Capitolo 12 (Seconda Parte)- Preparativi

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Jason non ci mise troppo a ritornare sui suoi passi e a raggiungere la casa di Jasmine. Si sorprese molto quando, arrivato nelle sue vicinanze, iniziò a sentire della musica provenire dall'interno. Anche lei era come tutti gli altri allora, si ritrovò a pensare. La musica non era messa ad un volume troppo alto come di solito facevano i ragazzi, ma era di quelle dove i cantanti urlavano arrabbiati. Non riusciva proprio a sopportarle quelle. Che avevano da urlare tanto?

Andando sul retro della casa, il suono si fece più forte, fino a che non vide la finestra della cucina aperta e la ragazza che stava facendo qualcosa proprio lì davanti. Prima che lei potesse accorgersi della sua presenza si appostò dietro la vegetazione. Stavolta davvero non voleva farsi scoprire.

Gli sembrava, dai suoi movimenti e dagli oggetti che maneggiava, che stesse preparando un qualche tipo di dolce. Ne ebbe la conferma quando iniziò ad usare uno sbattitore elettrico –anche sua madre lo usava quando preparava i dolci- unendo il rumore di quello alla musica. Ora si che la cosa iniziava ad innervosirlo davvero: odiava i rumori forti, a meno che non fosse stato lui a causarli, quali le urla delle sue vittime o quelli degli "attrezzi" che gli capitava di usare di tanto in tanto. Il silenzio gli piaceva molto invece, lo calmava. E calmava anche sua madre, voleva dire che non c'era nessun intruso nei dintorni da eliminare.

E come sentitasi chiamare in causa, la voce di Pamela tornò a farsi sentire, spronandolo ad uccidere ancora. "Ricordati quello che ci hanno fatto, Jason. Devono morire tutti." E Jason era assolutamente d'accordo con lei. Ma d'altra parte era ancora un bambinone per certe cose e dopo tanto tempo passato in solitudine la prospettiva di ricevere una sorpresa per il suo compleanno era troppo allettante. Sicuramente sua madre non se la sarebbe presa se la ragazza avesse vissuto un giorno in più e lui era pronto ad aspettare e sopportare.


Jasmine, di nuovo totalmente ignara della presenza che stava ad osservarla, continuava a cucinare tranquilla e ad un certo punto cominciò a canticchiare. Adorava le canzoni di quel gruppo, riuscivano sempre a tirarle su il morale, a darle il giusto ritmo per fare ciò che doveva. O in altri casi erano l'opposto ma rispecchiavano perfettamente il suo stato d'animo. La sua voce era molto diversa da quella del cantante e lei di certo non urlava. Essendo completamente sicura che nessuno la stesse ascoltando non si prese neanche la briga di canticchiare a bassa voce. Non le piaceva cantare davanti ad altri, anche se i suoi amici e i suoi genitori le avevano più volte detto che possedeva una bellissima voce, ma se era da sola non si faceva problemi.

Ascoltando "The vengeful one" si ritrovò a pensare che quella canzone era quasi perfetta per Jason, glielo ricordava molto. Già il titolo diceva tutto: "Il vendicativo".

"Hear the innocent voices scream as their tormentor laugh through all of it. No forgiveness from all I've seen."

Jason cercava vendetta e il testo della canzone rispecchiava ciò che faceva lui e ciò che capitava alle sue vittime. Se riuscivano, urlavano, ma comunque vadano le cose Jason non è un tipo che perdona chi entra nel suo territorio. Era arrivato ad andare persino in un'altra città per uccidere la ragazza che decapitò sua madre; era capace di fare anche di peggio per quanto ne sapesse Jasmine. Secondo i film, era anche andato a Manhattan una volta.

"So sleep soundly in your beds tonight, for judgement falls upon you at first light."

Jason di certo non aspettava l'alba per colpire, ma la ragazza trovava quella frase alquanto suggestiva, così come un pezzo che arrivò poco dopo.

"When you'll die you'll know why, for you cannot be saved, this world is too depraved."

Chissà, forse anche a Pamela sarebbe piaciuta quella canzone, o almeno il suo testo.

Welcome to Crystal Lake (ITA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora