Marinette osservò distrattamente la tazza di cioccolata calda che il ragazzo gli aveva posato davanti con fare gentile, ma la ragazza non riuscì a fare altro che un piccolo cenno, senza alzare lo sguardo su di lui o cercando di fare un sorriso per lo meno di cortesia.
Luka era già stato troppo gentile con lei, non si conoscevano bene, si erano visti una volta, eppure da quando l'aveva trovata rannicchiata su se stessa a piangersi addosso, si era fatto in quattro per cercare di tirarla su e di portarla via dalla pioggia.
Il ragazzo non sapeva da quanto se ne stava lì, ma se ci fosse restata per altri dieci minuti si sarebbe presa un malanno assicurato.
In principio si era offerto di accompagnarla a casa, ma Marinette aveva scosso violentemente la testa, senza spiegarsi e sperando che il ragazzo cogliesse il messaggio che non voleva che i suoi genitori la vedessero così.
Non aveva segreti con la madre ed aveva un ottimo rapporto padre e figlia, ma non voleva turbarli dandogli loro il dispiacere di sapere che erano giorni che la propria bambina si sentiva male, soprattutto con se stessa.
Se Tom avesse saputo delle parole del modello francese, di sicuro non si sarebbe fatto tanti problemi nell'andarlo a cercare per rimetterlo a nuovo, ed era esattamente quello che la corvina voleva evitare.
Voleva fingere che fosse tutto come prima... anche se nulla lo era.
Alya non c'era, Adrien si era rivelato per quello che era, lasciandola a nudo davanti a tutta la classe e anche l'amicizia con Nino si era raffreddata, fino a svanire completamente.
Con tutti gli altri non c'era un rapporto vero e proprio d'amicizia, si trovava bene in classe ma erano tutte solo conoscenze.... nulla era più come prima ma almeno voleva provare a fare finta.
Con i suoi, con se stessa.
E forse allora sì che il dolore sarebbe iniziato a scemare, fino ad allontanarsi totalmente da lei.
Quando il ragazzo aveva compreso che non c'era verso di far ragionare la ragazza nell'accompagnarla a casa, aveva provato a convincerla nel farla venire almeno per asciugarsi nella sua di casa, ma anche a quell'opzione Marinette era stata irremovibile. Non si sarebbe presentata in casa altrui in quelle condizioni nemmeno con il finimondo alle porte.
Non aveva bisogno d'aiuto, era di quello che cercava di convincersi. E non voleva mostrarsi agli altri in condizioni che,però, dicessero tutt'altro.
Neanche Luka avrebbe dovuto vederla così, era solo passato nel momento sbagliato in cui il mondo interno di Marinette era entrato in collisione con la copertura esterna di ragazza felice e senza problemi. In poche parole, in una piena crisi di panico.
Tuttavia ormai era lì, e anche se non lo conosceva appieno, Marinette aveva già afferrato il concetto che non l'avrebbe lasciata sola finché non si fosse calmata, così si lasciò convincere dalla terza alternativa proposta dal ragazzo di spostarsi in un posto vicino, appartato e più caldo.
Dopo un paio di minuti i ragazzi erano giunti in quello che sembrava a tutti gli effetti un garage. Marinette si guardò attorno alla ricerca di un qualche bar, ma quando vide il ragazzo tirare fuori una chiave dai pantaloni ed aprire il cancello , rimase per un attimo confusa.
Il ragazzo scosse le spalle in tutta risposta, invitando la ragazza ad entrare.
Facendo solo che i primi passi Marinette si accorse che quello che sembrava un garage di un auto, dentro era tutt'altra cosa. Era come una sorta di scantinato... più che altro, sembrava una sottospecie di rifugio.
C'era un tavolo, un divanetto, una Tv, un frigo ed una mensola. Appese al muro vi erano tre chitarre, una acustica, una classica ed una elettrica.
Allungando l'occhio Marinette intravide quello che sembrava essere una specie di brandina, dove vi erano delle coperte sfatte ed un cuscino lasciato a caso sopra.
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Just a little bit of your heart || Lukanette
FanficSi portò le mani al petto, soffocando i pianti e le urla , stringendo forte il pezzo di stoffa della sua maglietta, totalmente stropicciata. Si strinse sempre più in una morsa di dolore opprimente che non riusciva a farla respirare. Sentiva che era...