E così Victoria ritornò alla noiosa normalità: svegliarsi, scuola, allenamento, dormire. Un ciclo che si ripeteva per quello che le sembrava un secolo.
Erano solo a fine marzo. Ancora più di due mesi. Il tempo sembrava scorrere incredibilmente più piano. Troppo piano.
«Are you sleeping?»
Il prof di inglese la risvegliò improvvisamente dai suoi pensieri.
Biascicò un "sorry" e cercò di rimettersi dritta e di ascoltare la lezione. Le sue buone intenzioni durarono però solo un paio di minuti, poi la sua mente tornò inevitabilmente alla sua partenza, ormai prossima.
E fu in quel momento che venne risvegliata ancora dai suoi pensieri, ma non dal prof di inglese. Delle voci provenivano dal corridoio.
La porta si aprì e entrò una bidella nel panico più totale.
«Professore» ansimò «mi dispiace, non sono riuscita a fermarli...» iniziò a spiegare, ma venne interrotta da due ragazzi che fecero irruzione in classe.
«Vi, are you here?» dissero in coro.
I gemelli Fatu si guardarono intorno alla ricerca della ragazza albina. Sul momento non riuscì a capire cosa stava succedendo e restò a bocca aperta, ma le sue gambe si stavano già muovendo e prima che se ne accorgesse venne stretta in un abbraccio dai gemelli.
«We missed you eh, how did you live without us?» le dissero.
All'improvviso venne sollevata da dietro e si ritrovò seduta sulle spalle di qualcuno.
«How are you little ghost? How is feeling tall for once?» la canzonò una voce familiare.
«The real question now is why are you here?» chiese lei ridendo al lunatico.
«Do you eat sometimes?» continuò lui «Really you don't weight anything».
Mentre ancora stava finendo la frase vide entrare anche il resto dello Shield.
«Ehi sweetie, how are you?»
Fu in questo momento che Victoria si rese conto di quando ridicola fosse quella situazione. Il prof e i suoi compagni erano ancora bloccati a bocca aperta, i gemelli e Jonathan sembravano non essersi proprio resi conto che avevano fatto irruzione in una scuola e continuano a comportarsi come bambini, Colby aveva un sorrisetto imbecille stampato in faccia e stava facendo l'occhiolino alla bidella e poi c'era Joe che era nell'imbarazzo più totale e stava cercando di calmare le acque e di convincere Jon a rimettere giù la ragazza.
«I had to come alone...» lo sentì bisbigliare.
«Signorina, ora mi spiega cosa sta succedendo» le sbraitò in faccia il prof «Chi sono queste persone?»
«Ehm... colleghi di lavoro» rispose mentre Jon le faceva rimettere i piedi per terra.
«Problems?» le chiese poi accennando al prof.
Gli fece cenno che era tutto apposto.
«Mi può dare due minuti? Sistemo tutto io» gli disse con un sorriso da un orecchio all'altro.
«Ok, why are you here?» chiese poi rivolgendosi a Joe.
«We have a surprise for you, but you had to come with us in advance» spiegò lui.
«What? Why? I mean, I don't have to finish school?»
«Exactly sweetie» commentò Colby.
«Are you not happy?» le chiese Jon.
«Oh yes, I'm very happy, just didn't expect it... and I can't leave now, I must have the justification»
«What? Oh, yes, you are minor» la canzonò Colby.
«Oh, my adorable little ghost» continuò Jon.
«I can sign for you beign your protector» li interruppe Joe.
«Ok, that's perfect» gli rispose.
«Prof, io esco ora» disse la ragazza rivolgendosi al professore che stava per mettersi ad urlare.
«Non puoi uscire ora! Serve la giustificazione firmata dal tuo tutore legale, e qui risulta che è Nicholas Di Angelo!» le urlò praticamente in faccia «Quindi fai andare via subito queste persone prima che chiami il preside!»
«Calm down!» gli urlò Jon mettendosi tra la ragazza e il prof. Ok, ora farà qualcosa di veramente stupido. E infatti Jon stava per mettergli le mani addosso, ma Joe e Colby lo trattennero.
«Wo, brotha, what are you doing? Come on, calm down!» cercò di calmarlo Colby.
«I have the authority to sign for her» spiegò Joe al mio prof.
«I have to see a document!» urlò lui paonazzo in volto.
«Ok, ok, calm down, I have it in the car, I go to bring it, ok?» disse andando verso la porta
«Don't do anything stupid!» disse poi rivolto ai ragazzi, in particolare a Jon che era ancora trattenuto da Colby.
Joe uscì, così rimasero Victoria, Jon, Colby e i gemelli. Calò un silenzio carico di tensione.
«Ehi brotha, I let you go, but keep calm ok?» sussurrò Colby a Jon.
«Ehi Vi, we saw a McDonald while we were coming, can we go then? I'm so hungry» disse Joshua.
«Yes, it's a good place» gli rispose la ragazza. Non ci credeva che gliel'aveva davvero chiesto in quel momento.
«Oh yes, I coul eat someone» confermò anche il gemello.
