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Miley

"Devo andare Paul. Tu devi lasciarmi andare. Ti prego! Cercherò in soffitta e.. E io.. Non dirò a mio padre di te. Non dirò nulla lo giuro, ma.."
Mi sollevai sulle ginocchia e allungai le mani per afferrargli il pullover.
Doveva ascoltarmi, doveva farmi tornare a casa.
Mio padre era sicuramente sull'orlo di una crisi.
Era fragile, molto più di quanto non desse a vedere ed era sicuramente distrutto dal mio rapimento.
"Devi farlo per mio padre. Io tornerò. Tornerò qui e mi spiegherai tutto, ma ti prego.."
"No Miley"
Rispose lui serio facendomi ricadere nuovamente a terra.
Scosse la testa in maniera autoritaria alzandosi in piedi e aiutandomi a fare altrettanto.
"È mattina. Non hai chiuso occhio, devi dormire. Parleremo più tardi."
"Perché mi tieni prigioniera? Le nostri madri erano amiche. Erano streghe bianche. Perché mi fai questo?"
Mi strofinai gli occhi con i pugni delle mani e mi diressi verso il letto. Era inutile discutere, per ovvi motivi non sarebbe stato così facile andare via da lì.
Ero troppo stanca per continuare a parlare, troppo esausta per lottare ancora.
Mi infilai sotto le coperte e chiusi gli occhi.
Forse mi sarei risvegliata nella mia stanza scoprendo che era stato tutto quanto solo un brutto sogno.
Sentii il pavimento scricchiolare sotto i passi di Paul che si avvicinava ma non mi mossi di un millimetro.
La sedia strusciò per terra e si sedette accanto al letto.
"Lo so Miley, ho sbagliato tutto. Forse c'erano altri mille modi di iniziare questa conversazione ma.. Non sono bravo a fare amicizia. Diciamo che non è il mio forte la comunicazione."
Si lasciò andare in una risata e si schiarì subito la voce quando si accorse che non stavo ridendo con lui.
Rimasi semplicemente zitta.
Non avevo più parole da dire.
"La mia vita è stata molto simile a quella di Zero. Non sono un lupo, non come lui. Sono un mezzano come lo sei tu. Ti starai chiedendo cosa significhi questo termine nuovo..Nel tuo sangue scorre quello di una strega. Lo sei in parte. Solo le donne possono ereditare questo gene, gli uomini invece nascono stregoni in maniera assolutamente casuale e non possono trasmetterlo ai loro figli. Per questo motivo, sebbene io sia figlio di una strega non ho alcuna energia in più in questo senso. Sono in ogni caso un mezzano però, perché, sorpresa, mio padre era un lupo. Un bel casino insomma.."
Il suo tono di voce triste e la sua storia assurda mi fecero aprire gli occhi.
Sorrise quando lo guardai in faccia e io sistemai il cuscino per essere più comoda mentre lui mi raccontava la sua storia.
"Mia madre si innamorò di un licantropo e contro ogni buon senso, si sposarono e andarono a vivere con il suo branco. Naqui io da quell'amore e coronai il loro sogno di avere un cucciolo. Ben presto però si accorsero che qualcosa non andava. Non riuscivo a trasformarmi. Ero un lupo, sentivo l'istinto, la natura che chiamava.. Ma non riuscivo a completare la mia transazione. Mi potevano spuntare le orecchie o la coda per una frazione di secondi, ma poi tornavo ad essere io."
Sorrisi sentendo una gran pena per lui.
Doveva essere stato difficile.
"Puoi quindi immaginare. Non potevo stringere amicizie umane ma gli altri lupi mi tagliavano fuori. Un incubo insomma. La solitudine diventò la mia migliore amica finché un giorno mio padre venne a mancare. Aveva molti anni in più di mia madre e la natura lo chiamò a sé così come era giusto che avvenisse. Mia madre poteva quindi scegliere. Il branco non l'avrebbe cacciata, eravamo ormai parte di esso, ma allo stesso tempo non eravamo come loro. Walala non era una donna che aveva bisogno degli altri, quindi partimmo. Ci costruimmo una capanna nel bosco non molto lontano dal nostro branco e ricominciammo a vivere nuovamente."
Rimasi in attesa che proseguisse.
I suoi occhi si erano inumiditi e muoveva le mani in maniera nervosa.
Mi immaginai quell'uomo durante la sua infanzia. Nato da una madre strega, diverso dagli altri cuccioli e cresciuto in solitudine.
All'improvviso mi sentii meno arrabbiata con lui.
"Bè, questa è la storia della mia vita. Forse non era di tuo interesse, però.. Insomma.. Non volevo spaventarti né farti del male. Ho sbagliato tutto, ne sono consapevole, ma il panico mi ha fatto agire d'istinto. Avevo solo bisogno di dirti chi eri. Sei in pericolo Miley ed è mio compito proteggerti. Mia madre è stata uccisa per lo stesso motivo per il quale verrai uccisa tu se non facciamo nulla. Ma ora non preoccuparti di questo. Dormi. Ho bisogno di parlarti quando sarai sveglia e lucida. Chiudi gli occhi, sei al sicuro qui. Io me ne starò fuori, nella legnaia. Ho una tenda e un sacco a pelo che ho allestito per lasciarti tranquilla. Non tentare la fuga, rischieresti solo la vita. Ci vediamo fra qualche ora. Ti cucinerò qualcosa. Siamo intesi?"
Restai immobile per qualche istante guardando quei baffi aprirsi in un sorriso.
Forse era la stanchezza ma non sentivo più quella paura che prima mi martellava nel petto.
Non risposi ma chiusi gli occhi e lo sentii andare via.
Dovevo fuggire.
Dovevo tornare da mio padre ma prima di tutto dovevo dormire.
Avevo bisogno di spegnere tutto, almeno un istante.
Non volevo più sentire nulla.

The Wolf - Black MoonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora