Capitolo 23

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Pov Ginny
La falsa Sophia aveva accettato. Sentivo l'ansia scorrere nelle vene e anche George era preoccupato aveva il corpo rigido. Chi mi aveva deluso era Fred. Come aveva potuto dubitare di lei, noi suoi fratelli. Era sempre stato testardo, ma ora stava esagerando e presto si sarebbe reso conto dell'errore fatto.
Sophia avrebbe dimostrato la verità e la falsa Sophia si sarebbe ritrasformata tra non molto mostrando la sua vera identità. Quando Sophia lanciò la sfida Pansy era sbiancata. Io dentro di me esultavo. Le avremmo smascherate una volta per tutte.
Pov Sophia
L'adrenalina scorreva nelle mie vene. Non mi ero mai sentita cosi sicura in vita mia. George mi guardava stranulato vedeva che ero cambiata in quel momento. Sembrava che il coraggio era salito in me tutto insieme. In quel momento avrei dimostrato di essere una degna Grifondoro. Guardai Fred, che mi rivolse un altro dei suoi sguardi freddi. Gli avrei dimostrato che aveva torto. Zabini fece comparire un impianto stereo e fece partire la musica.
(Qui avete libera scelta della canzone da farle ballare).
Appena la melodia partì feci iniziare la falsa Sophia che cominciò a improvvisare qualche mossa di ballo, ma erano più le volte che cadeva, che quelle in cui indovinava un passo, perciò decisi di iniziare a darle del filo da torcere. Iniziai a muovermi a ritmo di musica, e ad un tratto decisi di mettere il bastone tra le ruote all'altra me cambiando canzone. ( mettetene una techno, che vi piace di più sennò saltate questo pezzo)Con un colpo di bacchetta il ritmo cambiò. La falsa Sophia si fermò mentre io cambiai il passo. Immaginavo che mettendo la techno l'avrei fregata. Cosi ballai soltanto io, mentre tutti rimanevano sbalorditi e la falsa Sophia fumava di rabbia. Finita la musica (ricominciate a leggere quando la canzone che avete scelto è finita) tutti erano zitti, finchè George e Ginny non urlarono dalla gioia perchè avevo vinto io e Fred li per li lo vidi rifletterci, come se si fosse risvegliato, ma tornò freddo come prima. Rimase ancora più sbalordito quando la falsa Sophia riprese le proprie sembianze. Ed era niente di meno che Angelina.
S: " Avrei dovuto immaginarmelo che eri stata tu ad architettare tutto" dissi con rabbia.
F: "Angelina"dissi tra un misto di rabbia e sorpresa " come ti è saltato in mente? E io che credevo che.."
A: " Oh ma che bravo che sei Fred! Pensavo fossi più intelligente sai. Ma ormai il mio piano ha funzionato. Volevo vedervi litigare, volevo vedere te che la umiliavi. E bè ci sono riuscita" e rise.
F: " Dimmi Angelina. Per quale scopo hai fatto tutto ciò eh!! Cosa ti rimane ora dimmi! Un'oca come amica e un ragazzo che uomo proprio non si può definire. Sei caduta cosi in basso. Non me lo aspettavo. E io stupido che ci sono cascato."
A: " Le tue parole non mi fanno nè caldo nè freddo. Sappilo. Preferisco la loro compagnia che quella di un gruppo di sfigati come voi"
S: " Ora basta. Non ti sei divertita già abbastanza eh! Ora andatevene. Mi sembra che quello che volevate lo abbiate ottenuto no. Mi avete umiliata abbastanza"
P: "Si Angelina andiamo via. È inutile continuare a stare qui e sentire le sue lamentele"
George: "Andatevene o vi schianto" e ridendo se ne andarono. Appena furono andate via Fred si girò dalla nostra parte, ma qualcosa era cambiato in lui,lo avevo notato anche prima. Il suo sguardo era duro e spento. Qualcosa non quadrava. Chiese scusa ai suoi fratelli che lo perdonarono e in quel momento comparve Hermione insieme a Ron.
G&S: "Hermionee" le corremmo incontro.
S: " Ma dove sei stata. Sei sparita"
H: " Lo so scusatemi è solo che Pansy mi ha dato una botta in testa e sono svenuta. Per fortuna Ron mi ha trovata e mo ha portata in infermeria. Poi sono corsa qui. Perdonatemi"
G: "Tranquilla l'importante è che ora stai bene"
S: " Infatti"
H: " Si si sto bene. Non preoccupatevi"
George: " Va bene noi ora andiamo. Voi dovete parlare" rivolgendosi a me e Fred.
Gli sussurrai " Cosa?". Ma lui se ne andò non ascoltandomi. Cosi rimasi sola con lui, non sapevo che dire mi aveva ferita profondamente con le sue parole.
