1862

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M'incamminai all'alba col mio cane
e visitai il mare.
Le sirene vennero fuori
per guardarmi.

I vascelli a fior d'acqua
protessero mani di canapa
pensando ch'io fossi un topo
arenato nella sabbia.

Ma nessuno mi spostò – finché
sulle mie scarpe non salì
la marea – sul grembiule
sulla cintura e sul corsetto.

E parve che volesse ingoiarmi
tutta – come fossi una stilla di rugiada
sull'orlo d'un dente di leone.
Allora, anch'io mi mossi.

Il mare m'inseguiva,
sentivo alla caviglia il suo tallone
d'argento, ed ecco – le mie scarpe
traboccarono di perle,

finché incontrammo la città impassibile
e il mare sembrò non conoscere nessuno.
S'inchinò, mi dette uno sguardo potente –
e si ritirò.

Poesie della DickinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora