2. La Nostra Nuova Casa

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Scendemmo dal taxi e Cameron ci disse di correre a più non posso su per la collina, facile per una capra.
Arrivati in cima vidi una specie di fattoria e vicino ad un pino c'era un drago che faceva la guardia.
Un attimo, UN DRAGO?!
"E quello che diavolo è?!''
Urlò River appena lo vide.
Cameron cercò di tranquillizzarci, ma non ebbe molto successo:
"tranquilli non vi farà del male, siete semidei non mostri"
Semidei? Mostri?
Non capii cosa significasse ma lasciai scorrere: dopotutto avevano detto che ci avrebbero spiegato dopo.

In lontananza si potevano vedere: la baia di Long Island, una schiera di capanne posizionate a ferro di cavallo, dei bellissimi campi di fragole e un sacco di altre cose che mi lasciarono troppo sconvolta per poterle descrivere.
Quando arrivammo a quello che dedussi fosse il padiglione della mensa, un centauro si avvicinò a noi, giusto perché le cose non erano abbastanza strane.
Poi la Noir ci fermò e infierì al nostro disagio:
"Adesso vi lasciamo con Chirone, il nostro lavoro è finito".

Avevo già sentito questo nome: Chirone... Non era il maestro di Achille?
Iniziò a parlarci come se niente fosse:
"Accogliamo i nuovi arrivati..."
Si bloccò all'improvviso e inizialmente non capii perché, ma poi mi girai verso i miei amici.
Brian aveva un martello rosso che gli fluttuava sulla testa.
Poi Chirone riprese:
"Ave Brian Justice, figlio di Efesto"
Tutti quanti si inchinarono a lui e io a quel punto scoppiai.
"Qualcuno potrebbe spiegarci cosa sta succedendo?!"
Chirone fece un passo avanti "Ogni cosa a suo tempo, prima dobbiamo capire perché non siete stati riconosciuti e dovete fare il giro del campo.
Will, porta Dylan a fare il suo giro di orientamento.
Leo, tu porta Brian, mentre Amy andrà con Clarisse, Jace con Annabeth, River con Piper e Eris con Luke.
Un ragazzo alto, biondo, con gli occhi azzurri ed una cicatrice che gli sfigurava metà faccia, ma senza riuscire a renderlo brutto, si avvicinò a me.
Mi porse la mano e io gliela strinsi, poi si presentò.
"Ciao, il mio nome è Luke Castellan, sono il capo della casa di Ermes. Tu sei Eris giusto?"

Sembrava un ragazzo gentile, quindi gli risposi con tranquillità mentre ci allontanavamo dagli altri che mangiavano.

"Si, il mio nome è Eris Kenntnisse, ma voi come fate a saperlo?"
Fece un mezzo sorriso, come se fosse abituato a sentire questa domanda.
"Ci hanno informato Cameron, Aubry e Ash, i vostri custodi."
E secondo lui questo chiariva tutto?
"Se devo essere sincera, non ho capito ancora nulla"
Si fermò di colpo e puntò i suoi occhi azzurro cielo nei miei, inclinando leggermente la schiena in avanti per poter raggiungere la mia modesta altezza e mettendomi una mano sulla spalla come se pensasse che potessi svenire da un momento all'altro.
"Hai presente la mitologia Greca? Gli dei dell'Olimpo? I mostri mitologici, gli eroi, i Titani, le ninfe e tutto il resto?"
"Ehm, sì, so qualcosa a riguardo."
"Tutto ciò è reale, gli dei dell'Olimpo sono ancora vivi e, come nei vecchi miti, si divertono ad andare in giro per la terra ad innamorarsi dei mortali ed è da questo che nasciamo noi mezzosangue. Tu sei una semidea, è per questo che sei qui, per addestrarti e magari cercare di non morire per mano di certi mostri."
Me lo disse in modo così diretto che non capii se stesse scherzando o se mi stesse dicendo qualcosa che mi avrebbe sconvolto la vita.

Cercai di smentirlo perché non potevo dirgli in modo diretto che era pazzo e che stava facendo diventare pazza pure me.
"Ma aspetta un attimo, io ho entrambi i genitori"
Mi guardò in modo strano, come se mi avesse letto nella mente.
"Sai da quanto stanno insieme?"
"Da 25 anni, io ne ho 16."
"Sei stata adottata?"
"Certo che no! Ho visto i documenti medici della mia nascita e c'era scritto che ero figlia dei miei genitori."
"Strano, magari sono falsi"
Non ci avevo mai pensato in effetti, ma perché avrei dovuto pensarlo? E, soprattutto, perché avrebbe dovuto essere vero ciò che questo matto mi stava dicendo?
Iniziai a sperare fosse tutto uno strano sogno.
"Comunque, quello che hai visto prima era il padiglione della mensa, questi sono i campi di fragole e quella è la parete di arrampicata, se vedi della lava che scende non preoccuparti, è tutto normale.
Quello è il poligono di tiro con l'arco e quella l'Arena di combattimento. Ovviamente usiamo vere spade ma per la maggior parte delle volte si esce solo con qualche ferita più o meno grave."
Arrivammo al centro di un ferro di cavallo di capanne.
"Queste sono le case, ognuna appartiene ad un dio.
Quelle due sono di Zeus ed Era. Noterai che una è vuota: Era, essendo la dea della famiglia, non ha figli con gli umani, ma solo con suo marito.
A sinistra ci sono le case degli dei maschi, Poseidone nella tre, Ares nella 5, Apollo nella 7, Efesto nella nove e Ermes nella 11.
A destra, invece, quelle delle dee femmine, tranne la 12 che è di Dioniso. La 4 è di Demetra, la 6 di Atena, la 8 è di Artemide ma anche quella è vuota, Artemide è una dea vergine, e la 10 è di Afrodite."
Concluse.
"Caspita, è più interessante di ogni altro open-day a cui io abbia mai partecipato"
Dissi in tono ironico. Poi una capanna attirò la mia attenzione.
"Questa è la capanna di Ade vero?"
Quella capanna era stranamente accogliente sotto il mio punto di vista, mi piaceva parecchio.
Ce n'erano diverse che mi sembravano più belle di altre.
Ovviamente Luke rovinò tutto proprio quando questa visita mi stava coinvolgendo un po'.
"Eris, ora andiamo alla Casa Grande, si sta facendo buio ormai."
Ma io volevo ancora spiegazioni, non riuscivo ad abituarmi a tutto così velocemente, supponendo che fosse tutto vero.
"Luke aspetta! Quando scoprirò chi è il mio genitore divino? Dove dormirò se non saprò chi è? Come farò con la scuola? E i miei genitori? Chi li avvertirà che sono qui?"
Luke mi mise una mano sulla spalla per tranquillizzarmi.
"Esiste uno strato di magia chiamato Foschia che impedisce ai mortali di vedere cosa accade realmente. Manipolando la Foschia si possono modificare i ricordi dei mortali, questo ti sistemerà con la scuola, poi Aubrey avvertirà tua madre e tuo padre senza dirgli pienamente la verità per non sconvolgere le loro vite.
Per il genitore divino non devi preoccuparti, abbiamo un patto con gli dei che li obbliga a riconoscere i loro figli all'età di 12 anni, quindi penso che entro il falò di sta sera verrai riconosciuta, anche se in discreto ritardo.
In caso tu non venga riconosciuta sta sera starai nella casa di Ermes, ma non temere, non permetterò a nessuno di rubarti qualcosa o di farti degli stupidi scherzi, è il tuo primo giorno e vorrei che ti divertissi."
Almeno cercò di essere carino con me e mettermi a mio agio, ciò mi tranquillizzò. Poi continuò:
"A proposito, se vedi una ragazza alta, castana e piuttosto muscolosa che si avvicina a te con aria strafottente chiamami.
Ora però ti accompagno alla Casa Grande che è già tardi"

Ammiccò ed andammo verso una grande casa azzurra.
Lì trovai Brian intento a ridere come un matto insieme al ragazzo che gli aveva fatto fare il giro di orientamento, Leo.
Dylan era con Will, un ragazzo biondo, piuttosto alto, con occhi azzurri brillanti, un'abbronzatura impeccabile e un sorriso perennemente stampato in faccia, per accoglienza pensai: visibili segni di stress e stanchezza gli marcavano il viso.
River invece era con una ragazza di cui mi sfuggiva il nome, bellissima, alta e con la pelle un dorata, e Jace e Amy erano entrambi con la ragazza che doveva accompagnare Jace.
Aveva i capelli ricci biondi, gli occhi grigi e un fisico atletico, non mi ricordavo neanche il suo nome, qualcosa tipo Anne.
Luke andò verso di loro ed io lo seguii.
"Annabeth, non doveva accompagnarla Clarisse?" Le chiese confuso.
"Sì, Luke, peccato che la prima cosa che le ha fatto vedere siano stati i bagni."
Rispose Annabeth con un pizzico di sarcasmo che lo fece sorridere.
"Eris questa è Annabeth, la mia migliore amica.
Penso che andrete d'accordo voi due."
"Che intendi?"
Dicemmo in coro io e lei.
"Questo" sorrise.
Non capivo come avesse fatto a notare una somiglianza di caratteri visto che gli avevo parlato per tipo 20 minuti. Sembrava quasi che lui fosse capace di guardarti dentro e capire chi fossi, nonostante tu non volessi mostrarlo.

Chirone arrivò al galoppo verso di noi con affianco un uomo basso e grassoccio.
"Ciao ragazzi, felice di vedervi, questo è il direttore del campo, il Signor D."
"Per cosa sta la D?"
Chiese Amy.
Il Signor D alzò gli occhi al cielo e borbottò:
"Voi mortali avete così poca fantasia quando si tratta di domande"

Mortali? Significava che lui non lo era? Poteva quel tipo essere un dio?
Un dio con la D?
"Dioniso?" dissi ricordando le lezioni di storia dell'anno precedente.
Mi rispose con sarcasmo
"Cavoli, una semidea che ci arriva dopo una sola affermazione, direi che facciamo progressi.
Comunque benvenuti al campo mezzosangue dove potrete alloggiare, allenarvi, eccetera eccetera eccetera. Basta che non rompiate le scatole a me e andrà tutto bene marmocchi."
Ok lo ammetto, non me lo aspettavo così acido, ma dopotutto è il dio del vino no?
Comunque non mi stava simpatico.

Chirone prese la parola
"Allora ragazzi, penso che voi siate stati istruiti abbastanza per oggi, ci sarà la cena al suono del corno, vi dovrete sedere al tavolo della vostra casa e se non sapete chi è il vostro genitore divino starete con la casa di Ermes.
Poi ci sarà il falò in cui probabilmente verrete riconosciuti tutti.
Infine, dopo il falò, avrete del tempo libero prima del coprifuoco.
Da domani inizierete le attività del campo, nonché il vostro addestramento."

Il suono di un corno riecheggiò da lontano.

"È ora di cena, ci vediamo più tardi" disse Chirone
"Sparite marmocchi"
Aggiunse con immensa gentilezza Dioniso.

New Heroes Of Olympus: L'IndeterminataDove le storie prendono vita. Scoprilo ora