Game Day

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Lo stadio era pieno di tifosi, e Louis stava spiando da una piccola finestra che mostrava le tribune. Era in preda all'ansia, l'idea di dover fare una bella figura per far vedere che meritava di stare lì lo agitava e il fatto che ci fosse tutta quella gente non aiutava. Rientrò nello spogliatoio e si sedette per un attimo vicino al suo armadietto. Da un autoparlante una voce annunciò che mancavano pochi minuti all'entrata in campo dei giocatori, così Louis cominciò a prepararsi psicologicamente al suo debutto nei Doncaster Rovers, la sua squadra del cuore, ripetendosi più volte che era quello il suo posto e un pensiero scappò anche a Harry, e a quanto fiero sarebbe stato...

E poi, come prima di ogni partita, prese il foglietto, quel foglietto che era stato il suo portafortuna in tutti questi anni, lo baciò, fece il segno della croce e lo ripose nel suo borsone. Era arrivato il suo momento e niente e nessuno lo avrebbero fermato.

Harry stava aspettando ormai da un'ora nella stanza che si era fatto riservare per vedere la partita. Era ampia, aveva una vista favolosa sul campo ed in più aveva anche uno schermo dove trasmettevano le stesse immagini che avrebbero trasmesso in diretta tv in tutta l'Inghilterra. Da lì poteva godersi Louis e la partita al 100%. Però era davvero molto agitato, non vedeva Louis da troppi anni e la voce che annunciò che tra poco la partita sarebbe iniziata, gli fece salire ancor di più l'ansia.

Quando ad un tratto, eccoli che cominciano ad uscire, il capitano per primo e dietro tutti gli altri, ognuno per mano con un bambino.

"Ed ecco il mio angelo"

Louis stava uscendo in quel momento e ad Harry scappò quasi da ridere perché sembrava più lui il bambino rispetto a quello che aveva affianco. Aveva un sorriso da togliere il fiato e non la smetteva di guardarsi attorno, incredulo. Quello era sicuramente uno dei momenti più belli della sua vita e beh, Harry non poteva che essere felice di vederlo così, bello come sempre, in quei pantaloncini che gli fasciavano perfettamente il sedere.

Dopo le solite procedure pre partita, i giocatori presero posto e l'arbitro fischiò l'inizio. Louis era rimasto in panchina, ma solo perché il mister aveva suggerito che sarebbe stato meglio che avesse guardato un pò gli altri prima, per permettergli anche di rilassarsi un minimo. Stare in panchina però non era divertente quando aveva i nervi a fior di pelle, non riusciva a stare fermo e l'unica cosa che voleva fare era correre in campo e segnare tantissimi goal.

Il primo tempo finì e i giocatori si rintanarono negli spogliatoi. Louis era arrabbiato, non era ancora entrato in campo e non riusciva più a resistere. Cominciò a camminare avanti e indietro per la stanza, tanto che i suoi compagni cominciarono a guardarlo male.

"Hey Tomlinson! Preparati perchè non voglio pentirmi di averti dato questa possibilità!"

Louis si immobilizzò. Cosa significava? Stava per entrare in campo? Si voltò verso il mister e notò che aveva un'enorme sorriso stampato sul volto. Così Louis si levò la felpa, corse verso di lui e disse "Non se ne pentirà,  promesso".  Il mister gli diede un colpetto sulla spalla e annunciò a tutti i giocatori di prepararsi a riuscire. 

Il secondo tempo iniziò e Louis continuava a scattare da una parte all'altra del campo riuscendo a segnare ben 2 goal. Quale miglior inizio! I tifosi lo incitavano e tutti puntavano su di lui, dopo solo qualche minuto era già diventato un campione. 

NOTA D'AUTORE:

Vi rubo solo due secondi!  Intanto ciao a tutti, mi fa piacere che abbiate deciso di leggere la mia fanfiction. Spero che la storia vi piaccia fino ad adesso. I capitoli sono un corti, lo so, ma all'inizio questa era stata pensata come una one shot, poi perché volevo cominciare a pubblicare il prima possibile, ho deciso di farla a capitoli. Non preoccupatevi comunque, Harry e Louis si incontreranno moooolto presto ;)

Fame || l.s.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora