Lavoro

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Il ragazzo la raggiunse con tutta calma pochi secondi dopo.

"Freddino eh"

"Già"

"Vuoi che accenda il riscaldamento?"

"Mi sembra un po' eccessivo"

"Come vuoi, chiedevo soltanto"

"Allora ti porto a casa, insomma immagino il copri fuoco sia abbastanza stretto vista la partenza di domani"

"Nemmeno troppo, parto nel pomeriggio ed avrò tempo per dormire nel viaggio di dieci ore"

"OK, allora possiamo evitare di prendere multe nel tragitto verso casa"

Sorrisero ed il ragazzo premette un pulsante accanto al volante che mise in moto il motore

"Niente chiavi?"

"Le ho in tasca, gioie della tecnologia"

"Veramente?"

"Guarda, sino a quando non provi queste cose non lo capisci. Prima accendere con le chiavi era la normalità, adesso quando per qualche motivo sono costretto a prendere delle chiavi e girarle mi sembra quasi un sacrificio per la fatica che sto facendo, lo fanno apposta"

"Che?"

"Eh questo, ci fanno diventare sempre più pigri con queste piccole cose ed alla fine vedrai che non potremo più rinunciare nemmeno alla più piccola comodità. Tipo, te la immagini una tua giornata senza internet sul telefono?"

"No"

"Ecco, eppure noi siamo cresciuti con internet che veniva pagato al minuto e per caricare un'immagine ti servivano un paio i minuti, i cavi che passavano per la casa e se usavi internet non usavi il telefono"

"Vero"

"Io adesso non riesco più nemmeno ad immaginarmi con un mazzo di chiavi normali in mano, comunque vuoi caramella digestiva?"

Diana fece un gesto di assenso stringendo le spalle, il ragazzo allungò il braccio destro aprì il cruscotto e ne tirò fuori un cilindro anonimo, o per essere più precisi dalla grafica semplice diretta, tolse il tappino con il pollice e porse l'apertura della confezione alla ragazza, Diana avvicinò la mano e le cadde sul palmo una pastiglia, sembrava più una medicina effervescente, il ragazzo senza nemmeno guardare ne prese una per sé e la cacciò in bocca. Mentre metteva a posto il piccolo cilindro in plastica Diana fece lo stesso ed in un secondo le sembrò di tornare agli anni dell'oratorio. Il frizzante che le pervase il palato e la gola la portò indietro alle estati in cui andava in giro in bicicletta, in cui si compravano le caramelle al chiosco per pochi spiccioli e senza troppi problemi anche se bambini si poteva stare fuori sino a quando il sole non diventava rosso. A sole calato si tornava a casa ci si beccava la ramanzina fissa perché si doveva sempre tornare prima, ma poi una doccia veloce ed a cena si raccontavano le proprie peripezie a tutta la famiglia.

Il segnale che indicava la retromarcia e la cintura mancante dal lato passeggero la riportarono alla realtà, si legò in fretta e furia e lentamente uscirono dal parcheggio e si lasciarono alle spalle il suo terreno sconnesso.

In silenzio percorsero la strada che li portò verso il paese più vicino, quando ad uno stop il ragazzo fissò lo schermo in mezzo all'auto sembrò rendersi conto anche lui per la prima volta di che ora fosse.

"Oddio"

"Cosa?"

"Scusa, ma devo lavorare"

"In che senso?"

"Devo vedere a che punto sono alcune quotazioni, domani farò una media e ne ricaverò i prospetti"

"Non ho capito nulla"

La cena di classeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora