1. Il Mio Libro Prende Iniziativa

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Ok, io vi sembrerò una persona normale, no? No, bene. Non lo sono infatti.
Sono, avrete già sentito parlare di un certo Percy Jackson, una semidea.
Sono una normale semidea? Non lo so. O almeno, non lo sapevo quando sono accaduti i fatti che sto per narrare.

Comunque, era una normalissima giornata di Marzo, nuvolosa ma piuttosto calda.
Mi svegliai alle 7:00 e iniziai a preparami con la solita fretta che accompagna ogni mia giornata.
Mi vestii con i soliti vestiti, lasciai i capelli ricci castani sciolti e, come sempre, non mi truccai.

Arrivai a scuola in perfetto orario e subito iniziò la prima ora di lezione.
L'ora di tedesco passò in fretta, sfortunatamente.
Durante il cambio d'ora parlai un po' con le mie due migliori amiche, Faith e Marinette, e con la ragazza che è seduta nel banco dietro al mio, Amanda.
Amanda odia il suo nome infatti si fa chiamare Amy, ha origini argentine, ma anche europee,ed è magra, di media altezza, con i capelli corti e neri e gli occhi marroni, come sua madre.
Ad un certo punto Kitty la prese con se per parlarle e io mi persi nei miei pensieri fino all'entrata della professoressa di spagnolo.
La lezione iniziò subito in modo noioso, peccato che non si concluse nello stesso modo.
Mi girai per parlare un po' con Amy mentre la professoressa diceva a Kitty di leggere, poi però la sentii dire: "Prof, io ho un po' di mal di gola, faccia leggere Eris, ha cosí tanta voglia di parlare." Imprecai mentalmente contro quella ragazza insopportabile.
Per mia grande sfortuna la professoressa Marton fece esattamente ciò che Kitty le disse.
"Eris, ti vedo molto intenta a parlare con Amy, perché non usi la voce per leggere invece?"
Molte persone non andrebbero nel panico quando una prof gli dice una cosa del genere, magari sarebbero un po' imbarazzate per la figuraccia e abbasserebbero la testa per leggere.
Io però non riesco a leggere bene sotto pressione, mi invento parole che non ci sono nel testo, mi blocco e sbaglio continuamente riga.
Quella volta però le cose andarono diversamente.
No, non in meglio se qualcuno lo stava pensando.
Le lettere cominciarono a girare e si trasformarono in una scritta in greco antico che, per quale cavolo di motivo non lo sapevo proprio, capii.

Sei semidei appena giunti si vedranno partire
la furia della famiglia dovranno patire
e quando la gabbia della dea sarà frantumata
finalmente riconosciuta verrà l'indeterminata.

A questo punto feci la cosa più ovvia di tutte: Finsi di svenire.
Ok, forse esagerai ma sono convinta che questa cosa mi salvò la vita.
Dopo un breve stato di falsa incoscienza mi rialzai con calma mentre ormai tutti si stavano radunando attorno al mio banco.
Vidi Brian, Dylan e Amy avvicinarsi a me dopo che si furono parlati tra loro, ed ecco, proprio lì tutto andò per il verso sbagliato.
Dylan mi aiutò ad alzarmi e mi disse:

"L'abbiamo visto anche noi tre".

Detto questo Kitty si avvicinò con una falsa preoccupazione in volto.

"Eris, cavoli! Ti sei fatta male? Lascia che ti accompagni in infermeria"

"No, lasciala stare, la portiamo noi"

Disse Amy. Sperai che quella smorfiosa di Kitty si levasse dalle scatole, ma non andò così.

"No, insisto, vengo con voi"

La prof, stranamente, diede il permesso a tutti noi di uscire quando le lo chiese Kitty.
Una volta usciti dall'aula smisi di fingere di stare male e cercai di allontanare Kitty per poter parlare da sola con Brian, Dylan e Amy, ma lei quando ci riuscii fece qualcosa di parecchio inquietante.

"Ragazzi, io so di cosa state parlando avanti, e poi chi ve l'ha insegnata l'educazione? Non si escludono- la sua voce mutò in un ringhio- i demoni dai discorsi."

Quando mi girai verso di lei vidi una cosa orribile.
Al posto dei suoi capelli castani, aveva del fuoco che le ardeva sulla testa, una delle sue gambe era di ferro mentre l'altra era da capra e aveva i denti da vampiro.
Sembrava un misto tra Dracula che ha avuto dei problemi coi fornelli e una capra con una protesi.

Cercò subito di gettarsi al collo di Dylan ma lui la evitò e lei finì con la faccia piantata nel muro bianco.
A questo punto, tanto perché le cose non erano già abbastanza strane, arrivò la prof di Latino e Storia insieme a suo figlio Ash.
Ash aveva una clava in mano e si gettò contro Kitty.
La mia compagna di classe, stordita, al solo contatto con la clava esplose in una nuvola di polvere.

"Seriamente Ash?! Avevi detto che ti sembrava un mostro da niente dall'odore, UN' EMPUSA TI SEMBRA UN MOSTRO DA NIENTE?!?!"
La Noir rimproverò suo figlio, come se fosse tutto normale. Amy sbottò:
"Potresti sgridare tuo figlio dopo averci spiegato, per prima cosa, ciò che è appena successo, come seconda cosa, PERCHÉ QUELL'AFFARE CE L'AVEVA CON NOI E DOV'È FINITA LA MIA COMPAGNA DI BANCO?"
La Noir la degnò di poca attenzione e rispose frettolosamente:
"Non c'è tempo, siete solo in quattro.
Ash trova gli altri due prima che succeda il finimondo."
Ash annusò l'aria. "Dovrebbero essere qui vicino, nella classe di matematica"

Non gli lasciai nemmeno il tempo di dire altro.
Mi fiondai sulla porta a bussare come una matta ed entrai.
A quel punto chiesi, con lo sguardo più sconvolto che mai e in preda al panico:
"Nessuno qua ultimamente ha trovato cose strane scritte sul suo libro? Magari in lingue antiche di 2000 anni?"

All'inizio mi guardarono tutti come se fossi una matta ma poi vidi due mani alzarsi.
Mio fratello River e il suo migliore amico Jace alzarono la mano e questo non migliorò la mia situazione mentale. Sarò piuttosto cliché, ma mi piaceva il migliore amico di mio fratello. Cercai di ritrovare la calma e alla fine me ne uscii con qualcosa tipo:
"Beh ehm, la prof di Latino vuole parlarvi."

Si alzarono senza pensarci due volte, nonostante River non seguisse il corso di Latino, e si affrettarono ad uscire dalla classe seguendomi.
Quando arrivammo dagli altri vedemmo delle cose strane.
Ma strane strane.
Ash era metà capra e anche suo padre, che probabilmente era arrivato mentre io chiamavo Jace e River.
E la Noir fluttuava ed era diventata semitrasparente.
Con nonchalance disse:
"Jace, River, Brian, Amy, Dylan ed Eris.
Perfetto sono loro i sei che cercavamo, Cameron."
lui rispose in fretta e furia mentre ci spingeva verso la porta.
"Ragazzi ora uscite da qua, non c'è tempo per spiegare."

Uscimmo da scuola, salimmo su un taxi e Cameron, che insieme a Ash si era rimesso i pantaloni, disse al tassista:

"Long Island, Collina Mezzosangue"

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New Heroes Of Olympus: L'IndeterminataDove le storie prendono vita. Scoprilo ora