Sospetti

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Il fresco e l'odore di erba appena tagliata le diedero subito refrigerio e fecero sentire meglio, per come si era alzata in fretta e furia in piedi aveva la testa che le girava leggermente. La guarda era tornata sulla veranda, Diana indecisa sul da farsi si concentrò su di lui.

Subito, onde evitare situazioni spiacevoli per il ragazzo, alzò le mani. Fece un segno di OK e cercò in fretta il pacchetto di sigarette, l'uomo nuovamente alzò quella mano che voleva dire tutto e nulla, ma che comunque riusciva sempre a comunicare ciò che voleva, e tornò dentro.

Diana lasciò uscire un sospiro di sollievo e si appoggiò alla macchina, la testa era tornata normale e strofinò gli occhi. Vide in terra pezzettini di erba che con tutta la pulizia ed il minimalismo che la circondavano quasi la turbarono. In ogni caso scosse il capo per azzerare tutto il flusso di pensieri che si erano accumulati negli ultimi minuti, mise una sigaretta in bocca e l'accese.

Diede un lunga e profonda prima boccata. Sentì il fumo pesante invaderle i polmoni e si sentì meglio. Dopo un paio di tiri aveva finalmente raggiunto la calma. Si rilassò definitivamente osservando il cielo e si mise successivamente in piedi per passeggiare un po'.

La casa che posava sul tappeto verde era di ben tre piani e seppur circondata da altre case di valore artistico, non che monetario ovviamente, spiccava. Era bianca candida, delle luci attentamente posizionate mettevano in risalto le linee migliori, il bianco era in certi punti decorato da innesti in legno, valorizzati in maniera indipendente da delle luci calde. Le ampie finestre erano tutte coperte da tende così tese e lisce da sembrare muri. A dire il vero la casa sembrava più un bunker che un'abitazione civile. Ad osservarla meglio dopo essere arrivata a quella conclusione a Diana sembrava più costruita per trovarvi rifugio dai pericoli esterni che per abitarvi.

Un cubo ermetico in uno spiazzo completamente libero per vedere i pericoli da ogni direzione.

Quel persero la mise a disagio, la ragazza si guardò intorno e dall'altra parte della strada vide una coppia con un passeggino, la cosa la calmò istantaneamente. Sembrava il quartiere di una serie televisiva. Lei di certo sino a poche ore prima non si aspettava ci fosse un luogo con gente tanto abbiente e, visto il bunker, eccentrica così vicino a casa.

Oramai sicura si allontanò leggermente dalla macchina per curiosare in giro, percorse la leggera salita dove avevano parcheggiato.

Raggiunse il culmine in pochi passi e sotto di sé vide la strada proseguire verso una rotonda che non portava da nessuna parte, o per lo meno poteva essere usata solo per tornare indietro.

"Tutto bene?"

"Oh- sì"

La giovane coppia, ad essere più precisi l'uomo, si era avvicinato. La ragazza era rimasta indietro al sicuro, stringeva il manubrio del passeggino con forza, le mani bianche per lo sforzo sembravano quasi due fari che puntavano sul marito e Diana.

"Si è persa?"

"No, ecco- io"

"Ha bisogno di qualcosa?"

"No, nulla, è che- cioè sto aspettando..."

"Chi? Io non l'ho mai vista qui"

"No, io"

"Aspetta un amico?"

"Esatto"

"Oh. Mi perdoni ma la cosa sembra un attimo sospetta"

"N-no giuro! Può chiedere alla guardia"

"Ah, la guardia?!"

"Sì, in quella casa"

La cena di classeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora