Tanátophobia

56 3 4
                                    

Sento la sua voce rimpombarmi nelle orecchie...non vede l’ora, lui vuole andarsene, dice che sarebbe una certezza, che avrebbe pace. Vuole morire...vuole morire. Queste parole continuano a tormentarmi. Sento la sedia indolenzirmi le anche, non riesco a posizionarmi senza tensione. È rigida, dura, come quelle che avevo a scuola. Anche il disagio è lo stesso. Resto in silenzio. I miei occhi che non si alzano, quasi avessero paura di trovare di nuovo i suoi. Fisso lo stesso punto da ore ormai, ma non è il pavimento ciò che vedo. Una fossa, proprio lí, inizia tra le fughe delle pastrelle. È profonda, il buio che la pervade la rende interminabile. Il nulla. Il vuoto. Non l'infinito, come dice lui, solo.. la fine della lucidità. Tutto è distrutto, privo di senso. Non saluto nessuno, non vedo nessuno, torno a casa camminando tra persone inutili, come lo sono io. L'orologio ticchetta, continua il suo viaggio, si muove e non smetterà di farlo, sarò io a finire di sentirlo, "io non voglio.. non voglio". Il suono cantilenante del campanile mi pervade, contorcendosi fino a perdere di significato, nemmeno io ne ho uno, lei verrà e mi porterà via. Tutto resterà immutato dopo di me, e nessuno si ricorderebbe..nessuno può rendersene conto, nessun altro può decidere, potrebbe farlo anche ora se volesse. Valco la soglia, qualcosa mi tappa la bocca, mi ferma il respiro. Mi stordisce fino a farmi tremare le gambe, non riesco a mettere a fuoco, ciò che ho intorno si annebbia, svanisce, non esiste più niente. Gli occhi offuscati si riempiono di lacrime, la mia voce non esce dalla bocca, non un grido, non un gemito. Cerca un ossigeno insufficiente, irraggiungibile. Mi sento annegare, ci sono vicino, e nessuno potrà sentirmi. Sono impotente…eppure è tutto cosí nitido, cosí...reale. Non so dove mi trovo, non è casa mia, non è nessun luogo… Sono presente, e attendo, osservo la mia morte giungere. Lucido, consapevole, incapace… Urlo... e... respiro… mi siedo in un punto qualsiasi, mi stendo a terra... Sono confuso... solo una certezza mi rimane.. lei tornerà a prendermi.

----------------------------------------------------------
Ciao a tutti, e soprattutto scusate l'attesa dei nuovi capitoli, ma tra una cosa e l'altra ultimamente mi è molto difficile scrivere, comunque sia, eccomi. La tanatofobia è la paura ossessiva della morte e di morire.

PHOBIADove le storie prendono vita. Scoprilo ora