Emophobia

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I raggi del sole mi scaldano il viso, e scaldano lei, le sue forme, cosí bella, cosí radiosa. Minuscole gocce cristalline scintillano tra i suoi petali mentre la bagno, donandole  una tonalità di rosso ancora più forte, più piena. La accarezzo. Poi mi blocco. Un rivolo purpureo altrettanto intenso scorre lungo il mio dito, la mia mano, arriva fino al polso. Lo fisso, la mia testa inizia a girare, gli occhi come bloccati, non mi permettono di distogliere lo sguardo e lui continua a scorrere, mi agita. I polmoni si intasano, tossisco, anche nella mia bocca c'è del sangue, le mie mani ne sono ricoperte, la mia gola lo è, sento quel sapore metallico scendere piano, poi bloccarsi, mescolarsi alla saliva. Ora, è sulle mie labbra, lo tocco in cerca della sua origine. Scivola... dalle mie narici. Lo vedo gocciolare sulle foglie della mia amata rosa, sí, proprio colei che sta causando tutto questo. Cerco di pulirmi, di fermarlo, e lui continua a scorrere, dalle orecchie, dalle dita, persino i miei vestiti ora ne sono intrisi. Mi bruciano gli occhi, si lucidano, poi qualcosa mi bagna le guance e il pensiero che possa essere sangue, lo fa aumentare. Sento un nodo alla gola, tossisco, un conato e un altro ancora, il mio viso si sbianca, le mie vene pulsano sempre più velocemente, come se volessero far aumentare lo scorrere di quel malefico liquido. Lei con le sue spine continua a guardarmi, si sta prendendo gioco di me, come se la divertisse vedermi soffrire. Perdo il respiro, mi sento confusa, c'è soltanto quel fluido viscoso intorno a me, ormai ne sono ricoperta, mi sta soffocando. Cerco di prendere aria, ma passa soltanto lui nella mia bocca, non c'è posto per l'ossigeno. Fatico a tenere gli occhi aperti. Mi sento mancare. Mi sta portando via, mi porta con sé. Lontano da lei.

PHOBIADove le storie prendono vita. Scoprilo ora