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Zero

"Mamma. Mamma.."
Corsi in camera e rimasi bloccato sulla porta.
Mi avvicinai piano alla donna che giaceva sul letto.
Tentai di farlo il più silenziosamente possibile per non disturbarla.
Avevo paura.
Era così fragile che qualsiasi cosa l'avrebbe potuta distruggere.
"Vieni qui piccolo mio"
Al suo segnale corsi accanto a lei.
Saltai sul letto e mi sdraiai al suo fianco abbracciandole la schiena.
I suoi capelli neri mi ricadevano sul viso facendomi il solletico.
"Stavi piangendo mamma?"
Sussultò alla mia domanda e si schiarì la voce come se non si aspettasse che me ne fossi accorto.
"Si tesoro. Mamma è triste oggi."
Rimasi in silenzio timoroso di farle notare che erano diversi giorni che era triste, non era cosa nuova.
"Fuori c'è il sole. Fa caldo e ci stiamo divertendo. Forse se esci con noi ti passa."
Rise, ma non fu una risata felice.
"Forse hai ragione tu piccolo mio. Forse la mamma avrebbe solo bisogno di provarci un poco di più. Per te almeno.."
A quelle parole scoppiò in lacrime senza riuscire a trattenersi.
"Perdonami.."
L'abbracciai più forte e le accarezzai la schiena magra.
Potevo sentirne le ossa.
Non stava mangiando molto in quel periodo.
"Ti voglio bene piccolo mio. Ci sto provando e lo sto facendo solo per te e per papà. Io ti amo così tanto.."
"Lo so mammina."
La strinsi un poco più forte cercando di portarle via il dolore che sentiva.
"Non commettere i miei errori un domani. Combatti per cio in cui credi, per ciò che ami e non permettere a nessuno di fermarti. Sii il lupo che io conosco e non fermarti mai."
Mai.

Arrancai scivolando nella neve e finendo quasi per terra.
Ero completamente sudato.
Non avevo più osato trasformarmi in lupo timoroso che il signor Clacks mi fosse ancora alle calcagne anche se dubitavo che un uomo di città come lui sarebbe riuscito a tenere il mio passo.
Il sole era ormai alto nel cielo ma nonostante ciò i suoi raggi erano troppo deboli per sciogliere la neve.
Mio padre aveva condotto gli altri uomini alle capanne e finalmente avevo potuto cercare in maniera più seria.
Mancava poco a Natale ed ero più che convinto che avrei riportato Miley a casa prima di allora.
A qualsiasi costo.
L'ansia e la stanchezza di quel giorno mi facevano riaffiorare nella mente brutti pensieri che mi facevano accapponare la pelle.
Non riuscivo ad immaginarmi in alcun modo che potesse andare male.
Ne sarei morto.
Mi guardai intorno cercando di orientarmi.
Non mi ero mai spinto così in là nel bosco, soprattutto non lo avevo mai fatto da solo.
Erano ore che vagavo fra gli alberi. Mi ero perso più volte e avevo girato in cerchio per diverso tempo fino a che non avevo individuato la via che dovevo percorrere. Improvvisamente mi ero sembrato chiaro il motivo per cui mi stavo dirigendo in quella direzione e dove mi stavo recando.
Mi abbassai e toccai la base di un tronco.
Era segnato di rosso.
Osservai gli alberi intorno a me.
Ce ne erano altri.
Ero arrivato.
Quei tronchi delimitavano una zona.
Segnavano il territorio dei Foix, il branco di lupi che viveva più vicino al nostro.
Fischiai alcune volte per attirare l'attenzione.
Era meglio fargli capire che mi trovavo lì.
Se mi avessero visto per sbaglio, si sarebbero arrabbiati parecchio.
A nessun lupo piaceva che un lupo di un altro branco invadesse il suo territorio.
Sentii alcuni rami spezzarsi e capii che stavano arrivando.
Mi alzai in piedi e sollevai le mani.
"Sono Zero, figlio di Robin.."
"Sappiamo chi sei!"
Ululò una voce dietro di me.
Mi osservai intorno per accorgermi che ero stato circondato e lo avevano fatto senza nemmeno che me ne accorgessi.
"Non cerco problemi."
"È un problema che tu sia qui!"
Tuonò l'uomo di fronte a me che con ogni probabilità era l'alpha.
"Cerco una donna.."
Mi giustificai sentendo la rabbia schiacciarmi la cassa toracica quando questo scoppiò a ridere.
"La donna alla quale ti sei legato? Si, ne abbiamo sentito parlare. Ti sei lasciato immischiare in qualcosa di più grande di te."
"Un serial killer batte le nostre zone. Uccide le donne. Terrorizza gli abitanti. Sta scatenando una caccia alla strega che non può portare nulla di buono per nessuno!"
Tuonai sentendo le vene del collo gonfiarsi.
Avrei lottato anche contro tutti loro pur di poter continuare il mio viaggio.
Percorsi con gli occhi il cerchio contando quanti fossero.
Dodici, probabilmente tutto il branco
Non mi avrebbero impedito di arrivare da lei.
"Buono Zero, buono. Non sono questi i calcoli che devi fare."
Disse l'alpha leggendomi nella mente.
"Dimmi il tuo nome. Non parlo con chi non conosco."
"Matteus."
Rispose questo sputando un pezzo di tabacco per terra.
"Che vuoi da noi? Cosa cerchi nel nostro branco?"
Scossi la testa.
"Nulla da voi. Sono stati trovati dei bracciali sul corpo delle donne che sono state uccise. Portavano il nome delle streghe. Uno di questi apparteneva a Walala.."
I lupi intorno a me si agitarono e iniziarono a barbottare.
"Ne deduciamo che sia morta. È stata uccisa vero?"
Chiesi con astio. Quelle domande mi rallentavano.
Matteus abbassò il capo tristemente.
"È così. Uccisa, in casa sua. Le hanno spezzato il collo."
Sospirai consapevole che le mie parole avrebbero potuto scatenare l'inferno.
"Come è stata uccisa? Indossava vestiti da sera non suoi?"
L'alpha si avvicinò a me con aria di sfida.
"Cosa vuoi da noi?"
Feci alcuni passi verso di lui alzando il mento.
"Fatemi passare oltre. Fatemi ispezionare casa sua."
"Mai!"
Sbraitò un uomo accanto a Matteus.
"Walala era nostra responsabilità e ora ci accerteremo che dorma in pace."
Fu il mio turno di abbassare la testa.
"Non voglio mancare di rispetto a nessuno.."
"Vai!"
Spalancai la bocca senza sapere cosa rispondere.
"Vai ho detto. Ispeziona la casa e tornatene da dove sei venuto. Non c'è collaborazione fra i branchi. Non per un caso come questo. Abbiamo lottato per la nostra pace e non ce la faremo portare via."
Feci un cenno d'assenso e passai accanto agli uomini sbigottito per quanto fosse stato facile.
Anche loro sapevano bene quanto fosse importante porre fine a quella storia il più velocemente possibile, prima che qualcuno si mettesse a ficcanasare negli affari dei lupi.
"Zero?"
Mi sentii chiamare e mi voltai per guardare in volto l'alpha.
"Non era vestita da sera. Le è stato spezzato il collo all'improvviso. Non ha lottato, non se lo aspettava. È stata una cosa veloce. È stato un altro tipo di omicidio."
"Non è stato per divertimento, l'ha uccisa perché doveva..."
Conclusi io pensieroso.
Feci un altro cenno ai lupi e ripresi a correre tra la neve.
Non avevo tempo da perdere.

The Wolf - Black MoonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora