La mattina successiva mi sveglia pensierosa, presi il post-it giallo della sera prima dalla scrivania e lo fissai a lungo, la persona misteriosa mi aveva chiamata Lyn, non B o Brook o con qualsiasi altro stupido soprannome che chiunque potrebbe darmi. Continuavo invano a pensare a Chi mi avrebbe mai potuto chiamare "Lyn" mentre andai in cucina a preparare la colazione, avevamo deciso che l'avrebbe peparata chi tra le due si svegliava prima.
Prorpio mentre tornavo al piano superiore sentii che anche Ambra si era svegliata, aveva trovato anche lei un lavoretto da barista la notte perciò ci vedevamo solo dalla mattina fino all'ora di pranzo, poi lei andava alla tavola calda. Portai il vassoio in balcone, era il nostro piccolo rifugio mattutino, lo avevamo arredato molto bene con tanto di tenta tavolo e poltroncine, così facevamo colazione lì mentre ci raccontavamo idi tutto dalle cose che succedevano al lavoro e alle nostre vite prima di incontrarci. Stavamo diventando piuttosto intime nonostante fosse passata solo una settimana.
"Ieri mi hanno lasciato questo nello spogliatoio" mentre sorseggiava il caffè le passai il post-it così che potesse leggerlo.
"B, è inquietante e tutto ma, sei sicura che fosse per te? Insomma qui conosci solo me e io non ti chiamerei mai Lyn, è orribile." Non appena finì la frase mi resi conto di quanto quella situazione fosse strana
"Lyn mi sembra familiare e io sono l'unica nuova in quel posto perciò si, sono sicura che il post-it sia per me"
Ambra continuava a guardare quel pezzo di carta, si grattò la testa e si accese una sigaretta, diceva che così pensava meglio ma entrambe sapevamo che era la classica scusa per la sigaretta mattutina. Le feci compagnia e rimenemmo in silenzio per un po' guardando il cielo.
"Magari qualche tuo amico di Londra ora è qui e frequenta il The Fight, insomma è azzardata come ipotesi ma non riesco a farmi venire in mente altro" Ambra spezzò il silenzio e nel farlo mi raggelò pure il sangue.
"Sai che non parlo di Londra e tanto meno dei miei vecchi amici" Non riuscivo proprio a farlo
"B prima o poi dovrai parlarne con qualcuno e qui ci sono solo io perciò.." Ambra non è una che molla, aveva già provato a chiedermi di Londra prima
"Lo farò non appena sarò pronta" decisi di chiudere la conversazione, spensi la sigaretta e andai a farmi una doccia, avevo molto da fare.
Circa un ora dopo io e Ambra andammo alla motorizzazzione, avevo bisogno di ridare l'esame per la patente, fino ad ora la macchina non mi è servita sono stata in centro solo due volte e il The Fight era a soli 10 minuti da casa mia, ci andavo volentieri a piedi. In ogni caso non volevamo essere limitate dal trasposto pubblico o dai costosi taxi perciò eccomi alla motorizzazione per guidare "dal lato giusto della strada" come dice Ambra.
Dopo l'esame andammo in centro a fare spese, avevamo arredato la casa solo a metà ed il frigo era già completamente vuoto, ancora dovevamo abituarci a provvedere alla spesa da sole. Una volta finiti gli acquisti per la casa ci dirigemmo verso il centro commerciale, avevamo ancora un'ora libera e decidemmo di fare shopping, Ambra mi stava raccontando qualche aneddoto sulla sua infanzia ma io non la stavo più ascoltando perchè in lontananza, seduti nel bar del centro commerciale vidi Louis un ragazzio riccio che parlavano animatamente.
"A, vedi quel ragazzo moro pieno di tatuaggi con gli ochhi chiari seduto al bar di fronte a noi?"
"Vorrai dire quel bellissimo ragazzo moro pieno di tatuaggi" Non ci credo, ad Ambra piaceva Louis
"Sisi come vuoi, lui è il ragazzo che lavora con me al The Fight e.." Prima che potessi finire la frase Ambra mi stava già trascinando verso di loro
Ci stavamo avvicinando a loro ma Louis ancora non mi aveva vista e io ancora non riuscivo a vedere in faccia il ragazzo riccio,aveva la testa china e la mano stretta in un pugno contro il tavolo, era pieno di anelli e aveva una croce tatuata tra il pollice e l'indice, chi si sarebbe mai tatuato una croce sulla mano? Eravamo praticamente davanti a loro e prima che Ambra parlasse sentì Louis dire al ragazzo misterioso "devi assolutamente parlarle"
"Hei Louis, io sono Ambra la coinquilina di Brook che non voleva nemmeno venire a salutarti" Ambra era una tipa frizzante, ma non avrei mai pensato che avrebbe iniziato così la conversazione
"Piacere Ambra io sono Louis. Brooklyn ora non si saluta più ?" lo guardai fisso negli occhi con la faccia seria, ora mi rivolgeva la parola e mi chiamava per nome?
"Come, novellina non ti piace più come nome?" Louis non mi piaceva proprio.
Lui mi guardò, il suo sguardo era pesante e proccupato come se non volesse che il lavoro venisse menzionato, non capì esattamente perchè ma lo assecondai
"e va bene, ciao Louis ti presento Ambra.." venni nuovamente interrotta, sta volta dal ragazzo riccio che disse semplicemente "Tomlison, me ne vado" e se ne andò senza guardare nessuno.
Non riuscii a vederlo ma la sua voce aveva qualcosa di familiare, era bassa e profonda quasi calda, una di quelle voci che riconosceresti tra mille, che ti fa sentire al sicuro. Mi piaceva la voce di quel ragazzo ma allo stesso tempo mi infdastidiva l'impatto che aveva avuto su di me, era come se la conoscessi, se sapessi a chi appartenesse, ma il mio cerevllo non voleva in alcun modo ricordare di chi fosse quella voce.
Mentre io ero persa nei mie pensieri, Ambra e Louis parlavano spensierati e lei lo guardava attenatamente e non si perdeva nemmeno una singola parola di ciò che diceva il moro, mi infastidiva la cosa, lui era coì taciturno e scontroso al lavoro e invece vedendolo ora con Ambra sembrava una persona così bella..
"Ambra dobbiamo andare" decisi di interromperli, finchè non avrei capito meglio come stavano le cose in quel bar non avrei lasciato che Louis si avvicinasse alla mia unica amica.
I due si salutarono con un abbraccio mentre a me Louis aveva rivolto solo un lungo sguardo dicendomi " a dopo" come se non aspettasse altro che vedermi quella sera, era così serio con me.
Nel tragitto verso casa Ambra ha parlato solo e unicamente di quanto fosse bello e simpatico Louis e di quanto avrebbe voluto uscirci ancora e tante altre cose ma io nemmeno l' ascoltavo, continuavo a pensare a quella voce e mi sforzavo di ricordare invano.
La conoscevo quella voce, la conoscevo bene. Ma a chi apparteneva?
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Kisses.
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The Meeting
FanfictionBrooklyn è una ragazza londinese appena trasferita ad Atlanta, qui Il destino la farà ricongiungere con il suo passato, un ragazzo tornerà bruscamente nella sua vita riaprendo vecchie ferite e stravolgendole nuovamente la vita. "E tu chi saresti?"...