«You're two kids» li rimproverò Colby.
I gemelli lo fulminarono con un'occhiataccia. In quel momento torno Joe con i documenti in mano. Finalmente.
«Here they are» disse mostrandoli al prof, che dopo avergli dato un'occhiata annuì e gli porse un foglio da firmare.
«Ok, do we go?» chiese quando ebbe finito.
«Yes, I take my things» disse la ragazza dirigendosi verso il suo banco e sistemando le sue cose nello zaino che venne cavallerescamente portato da Colby.
Dopodiché uscirono con molta nonchalanche, in classe erano ancora tutti a bocca aperta.
Quando uscirono dalla scuola e il tiepido venticello primaverile scompigliò i capelli a Victoria, la ragazza chiese:
«Ok, why are you here now? I was waiting for you in almost two months»
Joe aprì la bicca per iniziare a spiegare ma venne interrotto dai gemelli.
«What's in april?» chiese esaltato Joshua.
«What's the most important event of the WWE?» continuò il fratello ancora più entusiasta.
«Can I speak cousins?» li interruppe Joe «thanks, they're saying that, if you want, you can come with us in advance and see WrestleMania live»
Cosa? Glielo stava davvero chiedendo?
«Oh my god yes! Yes! Yes! Yes! Yes!» esclamò la ragazza saltando tra le braccia del mastino e suscitando sorrisi da parte dei presenti.
«But, I don't have to finish school?» chiese poi staccandosi finalmente da Joe.
«If you want to finish the school you just have to say it» le disse ironicamente Jon.
«I saw your marks, you go very well at school so I was thinking that you could skip a couple of school's months» spiegò Joe.
«Perfect, when do we leave?» chiese poi Victoria.
«In two days, time to pack up» le rispose il mastino.
«Ok, but I have to warn my brother, he will want tocome with us» disse. Tutti annuirono tranne Jon, il quale replicò: «What? Why? I can be your big brother»
Victoria rise
«Thank you fake brother, but my true brother comes the same»
Jon sbuffò, il taglio sullo zigomo si vedeva ancora.
«Ok sister, call him» si arrese.
Victoria prese il cellulare e chiamò il fratello, che dopo un paio di squilli rispose.
«Ehi sorellina, cosa succede?» chiese.
La ragazza gli raccontò tutto e lui le disse che era molto contento per lei e che ovviamente sarebbe venuto con loro. Non che le dispiacesse, anzi. Suo fratello era tutta la sua famiglia da quando aveva memoria. L'aveva praticamente cresciuta lui. Non aveva infatti molti ricordi dei suoi genitori, solo qualche immagine sfocata. Da quando erano finiti all'orfanotrofio Nicholas si era sempre preso cura della sorellina, che per il suo aspetto veniva spesso presa di mira dai bulletti.Lui l'aveva sempre protetta, si era battuto per lei e non le aveva mai fatto mancare niente.
«He will come» avvisò gli altri.
Jon fece una smorfia:
«We could have been better brothers»
«Just becouse he punched you, that doesn't mean that he isn't a good brother» gli rispose la ragazza stuzzicandolo un po'.
«Ok, do we go eat something?» si intromise Joe ridendo.
Così si diressero verso il McDonald che i gemelli avevano visto arrivando.*****
Erano seduti ad un tavolo aspettando che arrivassero i loro panini. Per fare prima Jon aveva ordinato per tutti un Big Mac, nonostante le proteste della ragazza sul fatto che non sarebbe mai riuscita a finirlo tutto.
«You're too slim, you shuld eat more» era stata la sua risposta, così la ragazza si era arresa.
Quando arrivarono i loro hamburger si fiondarono tutti sul cibo e nessuno parlò più per una decina di minuti buoni. Vuctoria era a metà del suo Big Mac e pensava seriamente che non lo avrebbe finito, quando alzò lo sguardo e vide i gemelli mangiare l'ultimo boccone del loro panino e iniziare a divorare le patatine. Poco dopo furono imitati dai tre dello Shield. Victoria cercò così di concentrarsi sul suo panino e di continuare un morso dopo l'altro. Un infinità di tempo dopo il suo hamburger sembrava essere raddoppiato, quindi gettò la spugna e lo appoggiò sul piatto.
«I don't know how you do that guys» disse «take mine too»
«Jon is right sweetie» iniziò Colby «you eat too little»
Joe non disse niente ma lo vide guardarla pensieroso.
«I'm your half» cercò di difendersi la ragazza «I don't think Saraya and Mercedes eat so much»
«Sarona does it» le disse Jon.
Vuctoria lo guardò con un'espressione esasperata mentre tutti gli altri scoppiavano a ridere.
«Beh, we will put you on weight» le disse Joe «Now, our little sister have to pack up» concluse alzandosi.
Si diressero così a casa della ragazza.
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Live a dream
FanfictionVictoria è una giovane ragazza di 16 anni che frequenta un liceo linguistico in italia. La sua vera passione però è il wrestling, infatti si allena presso un'accademia sognando un giorno di poter calcare il ring della WWE. Un tour in Italia delle su...