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I giorni passavano in fretta e il loro rapporto si faceva sempre più malato. Erano dipendenti l'uno dall'altro.

Le urla non riempivano piu il silenzio della notte, le luci colorate non dominavano più gli incubi della gente.

Hoseok si svegliò nel pieno della notte, tastò il vuoto al suo fianco e la mancanza del calore del corpo di Yoongi lo allarmò.

Da quando avevano preso la decisione di iniziare a dormire insieme, Hoseok notò che il ragazzo usciva durante la notte per rientrare poi in tarda mattinata.

La serratura scattò segno che era appena entrato.

Restò con gli occhi chiusi, immobile.

Lo sentì camminare a piedi scalzi verso il letto, il materasso si deformò in base ai suoi movimenti, il fiato si mescolò con quello del ragazzo sdraiato.

"Dove sei stato?" azzardò a chiedere.

Un bacio a fior di labbra fu tutto quello che ricevette in risposta.

Il loro era un rapporto silenzioso racchiuso in quelle quattro mura, lontano del vociare cattivo che dominava il mondo.

Hoseok percepì il corpo di Yoongi, era a pezzi, distrutto. Lo avvolse con un braccio tirandolo accanto a se, il ragazzo strinse le ginocchia al suo petto iniziando a piangere silenziosamente.

Si lasciò cullare dalle braccia del ragazzo. Pensando però fossero quelle del suo unico amore.

"Hoseokie, s-salvami"

L'altro in risposta si avvicino al suo viso iniziando a scacciare le dolorose lacrime.

I baci divennero sempre piu lenti.

Era un continuo combattere tra il bene e il male, ad averla vinta era sempre chi aveva  in quel momento più carte in tavola.

Il più grande aveva una tale confusione in testa, tutto ciò non gli permetteva di vivere come una persona, normale.

La tenue luce dei lampioni illuminava poco la stanza di quel quinto piano di un palazzo qualunque.

Gli occhi di Hoseok caddero su piccole macchie rosse sul collo del ragazzo.

"Hyung noi.. noi cosa siamo?" chiese.

Yoongi alzò il viso osservando ogni minima espressione del ragazzo di fronte, aspettava un suggerimento come quando vieni interrogato alla lavagna senza aver studiato, e cerchi nel viso dei compagni la risposta giusta, un po' di compassione.

C'è terrore nel suo cuore e paura nelle sue ossa. Non sa cosa dire le parole gli muoiono in gola.

"Tu, cosa vorresti che fossi per te?"

IᑎᑕOᗰᑭᒪᕮTI • sopeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora