Capitolo 3

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"Anche quando non ci sei, io mi giro a cercarti."

~Grey's Anatomy~

~•~•~

Pov Baylee

Quella voce...
Al solo suono di essa sentì il sangue ribollirmi nelle vene.
Mi girai, con la poca calma che ancora avevo in corpo, verso di lui pronta per il secondo round.
"Ancora tu? Non ti è bastata la lezione di prima? Eppure ti facevo molto più furbo, ma a quanto pare mi sbagliavo."
Dissi, a Mathias, con tono misto tra l'esasperazione e l'irritazione dovuta alla sua presenza.
"Eh, invece è proprio qui che ti sbagli nana, sono molto più forte di quanto immagini. Comunque anche tu mi sei mancata."
Affermò lui, con nonchalance, regalandomi l'ennesimo occhiolino e sorrisino a trentadue denti.
Giuro, questa volta prima gli tolgo quel sorrisetto strafottente dalle labbra, poi lo ammazzo con le mie stesse mani.

Pov Lisa

Mi rallegrai nel sentire la voce di Mathy, tanto che ricambiai il suo saluto con lo stesso entusiasmo. Quando allungai il braccio per presentargli la mia nuova amica, notai però, che quest'ultima era alquanto alterata con Mathias.
"Mi sono persa qualcosa Bay?"
Chiesi rivolta a Baylee con uno sguardo pieno di confusione.
"Ho già avuto il piacere - mimò lei le virgolette non appena disse la parola piacere - di conoscerlo. Molto simpatico mi dicevano."
Mi rispose con tono ironico facendo sorridere anche Mathias.
La risposta del ragazzo non tardò ad arrivare.
"Vengo descritto in modo del tutto diverso dalle ragazze, ma per il momento mi accontento."
Notai che la sua risposta infastidì, e non poco, la ragazza al mio fianco, allora mi grattai il collo imbarazzata e presi in mano la situazione.
"Ehm... Mathy, ci possiamo unire a te? Non c'è un tavolo libero."
Chiesi gentilmente ricevendo, così, un piccolo pizzico sul fianco da parte di Baylee, allora mi girai verso di lei e la guardai mortificata.
"Certamente piccola, venite pure, tanto siamo solo io e Damian stasera, quindi non ci sono problemi."
Disse Mathias guidandoci verso il loro tavolino.
Quando sentii quel nome mi fermai di botto e mi iniziai a guardare intorno alla ricerca disperata di un tavolino libero.
Sentii una mano posarsi sulla mia spalla e girandomi vidi che apparteneva a Bay, che ora mi guardava sospetta per il mio cambio repentino di umore.
Senza farmi alcuna domanda mi indicò un tavolo che si era appena liberato e con voce tremante mi avvicinai al suo orecchio.
"Ho visto che non corre buon sangue tra te e Mathias, però ti prego, puoi andare tu da loro e dirgli che ci siamo sistemate?"
Lei mi rivolse un sorriso compassionevole ed annuì dandomi due pacche, sulla spalla, di conforto per poi sparire tra la folla.
Abbassai lo sguardo e mi tornarono in mente le immagini della labbra di Damian su quelle di Valerie. Cacciai la piccola ed unica lacrima solitaria che era scesa e mi diressi verso il tavolo.

Pov Baylee

Mi girai verso Mathias, ma era sparito tra la folla. Mi grattai il collo indispettita e dopo aver preso un profondo respiro mi incamminai verso i tavolini chiedendo scusa a chiunque andassi a sbattere.
Tra la moltitudine di persone che ballavano, in modo del tutto volgare ed inadeguato, scorsi il ciuffi spettinato di Mathias e lo raggiunsi fino ad arrivare al loro tavolino.
Una volta arrivata davanti ai due ragazzi mi sistemai i capelli con una mano e posai lo sguardo su Damian.
"Che fai bella principessa? Non riesci proprio a stare alla larga da me?"
Mi sussurrò all'orecchio Mathias, facendomi irrigidire ed innervosire più di quanto già non lo fossi, allora mi girai minacciosamente verso di lui e lo guardai alzando un sopracciglio.
"Se non vuoi davvero finire al pronto soccorso questa volta, ti conviene allontanarti prima di subito Martin."
Sbagliai di proposito il suo nome nascondendo un piccolo sorriso nel vedere la sua espressione mutare in qualcosa di indescrivibile, incrociai allora le braccia al petto attendendo una sua risposta, che non tardò, appunto, ad arrivare.
"Bambolina, mi chiamo Mathias e molto presto non potrai fare a meno di ripeterlo ogni secondo della tua vita."
Mi fece l'occhiolino per poi indietreggiare di qualche passo senza mai distogliere lo sguardo dal mio.
"Sogna pure tesoro."
Scossi la testa contrariata e mi girai verso Damian che nel frattempo si era goduto il nostro battibecco come se fosse al cinema.
"Comunque ero qui solo per dirvi che io e Lisa abbiamo trovato un altro tavolino libero ed ora siamo lì, quindi buon proseguimento di serata."
Diedi le spalle ai due pronta a tornare dalla mia amica ma venni bloccata, quasi subito, da una mano sul mio polso che mi stringeva il giusto da non farmi muovere.
Essendo sicura che quella mano appartenesse a Mathias, mi girai subito pronta ad un ennesimo scontro con lui, ma rimasi sorpresa nel vedere che colui che mi aveva fermata era Damian, allora mi calmai immediatamente.
"Scusa se ti fermo così, ma hai nominato Lisa, lei quindi è qui giusto?"
Mi chiese lui allentando la presa dal mio braccio.
"Ehm si, è qui. Ma è andata a prendere il tavolo prima che qualcuno ce lo rubasse."
Accennai una risata nervosa per poi abbassare lo sguardo sulle mie scarpe bianche.
"Lei dov'è? Dove si trova il vostro tavolo?"
Mi chiese subito lui guardandosi intorno alla ricerca, sicuramente, di Lisa.
"Senti Damian - sussurrai appena in difficoltà vedendo il ragazzo davanti a me davvero bisognoso di avere un confronto con la mia amica - mi dispiace davvero tanto, ma - abbassai appena lo sguardo non riuscendo ancora a guardarlo negli occhi - lei non ti vuole vedere, almeno non ora, non stasera."
Lui non diede ascolto alle mie parole e mi sorpassò senza alcuna difficoltà andando verso il nostro tavolino che deve aver individuato prima.
"No Damian, aspetta, dicevo sul serio, lei..."
Non feci in tempo a finire la frase che venni bloccata da Mathias.
"Lascialo andare, è giusto che risolvino i loro problemi da soli, è soprattutto subito."
Mi disse lui seriamente e con lo sguardo rivolto verso Damian che aveva appena raggiunto Lisa.
"Ma Lisa..."
Iniziai nuovamente a parlare ma venni fermata subito.
"Ma Lisa niente, io li conosco bene, non puoi capire che rapporto c'è tra di loro. Non possono stare a lungo lontani, hanno bisogno l'uno dell'altra."
Concluse lui con voce ferma guardandomi negli occhi.

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