Capitolo 11

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Tutti guardarono inorriditi l'uomo.
-" Nea,cosa stai dicendo?"- lui guardò la ragazza con paura-" Sei stato tu! Volevi uccidermi perché Lui mi teme!"- disse lei urlando-" Tu lavori per Itos! Lui voleva uccidermi ma non ci è riuscito, perché qualcuno mi ha salvata!"- La ragazza parlava e guardava gli altri allo stesso tempo, poi, una voce disse-" Prendetelo!"- dei folletti sbucarono fuori da una porta e corsero verso l' uomo, che però, incominciò a correre verso l'uscita.
L'uomo fu sollevato in aria preso per la gola-" Le tue radici mi stavano uccidendo. Adesso, è venuta la tua fine"- gli occhi di Nea incominciarono a diventare dorati. La stretta che sollevava l'uomo, si strinse ancora di più alla sua gola.
-" Nea smettila"- la voce di suo nonna fu come superflua nella sua mente-" Nea basta"- si aggiunse la Madre Suprema. Altre voci lei non percepì che le dicevano di smettere. In quel momento, pensava solo, a come suo zio l'avesse potuta tradire e a come lei lo stimasse, a tutti i momenti passati insieme ma in quell' istante, solo una forte rabbia percepiva dentro di sé. Poi, qualcosa le toccò la spalla e Nea, come se fosse stata toccata da un miracolo, smise di fare ciò che stava facendo e guardò colui che l'aveva riscossa da tutto.
I suoi occhi fissarono quelli del ragazzo, che erano di uno scuro intenso, poi, tutto il potere che sentiva nel suo corpo in quel momento, smise di scorrere ed i suoi occhi diventarono di nuovo blu.
L'uomo, che intanto era caduto a terra, incominciò a tossire, continuando per diversi minuti.
Delle guardie lo presero per le braccia e lo trascinarono furoi dalla stanza.
Del sangue scivolò fuori dal naso della ragazza.
Sua nonna e Mira incominciarono ad urlare. Lo sapeva. Avrebbe dovuto controllarsi ma prima, i suoi sentimenti, aveva preso il sopravvento.
-" Lo so. Imparerò a controllarmi. Mi dispiace ma ha cercato di uccidermi"- disse lei quasi a difendersi. Ancora sangue le scivolava dal naso.
"-Cosa faremo?"-
-" Non lo so ma di sicuro, non ti lasceremo andare da lui"- sua nonna aveva il volto stanco. Quando era venuta a sapere che la ragazza era a Fatum e che per poteva morire, si fiondò senza esitare seguendo un folletto nel portale. L'idea di perdere sua nipote era impensabile.
-"Tu non andrai da quel mostro. È un suicidio! Xavier, porta Nea alla radura, dalle altre fate e fai in modo che non ti sfugga neanche un'attimo di vista. Chiaro?"-
-" Sì "- rispose il ragazzo. Si girò, prese la fata per un braccio e la trascinò fuori dalla sala con forza mentre lei si dimenava urlando che sarebbe riuscita a scappare.
-" Mira! Convincila tu! Lui era tuo marito! Ti meriti di più di questo! Lasciami andare da lui!"- lo sguardo della fata in lontananza era perso, anche se non lo dava a vedere. Aveva passato anni con lui e non capiva come l' avesse potuta tradire. Tutto ciò che disse fu-" Portala via"- e la porta si chiude davanti a lei.
Non voleva. Voleva andarsene. Era tutto così confuso. Era una fata e lo sapeva. Avrebbe dovuto consegnarsi e forse non sarebbe mai più tornata ad essere quella di prima.
Nel frattempo non si era accorta che le stavano parlando.
-"Sembravi posseduta. Come una delle ombre di Itos..."- camminavano verso la fine della scalinata. Era tutto strano. L'ambiente era tranquillo. Una pace paurosa li circondava. Gli uccelli cinguettavano sugli alberi verdi, il suono delle cicale, il profumo della radura sapeva di muschio e gelsomino . Era in pace con se stessa. In quell'attimo ogni cosa si era fermata, forse pure il tempo. Non sapeva. Non comprendeva nulla. Ma in quel momento nulla avrebbe potuto distrarla. Solo lei percepì il veloce e silenzioso schianto di una goccia d'acqua caduta dal cielo. Poi un'altra. Ancora e ancora.
-"Dobbiamo ripararci. Presto!-" Xavier la riscosse dai suoi pensieri
-" Muoviti Nea!"- disse alzando la voce
-" Aspetta! Ho capito!"- come per magia pensò a come, se avesse potuto, toccare il cielo con un dito. Spinta da una grinta e da una forza improvvisa, si staccò dalla stretta del ragazzo e incominciò a volare verso l'alto.
-". Fermati! Non possiamo volare con la pioggia! Neanche una delle fate più potenti della radura può!
-" Probabilmente è vero ma è in casi come questi che serve il cervello. Aiutami, sei suo figlio, puoi farlo. Libera il cielo dalle ombre!"-
La pioggia cadeva insistente sopra di loro. La fata, prima che le gocce cadessero a terra, le attirò verso di sé, formando sopra le loro teste una barriera. L'acqua non cadeva più ma non per molto avrebbero potuto proteggersi da essa. Il ragazzo si concentrò, pensò intensamente alle nuvole, al nero, all'aria e a molte altre cose. Ma più si addentrava nella sua testa e più veniva attratto verso una forza oscura e misteriosa, che gli faceva perdere il controllo. Una voce lo riscosse
-" Sbrigati! Non riuscirò a proteggerci ancora per molto!"- Decise di ignorare ciò di malvagio che aveva dentro e guardando la ragazza che aveva di fronte, capì che almeno qualcosa di buono nella sua vita per qualcuno avrebbe dovuto fare. Guardò in alto. Si concentrò. Aprì le mani. Una per una le nuvole si dissolsero per andare a finire nel corpo del ragazzo. Nea guardò con occhi spalancati la scena.
-" Ma come hai..."- non fece in tempo a finire la frase che un braccio la trascinò verso  il cielo. La barriera d'acqua cadde allagando tutta l'erba.
Erano quasi a trenta metri da terra.
-" Più in alto!"- diceva la ragazza. Volarono ancora in direzione del cielo. D'improvviso, la luna comparve.
-" Verso quella!"- disse indicando il cielo
-" È una follia!"- Xavier pensò che la ragazza fosse andata fuori di testa
-" Ti fidi di me?"- lei lo guardò con sguardo intenso -" No, per niente ma visto che ho disobbedito a tua nonna, forse morirò meglio seguendo la tua folle impresa"-
Volarono sempre più ma più in alto andavano e più fatica a volare facevano.
-"Non ce la faccio più!"-
-"Ma se sei figlio di un tizio che comanda le ombre e che probabilmente mi vuole uccidere, tu ti spaventi di questo!"-
-"No ma"- non fece in tempo a finire la frase che si ritrovarono in un mondo fantastico.
Passarono dal cielo azzurro-scuro ad un realtà ricoperta da nero e blu, con tante stelle luminose e al centro la Luna risplendeva.
-" Siamo nello spazio?"- chiese lei
-" No per niente. Credo che siamo nel portale per l'idu magico."-
-" E cosa dovremmo fare esattamente noi?"- chiese lei in tono sarcastico-"Rimanere qui a guardarci?"-
-" No- disse lui guardandola male -" Dovremmo chiedere alla Luna l'onore di andare nell'idu "- Nea non stava capendo nulla di tutto ciò
"- Senti, lo so che ti ho detto io di venire fino a qui, ma perché ho pensato a quella parola"-
-"Idu?"-
-"Si, esatto e lo so che può sembrare una cosa strana ma ho pensato a come potessi toccare il cielo con un dito e poi siamo arrivati qui ed io non so neanche cosa dovremmo fare e che cos'è l'idu!"- stava incominciando a prendere in considerazione l'idea di essere pazza
-"Okay, secondo alcune leggende, in questo posto che è molto difficile da raggiungere, si dice vi sia una pozione in grado di far avverare tre desideri"- si fermò a guardarla-" Uno di questi è già stato utilizzato "-
-"Da chi?"-
-" Da me"-








Fineeeeee
Lo so
È una fine orrenda
Ma ci ho provato
Ok a tra una settimana
Se gli esami vanno bene
Ciaoooo

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jun 26, 2018 ⏰

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