Louis si sveglia tossendo con problemi a respirare e la prima cosa che nota è che non è in paradiso; o all'inferno. Non è neanche morto, apparentemente.
C'è troppo rumore e troppe luci bianche che lo infastidiscono tra le palpebre e c'è qualcuno che gli sta tirando fuori un tubo dalla sua gola, cosa che fa male, facendogli desiderare, non per la prima volta, di essere morto.
Doveva essere morto. Che cazzo ci fa vivo?
"Louis, Louis svegliati" una voce calma lo sta chiamando.
Riconosce una battaglia persa quando la vede, e non c'è modo che ritorni alla pace che l'essere trascinato nel nulla gli aveva dato, così apre gli occhi per quella che sembra essere la prima volta da sempre e si trova di fronte due donne che lo fissano.
Una di loro ha capelli scuri e penetranti occhi blu e l'altra ha capelli rossi e lentiggini su tutto il viso, sembra anche più giovane.
"Sei al London Hospital" gli dice la Dottoressa con i capelli scuri. "Stai bene, va tutto bene".
Se c'è una cosa che le cose non sono è "okay" ma lascia correre perché farebbe troppo male parlare adesso.
"Ci stiamo prendendo cura di te" inizia la rossa e poi le due si alternano nel raccontargli quello che è successo e come è finito qui.
Beh, non sa come è finito qui, ma Louis è piuttosto certo di quello che è successo. Lui lo ha fatto succedere.
Non ci è riuscito, a quanto pare, perché se ci fosse riuscito, non sarebbe disteso in un letto di ospedale in questa stanza in questo momento ma comunque Louis è piuttosto sicuro del perché è in ospedale.
Perde la cognizione del tempo mentre si concentra sul muro dietro i dottori, e non è come se li ignorasse completamente, sta ascoltando parzialmente quello che stanno dicendo. Gli hanno fatto la lavanda gastrica e si sono occupati dei suoi tagli più recenti; hanno contattato un terapista che verrà più tardi oggi per parlare con lui e la buona notizia è che lui è qui solo perché vogliono tenerlo d'occhio, poiché grazie a Dio e alle buone medicine il suo corpo sta reagendo piuttosto bene considerando la quantità di sostanze che ci hanno trovato dentro.
Parlano, parlano e parlano e, per Louis, la cosa peggiore è che lo sanno. Si sente piccolo e imbarazzato e vuole spegnere le luci, piangere e non lasciare mai questo posto, perché non può affrontare nessuno.
Ormai Liam è decisamente qui, pensa. Dopotutto è il suo contatto di emergenza e Dio, come può anche lui guardarlo di nuovo?
Liam è uno ansioso; probabilmente elencherà tutto quello che farà meglio d'ora in poi, perché c'è una probabilità del 99,9% che si incolpi di non averlo notato prima, di non averlo saputo, di non aver aiutato Louis, quando, in realtà, questo è tutta colpa di Louis. È il suo dannato problema se non può sopportare di essere circondato da un bell'uomo senza essere una puttana e baciarlo, è lui che è nato in modo sbagliato, quindi perché Liam dovrebbe sentirsi male?
Tanto per iniziare, Louis ricorda che neanche Liam lo sa, il che lo fa solo sentire peggio, perché l'unica persona che è stata una costante nella sua vita negli ultimi otto anni e mezzo non lo conosce.
STAI LEGGENDO
A Love Like War Italian Translation
Romance"Voglio il tuo aiuto" "Sei sicuro che approvazione non sia la parola giusta?" Harry aggrotta le sopracciglia "Perchè, Louis, la mia opinione professionale non cambierà solo perché stai facendo il carino" "Non voglio che la tua opinione professionale...