Per Rei il viaggio risultò relativamente semplice fino alla locanda.
Fino alla locanda.
Poi, dopo averli fatti scendere, il cocchiere ripartì con la "sua" Carrozza. La "sua" carrozza. Quando lo fece notare a Dan lui rispose soltanto《Hai la minima idea di quanto costi affittare un cocchiere per un viaggio tanto lungo, dovendolo pagare anche per il suo silenzio ?》
-《Si... ma quella, era la mia carrozza...》disse Rei riuscendo a stento a trattenere il suo disappunto.
-《faceva parte del pagamento》
-《Hai pagato quel cocchiere con la mia carrozza-... Non ne avevi il diritto!》urlò la principessa, per poi aggiungere《Almeno potevi farci portare fino a Kordam!》
Dan tirò un lungo sospiro di rassegnazione, rispondere ancora sarebbe stato inutile ed oramai era scesa la sera: era decisamente meglio sbrigarsi.《Entriamo a prendere una stanza. Sperando che ne abbiano ancora una.》aggiunse, ponendo fine al breve battibecco.
Fortunatamente la locanda, situata in un piccolo paesino della campagna di Luminea, non era particolarmente frequentata e le stanze erano quasi tutte libere. Questo non impedì a Dan di prendere comunque una sola stanza, con un solo letto e di fronte alle ennesime lamentele di Rei rispose soltanto con un sardonico《Costa di meno. Io dormirò per terra.》
"Costa di meno" era un concetto a cui la principessina non era abituata, ma dopo aver guardato storto per una decina di minuti il giovane steso sul pavimento, dall'alto del suo letto, decise che era il caso di dormire ~ in fondo mi ritengo una persona pragmatica ~ si disse e con quelle parole si addormento all'istante.
All'indomani, i due si alzarono di buona lena - o per meglio dire, Dan si alzò all'alba, ma perfino uno come lui trovò incredibilmente difficoltoso riportare nel regno dei vivi la principessa addormentata - e dopo un breve dibattito sul concetto di "più tardi ti alzi dal letto, più tardi ci ritornerai" lasciarono la locanda alla volta della città di Kordam.
Il viaggio non risultava particolarmente difficile in partenza: la via principale che collegava Vesta a Kordam era piana e scorrevole, circondata dalla campagna e giusto un pelo troppo assolata. Per Dan - che aveva passato la notte su assi di legno, nel suo solito stato di sonno vigile, pronto a scattare al minimo rumore sospetto - difficile non fu. Ma dopo un paio di ore sotto al cocente sole estivo, la esile corporatura della principessa iniziò a mostrare i primi segni di affaticamento, costringendola a chiedere il permesso di fare una breve pausa all'ombra e bere qualche sorso d'acqua. Nonostante questo, pochi minuti dopo essere ripartiti la fronte della ragazza tornò a imperlarsi di sudore, facendole avvampare il viso, ma stavolta, nella sua insensata caparbietà, decise che non avrebbe rallentato ulteriormente la marcia.
Si fermarono per pranzo dopo che il sole aveva da poco cominciato la discesa nella sua parabola, Daniel tirò fuori da una sacca sotto il suo mantello, due pezzi di pane e del formaggio fresco - acquistati quella mattina dalla proprietaria della locanda dove avevano dormito - poi, averle passato nuovamente la borraccia d'acqua ripartirono. Anche in quel caso, Rei pensò che fosse meglio non perdere ulteriore tempo in chiacchiere e ripartì senza dire una parola: iniziava a rendersi conto che "parlare" e "viaggiare" erano due cose che potevano andare d'accordo solo se si possedeva un fisico atletico ed una muscolatura tonica come quelli di Dan, che nonostante questo restò in silenzio per la maggior parte del viaggio.
Probabilmente era passata solo un'altra ora, quando la mente di Rei iniziò a sconnettere... più del solito: di norma non aveva allucinazioni, ma era piuttosto sicura che la strada che collegava Vesta a Kordam non includesse ripide salite, come quella che credeva di star percorrendo in quel momento, sulla quale ogni tanto spuntavano sporadici capretti saltellanti e pecore che pascolavano beatamente, avvalorando sempre più la tesi della montagna. Poi all'improvviso, le gambe cederono e la vista di Rei si annebbio per un attimo, poi vide tutto nero e l'ultima cosa che credette di sentire fu il belato di una pecora.
Nero. Quando Rei si sveglio, la prima cosa che vide fu il nero, tanto che per alcuni istanti credette di essere ancora addormentata. D'un tratto si rese conto di trovarsi in posizione verticale e che la sua testa era poggiata su qualcosa di duro, come un osso, ma a separarli c'era uno spesso strato di caldo velluto nero, in oltre sentiva sotto le cosce la presa salda di due braccia che la sorreggevano. Allora sollevo la testa e si tolse il cappuccio che la copriva, trovandosi davanti una familiare capigliatura corvina. A giudicare dalla totale mancanza di luce, dovevano aver camminato per almeno mezza giornata, trovandosi in quel momento in piena notte inoltrata, o almeno, uno di loro due aveva camminato. Sembrava che con il buio, fosse sceso anche un certo freschetto, ma Rei con quel pesante mantello nero addosso non percepiva differenze se non sul volto scoperto. Il ragazzo che la stava trasportando invece, portava adesso le braccia scoperte dalla spalla in giù, avendo ceduto il suo mantello a lei, lasciando così intravedere una serie di cose che normalmente erano celate: da una decina di fasce legate sulle braccia e sul torso che fornivano un appoggio a una quantità sproporzionata di pugnali identici, dall'impugnatura semplice e spoglia e la lama ricurva lunga al più quanto il palmo della sua mano. Dalla posizione in cui si trovava, non poteva vedere cosa portasse legate dalla cintola in giù, ma l'immaginazione era sufficiente.
Dopo alcuni istanti di silenzio, fu lui a prendere la parola《Questa notte non ci fermeremo, ti consiglio di riaddormentarti.》
Rei lo ignorò e si limitò ad alzare lo sguardo verso il cielo, dove ora erano visibili tutte le brillanti stelle che illuminavano la notte. A Rei erano sempre piaciute le stelle, le ricordavano la solitudine e la bellezza, una vita intera trascorsa in viaggio senza potersi mai fermare per riposarsi o per salutarsi fra loro, tutto per un solo istante, in cui brillavano come mai avevano fatto prima nella loro vita ed esplodevano, in ultimo accecante saluto al firmamento.
-《Sei terribilmente scomodo... non potrei mai...》sbiascicò la Principessa sbadigliando《riuscire ad addormentarmi...》e con quelle parole chiuse gli occhi.
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La Bestia e La Strega © |THE CONQUEST SERIES|
Adventure[Libro Primo] Dan è un mercenario... ma anche qualcos'altro. Una calda mattinata estiva, un semplice furto, nulla potrebbe andare storto. Questo è quello che pensava Daniel prima di essere incastrato, arrestato e processato per degli omicidi che non...