Capitolo 4

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20 settembre, 10.25, Washington D.C., USA

Vennero chiamati altri scienziati per lavorare al caso. Dovevano scoprire cos’aveva ucciso il dottor Allen e il signor Davis. Quando Anne e Samwell tornarono al laboratorio, parlarono con il guardiano notturno.

"L’altra sera il dottore era uscito tardi, era quasi mezzanotte. Mi strinse la mano e se ne andó verso la sua auto. Poi tornó indietro e rientrò nel laboratorio, era agitato ma non sembrava stesse male. Pochi minuti dopo sentii dei rumori, quindi andai a controllare. Il dottore era accasciato a terra con la faccia paonazza e del sangue che gli colava dal naso." disse lui.

"Grazie mille, ora ci puó dire dove si trova la sede della polizia scientifica?" Chiese Anne.

"Certo, dovete andare in fondo alla strada, girare a sinistra, continuare per 500 metri, girare a destra e continuare lungo la strada. Al terzo semaforo dovete girare a sinistra e alla fine della strada c’è la polizia scientifica."

"Grazie ancora, arrivederci"

"Arrivederci" salutò il guardiano.

Quando Samwell e Anne si furono allontanati il fotografo disse:

"Forse è meglio usare il navigatore, non ho capito niente!" risero.

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11.04

Quando arrivarono alla scientifica, videro dietro due pareti di vetro i corpi del signor Davis e di Mattew Allen. Intorno a loro lavoravano freneticamente i dottori addetti alle autopsie, attrezzati di mascherine, guanti in lattice e camici. Anne fece cenno a uno dei dottori di voler parlare con lui ed egli uscì, si tolse i guanti, si abbassò la mascherina e disse, rivolgendosi ad Anne e Samwell:

"Ditemi"

"Volevamo sapere qualche informazione sulle strani morti degli ultimi due giorni" disse Samwell.

"Beh, allora siete venuti per niente. Le informazioni sul caso Davis-Allen sono completamente riservate. Quindi se non avete altri motivi per disturbare il nostro lavoro, quella è la porta." disse il dottore, indicando l’uscita.

"Scusi, lei è il dottor...?" chiese Anne.

"Paul Harley"

Anne continuò: "Bene, dottor Harley, noi siamo venuti da New York per sapere qualcosa su questa storia e non intendiamo andarcene senza avere le informazioni che cerchiamo."

"Invece io sono venuto qui da Los Angeles perchè sono uno dei migliori medici degli Stati Uniti, quindi lasciatemi fare il mio lavoro." replicò scontroso il dottore.

Anne e Samwell uscirono, ma appena varcata la porta Anne disse:

"Ritorneremo"

"Questo è sicuro" concordò Samwell

Si scambiarono uno sguardo d’intesa e salirono sulla macchina che avevano noleggiato un giorno prima.

Quello sguardo... ad Anne sembrarono gli occhi di un angelo quelli che la guardavano, invece erano quelli di Sam. Erano due frammenti di cielo che in quel momento erano dedicati a lei...

Poi Anne gli chiese una cosa che voleva chiedergli dal loro primo incontro:

"Sei fidanzato?"

"Lo ero, fino a due settimane fa... poi l’ho lasciata, era una donna gelosa e non sopportavo più i suoi capricci... e tu? Hai qualche amore nascosto?" Chiese Samwell con un sorrisetto furbo stampato in faccia.

"No, beh... diciamo che non sono molto fortunata in amore..."

"Ah, mi dispiace"

"No, non ho mai avuto tempo per innamorarmi, la mia vita è stata soprattutto dedicata allo studio e al lavoro" lo tranquillizzò lei.

Ebbene sì , si era innamorata. E non poteva evitarlo. Ma c’era sempre quel qualcosa... che la turbava. Com’erano morti il signor Davis e il dottor Allen? Perchè gli scienziati non l’avevano ancora scoperto? O se lo avevano scoperto cos’aveva di così terribile da non essere rivelato?

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