F: "Scusa" quel scusa suonava alquanto freddo alle mie orecchie.
S: " Sai dire solo questo? Ti rendi conto di cosa mi hai detto? "
F: " Si me ne rendo conto e ho sbagliato. Ma erano cosi credibili"
S: "Cosa?Credibili. George se ne è accorto subito che era una falsa, mentre tu ci hai creduto immediatamente e hai sparato cose che non mi sarei mai immaginata di sentire. Anzi no qualcosa dovevo immaginarmelo, perchè è vero. Come fa un Weasley come te o George a stare con una sfigata come me eh! Già tanto che ti sono amica vero?"
F: "Aspetta fammi spiegare"
S: " No Fred. Mi hai ferito e tanto. Pensavo mi considerassi la tua migliore amica"
F: " Anche io lo pensavo" i suoi occhi si fecero scuri.
S: " Cosa vuoi dire con questo?"
F: " Pensavo che tra noi ci saremmo detti sempre tutto, ma a quanto pare non è cosi, altrimenti mi avresti detto quello che era successo la sera del ballo"
S: " Ah quindi era questo il vero problema. Maledizione ve l'ho detto. Ho avuto paura Fred. Mi vergognavo da morire per quella cavolo di sfida e non volevo che tutti venissero a scoprire che sapevo cantare. Non volevo attenzioni"
F: "Io non sono chiunque. Ero il tuo migliore amico"
S: " Si ma se lo eri veramente ti saresti accorto che eri distante. Esisteva solo Angelina per te. E lei cosi e lei di qua. Io e George ormai era più il tempo che stavamo da soli che con te. E pretendi che io ti parlassi. Si ne abbiamo avute di occasioni, ma non  ce l'ho mai fatta. E il motivo te l'ho detto prima. Ma tu non mi hai creduto e bè io te lo ripeto. Sono innamorata di te Fred, dal primo anno. Quando sto con te non riesco a dire nemmeno una parola senza arrossire. Mi sento sempre in soggezione e mi fai impazzire solo con la tua presenza. Quindi come cavolo pretendi che riuscissi a dirti una cosa cosi importante. EH DIMMELO FRED"iniziai ad alzare la voce e le lacrime uscirono di nuovo fuori a rigarmi le guance
F: " Non è la stessa cosa"
S: " No certo. Tu non hai paura di niente vero. Il grande Fred Weasley è un leone. Si è vero sei un leone, ma ricordati che anche i leoni sono docili e hanno le loro debolezze. Il tuo orgoglio ti sta portando a questo. Ti stai rendendo ridicolo"
F: " Ridicolo!" si avvicinò serrando i pugni. Cosa gli succedeva? Io addietrai.
S: " Si Fred ridicolo. Spari cose a raffica senza pensare. Fai le cose senza pensare. Be ti dico: impara a riflettere prima di agire, perchè l'istinto non porta sempre a buone direzioni"
F:" Si certo e dimmi dovrei fare come te. Te ne stai sempre in disparte e ci pensi 100 volte prima di fare una cosa, sempre per paura di essere giudicata. Tu l'istinto non lo segui mai e infatti rimani una sfigata. Ma ti dico che preferisco seguire sempre l'istino che essere come te, che per dirmi che mi ami ci hai messo 100 anni. Ma tanto sappi che per me non conta niente, perchè per te provavo solo amicizia, ma ora dopo ciò che mi hai detto nemmeno più quella"
S:"Ma ti senti come parli eh! Che fine ha fatto il Fred che conoscevo. Avrò mille difetti al mondo e questo lo so. Non mi sono mai messa in gioco fino ad oggi e so che è un errore, ma preferisco essere 100 volte me stessa che come tante ragazze che si buttano all'istinto e poi vanno a finire male. O come Angelina che è diventata cinica e cattiva, come Pansy"
F:"Si Angelina non devi nemmeno nominarla, lei almeno è più donna di te e se vuole baciarti lo fa senza pensarci, mentre tu neanche ci provi" da li scoccò il suo peggior sorriso. Sembrava Draco Malfoy in quel momento. Che diamine gli era preso? Non lo riconoscevo più. Aveva scoperto la verità su quelle due. Loro avevano mentito e messo in scena tutta quella falsa. Ha scoperto che non ero io a dirgli quelle parole e pure non ha contato nulla. Le parole di prima mi avevano ferito, ma ora stavo peggio. Perciò non volevo più ascoltarlo e corsi via.

Spazio Autrice
Fred ha scoperto tutto, ma nonostante ciò ha continuato a insultarla e il motivo lo scoprirete nel prossimo capitolo..

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