CHAP 9

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/Hallelujah sono tornata scusate/

Erano ormai anni che ci frequentavamo. Con anni intendo che ormai avevamo 26 anni e avevamo passato la vita l'uno a fianco all'altro da 10. Ormai convivevano pacificamente (pacificamente alla maniera di Katsuki) da un bel po'.
Era un po' anche che avevo in mente questa idea. Manca solo la conferma definitiva per il nostro amore: due annelli nuziali. Ebbene sì volevo prendere la sua mano e firmare qualche contratto, così che diventassimo mariti.

L'avevo portato nel posto dove avevo iniziato a capire di amarlo, dove era tutto iniziato: la sala giochi.
Era ancora lì, dopo dieci anni, con ancora qualche ragazzino a giocare dentro. Era il giorno libero di entrambi e lo portai senza fargli sapere niente. Tengo a far notare che il portachiavi a forma di palla da basebell vinto allora, lo tenevo ancora con me, agganciato alle mie chiavi di casa. "Perché cazzo mi hai portato qui? Abbiamo 26 fottuti anni, ricordi?" diceva così, ma i suoi occhi brillavano vedendo quegli arcade game. "Non fare storie ed entra" lo trascini dentro. Giocammo a hockey da tavolo, alle moto e a molti altri.
"È come tornare indietro nel tempo, vero Katsuki? Come ci siamo conosciuti..." cercai di rendere l'atmosfera un po' romantica, perché proporsi tra quattordicenni urlanti e il rumore dei punti dei giochi non è proprio l'atmosfera adatta. "Beh si. Forse era proprio questa la prima sala giochi dove siamo entrati assieme. Guarda te che destino" già destino, no organizzazione di una proposta di matrimonio. Ora c'era la parte bella. Lo costrinsi a giocare a quei giochi che non si vincono mai, quelli con la mano che prende gli oggetti. Riuscii a far cadere una palla di plastica con dentro un mini peluche a forma di mucca. Presi la pallina con una mano e porsi l'altra a lui, con in mano un anello. Inginocchiato sul pavimento, con in una mano la fede nuziale, nell'altra dietro la schiena un premio di un gioco. Lui era confusissimo.
"Que-Quello era nel gioco?"
Scossi la testa.
"Allora... cosa...?"
"Bakugou Katsuki, mi vuoi sposare?"
La sua faccia era rossa e la bocca socchiusa, con gli angoli verso l'alto, sorridendo leggermente e gli occhi spalancati.
"Emh...  S-sí."
Si portò una mano alla bocca e gli scese qualche lacrima di emozione dalle guance. Io mi alzai e lo strinsi forte a me.
"Bene, perché non potrei vivere senza avere te come mio sposo"
Infilai l'anello nel suo anulare sinistro ed indossai anche il mio.
La gente attorno non badava a noi, o perlomeno non lo facevano notare.
Praticamente fuggemmo via da quel posto e prendemmo un taxi.
Mano nella mano fino al ritorno a casa, la nostra casa.
"Chi prenderà il cognome di chi?"
Ridemmo.
"Probabilmente tu, dato che l'alpha sono io"
"Non sembrava così l'altra notte"
"Taci!"

Alla fine fui io a chiamarmi Eijirou Bakugou.

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SCUSATE!!!!!
Evidentemente ero troppo presa da serie tv thailandesi e asiatiche in generale per ricordarmi che ho follower che vogliono capitoli. (Se qualcuno vede serie del genere per piacere mi scriva, così diventiamo migliori amici grazie).

Omega-verse sequel! Una fanfiction bakushima Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora