Vienna.

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Pov Taeil

Doyoung era tornato a casa, incazzato come non so cosa. Pensavo fosse per la musica troppo alta della play, ma quando la abbassai continuò a guardarmi storto.

"Che è successo? Hai avuto dei problemi fuori?"
"All'incirca..."

Dopo quella risposta posò gli oro ciok sul tavolo, non guardandomi, mantenendo gli occhi fissi sul tavolo.

"Hey... stai bene?"

Mi arrivò uno schiaffo fortissimo in faccia.
Ero sorpreso da quella reazione che aveva avuto, insomma ero sicura di non aver fatto niente di male, mi sembrava eccessivo per il volume alto.

"Tu... se non fosse casa tua ti avrei già buttato fuori..."
"Ma-"
"MI HAI TRADITO DI NUOVO! E ORA QUELLA TROIA È INCINTA"

Prese la scatola degli oro ciok e me la lanciò in faccia, per poi salire al piano di sopra e chiudersi in camera.

Io lo avevo tradito? Non tocco una ragazza da quella volta in Italia, non ho più toccato nessuno da quando sono tornato con lui, figuriamoci farci sesso più volte!

"Seriamente... non ho fatto niente sta volta"

Pov Renjun

Ero ormai a casa Jaemin, ma non mi rispondeva al citofono, allora mi avvicinai alla finestra per accertarmi che lui e Jeno non fossero usciti, fu allora che vidi il mio ragazzo avvinghiato a quello che una volta era mio amico.

Indietreggiai lentamente per poi cominciare a correre non so dove, mi bastava solo andare lontano da lì.

Pov Hansol

L'ennesimo fan... l'ennesima scocciatura... l'ennesima persona che non capisce.
Sono famoso... ma anche solo e ne sono consapevole.

Ma quel ragazzino seduto sulla panchina del parco, così triste che quasi annegava tra le lacrime... aveva un non so che di reale, non come tutte quelle altre persone.

"Hey... sei tu... perché stai piangendo?"