Una volta a casa decisi di fare un bagno caldo in modo da rilassare i muscoli tesi e mettere un freno alle mie paranoie ma, il tempo impiegato per la preparazione del bagno mi diede modo, sfortunatamente, di pensare all'accaduto e alle parole dette dal mio quasi capo. Ripensai alla seconda regola che mi impose e mi immaginai miriadi di motivazioni per le quali non dovessi aprire la porta, ma ogni qualvolta che una nuova e bizzarra ipotesi si formava, quella precedente si annullava impedendomi di arrivare ad una conclusione.
Ricordai poi lo sguardo di quel ragazzo, come mai mi aveva turbata talmente tanto? ma soprattutto non riuscivo a spiegarmi perchè mi sembrasse così familiare, non lo avevo mai incontrato prima, era un perfetto sconosciuto. Eppure mi sembrava di aver già reagito così a quello sguardo, ma solo una persona nel mio passato mi aveva rivolto uno sguardo del genere e quella persona ormai è lontana da molti anni. Dentro di me non ne fui poi tanto convinta ma tralasciai.
Tra un pensiero e l'altro il bagno era pronto e caldo, mi feci una vasca con oli e sali purificanti ed uscii pronta per riposare un paio d'ore prima del lavoro.
Mi rigirai su me stessa per una decina di minuti finchè non abbandonai i miei piani, avevo una sensazione strana quando chiudevo gli occhi, come se fossi osservata. Decisi quindi di uscire, andai al centro commerciale a comprare qualche arredo per la casa ancora spoglia e mi convinsi che avrei dovuto al più presto fare amicizia, era assai triste girare per negozi da sola risucchiata da mille persone.
Dopo essere tornata a casa a lasciare i nuovi acquisti, mi cambiai pronta per il mio primo turno. Alle 6 puntuali entrai al The Fight e trovai subito il Mr. Pearson che mi spiegò brevemente l'attività del locale e come far funzionare i macchinari che occupavano il bancone, per quanto riguardava i cocktail e il servizio di alcolici se ne sarebbe occupato il ragazzo moro di questa mattina.
"Bene novellina, io sono Louis, pronta per iniziare?" disse in tono troppo altezzoso per i miei gusti.
"mi chiamo Brooklyn, senza soprannomi" replicai risoluta.
In risposta mi guadagnai un' espressione divertira da Louis che si cimentò in una rapida spiegazione per poi sparire da qualche parte.
Passavano i minuti e fiumi di gente arrivava e molto discretamente si disperdeva, per poi attraversare la "Porta Nera" indisturbati. La situazione sembrava strana, la clientela era costante nonostante le condizioni del posto, lavorai molto contro ogni aspettativa e Pearson sembrava sorpreso. Verso fine turno non rimase più nessuno e il moro del bancone, Louis, tornò. Feci come ordinato e non proferii parola nonostante volessi chiedergli dove fosse stato tutto il tempo. Il ragazzo sembrava stanco, quasi afflitto, ma rimasi comunque in silenzio.
Finito definitivamente il turno il sig. Pearson mi chiamò per affidarmi il lavoro, fui felice di aver vinto la sua diffidenza nei mei confronti e me ne andai.
Una volta uscita sul vicolo notai una massa di gente uscire da una porta poco più lontana, nello stesso punto dove vidi il ragazzo dagli occhi verdi e il finto biondo litigare questa mattina. Aspettai che tutti se ne fossero andati e mi avvicinai per scoprire cosa stesse succedendo, era tutto troppo strano da queste parti.
Ero quasi arrivata alla porta quando qualcuno, prendendomi per la spalla, mi schiacciò al muro. Rimasi stupita e spaventata dal vedere chi fosse la persona davanti a me, perchè mai Louis mi avrebbe presa in quel modo?
"Vai a casa novellina, è tardi" Disse semplicemente.
"Brooklyn" precisai irritata, mi voltai e me ne andai sconvolta.
Quasi alla fine del vicolo mi voltai e lo vidi richiudere la porta a chiave, ma accanto a lui c'era una figura.
Il misterioso ragazzo dagli occhi smeraldo mi stava guardando, ancora.
Me ne andai più turbata che mai.
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The Meeting
FanfictionBrooklyn è una ragazza londinese appena trasferita ad Atlanta, qui Il destino la farà ricongiungere con il suo passato, un ragazzo tornerà bruscamente nella sua vita riaprendo vecchie ferite e stravolgendole nuovamente la vita. "E tu chi saresti?"...