Tornai in camera mia.
Era buia e fredda, mi sedetti sul letto senza preoccuparmi di accendere la luce, non avevo voglia di farlo.
Mi passai una mano tra i capelli sospirando, avevo fatto proprio un bel lavoro.
Ma stranamente non mi sentivo soddisfatto o felice per questo.
E a confermarlo fu un fatto sconcertante per me.
E me ne resi conto toccandomi le guance bagnate.
Stavo piangendo.In quei momenti avevo dovuto ripercorrere tutte le tappe del mio doloroso passato.
E poi, la botta finale, l'abuso sessuale.
Quando avevo visto Kacchan nelle condizioni in cui ero stato io l'ultimo anno, mi ero lasciato sopraffare dal senso di vendetta.
Ma poi i sensi di colpa avevano iniziato a farsi sentire, non so perché stavo provando pietà per quel verme se devo essere sincero.Decisi di andare a dormire e di dimenticarmi di tutto quello che era successo, almeno per quella notte.
Il giorno seguente fui svegliato da un bussare insistente proveniente dalla mia porta.
Assonnato mi alzai ed andai ad aprire la porta, con mia sorpresa mi trovai davanti Kurogiri.
Era insolito che si spostasse per l'edificio a quest'ora della mattina, dato che doveva servire la colazione al piano terra.
Lo salutai fievolmente e poi posai il mio sguardo sulle sue mani: stavano tenendo un piatto con due panini ed un bicchiere d'acqua.Sorrisi e lo ringraziai per avermi portato la colazione in stanza.
Anche se era davvero strano, e poco dopo capì il perché dalle sue parole:"non é per te Midoriya, é per il prigioniero. O vuoi che muoia di fame forse?".Certo.
Come avevo fatto a non capirlo prima, mica potevo far morire Katsuki, almeno per ora.
Presi il piatto e feci intendere a Kurogiri che glielo avrei portato più tardi.
Ora non avevo davvero voglia di vedere quel bastardo.Mi chiusi la porta alle spalle e mi distesi nuovamente sul letto a pensare a come avrei potuto fronteggiare Kacchan una volta che i nostri sguardi si sarebbero incontrati in quel laboratorio tetro.
Avrebbe avuto paura di me?
Mi avrebbe voluto affrontare nuovamente?
Avrebbe trovato un modo per aggirarmi e sarebbe fuggito? A quello ci avrebbero comunque pensato i duoi compagni presto o tardi.
Mi dava sui nervi questa situazione, nessuno avrebbe dovuto portare via Kacchan da me.Aspetta.. Cosa avevo appena sentenziato?!
Mi diedi un pugno sulla guancia.
Non potevo averlo pensato sul serio.
Del resto era di Katsuki Bakugou di cui stavamo parlando.
Non mi sarebbe fregato un tubo se quei luridi vermi autodefinitosi "eroi" lo avrebbero portato via da me.
Io avevo compiuto la mia vendetta, e mi andava bene così, penso.Decisi di ignorare tutti i miei ambigui pensieri ed affondai con una certa forza la faccia nel mio morbido cuscino.
Non riuscì a prendere sonno, ma stetti nel letto a girarmi su se stesso fino alle dieci della mattinata.Alle dieci e trenta mi alzai definitivamente, mi vestì con una semplice t-shirt nera ed un paio di jeans, presi il piatto e scesi le scale sotteranee, fino ad arrivare al portone.
Presi le chiavi dalla mia tasca ed aprì lentamente la porta.
Kacchan era ancora steso sul pavimento, inerme.
Gli occhi arrossati per il pianto ed uno sguardo perso.Mi avvicinai sempre con molta calma ed appoggiai il piatto vicino al merdoso.
Per me sarebbe anche potuto morire, ma a quanto pare poteva ancora essere utile.
Magari come ostaggio, oppure gli avrei potuto fare il lavaggio del cervello, così sarebbe diventato una nostra spia per scoprire tutti i progetti futuri della UA.
Ma sapevo bene che lo spirito d'animo di Katsuki Bakugou difficilmente avrebbe ceduto.
Un'altra cosa che odiavo di lui da aggiungere alla lista interminabile.Gli diedi un calcio nello stomaco ghignando.
"Buongiorno Kacchan, dormito bene?"
Si poté udire un fievole lamento provenire da quest'ultimo, il quale era ancora stordito dal sonnifero.
"Non ti sforzare troppo puttanello, o non sarai in forze per il round di stasera~".La faccia di Katsuki sbiancò.
Era troppo divertente vederlo in quelle condizioni: impossibilitato a difendersi, attaccarmi e persino a mantenere il suo burbero carattere.
Non mi sarebbe dispiaciuto se si fosse suicidato a forza di subire i miei abusi ogni giorno.
Perché sì, non avevo intenzione di smettere di torturarlo finché non sarei stato soddisfatto."Allora a stasera Kacchan, non vedo l'ora che tu muoia di shock mentale a forza di subire le mie torture."
Detto questo, lo lasciai lì e me ne andai, aspettando la sera.Sì, non mi dispiacerà affatto.
//ed ecco un Deku che in fondo ci tiene a Kacchan, a modo suo ovviamente. u.u
Non ho idee su come continuare la storia al momento, avete suggerimenti? Son tutti ben accetti;;
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Oneirophobia | KatsuDeku (VILLAIN!AU)
Fanfic「ho riposto le mie sperzanze in un sogno che é stato infranto da quello che ho chiamato per anni "il mio eroe".」 - oneirophobia : the fear of dreams. ➳ WARNING: boyxboy┊KatsuDeku