Capitolo 2

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Saliamo fino al quinto piano dove dovevo scendere io.
Poco prima dell'apertura delle porte, Berlino mi afferra per i fianchi e mi sussurra all'orecchio:
<<non si preoccupi, avremo modo di conoscerci in modo approfondito molto presto, bambina>>
Detto questo mi lascia un bacio dietro l'orecchio. Le porte si aprono e lui mi spinge con delicatezza fuori dall'ascensore, non faccio nemmeno in tempo a girarmi che lo vedo sorridere beffardo mentre le porte si chiudono.

Me: lei è uno stronzo!

Non so neanche se mi abbia sentito.
Figlio di puttana.
Sospiro e ancora infastidita entro nel mio nuovo appartamento, finalmente un posto dove star tranquilli.
È molto grande e accogliente, è semplice. Per ora vedo solo pochi mobili: un tavolo con un paio di sedie, una piccola cucina, e un divano. Appena entro nella camera da letto vedo un enorme letto matrimoniale.
Mi ci butto a capofitto; dio mio è morbidissimo, potrei passarci la vita qui.
Questo appartamento non sarà quello con il miglior mobilio mai visto, ma proprio per questo motivo potrò farlo diventare ancora più accogliente, per sentirmi a casa.
Sono davvero al settimo cielo, ma un po' casa mi manca.
Decido di chiamare mia madre per raccontarle com'era andato il viaggio.

Tutu
Tutu
Tutu

Mamma : pronto?
Me : mamma? Sono Ecate
Mamma : tesoro! Ciao, come stai? Com'è andato il viaggio?
Me : tutto benissimo, niente turbolenze. Come state a casa?
Mamma : Stiamo bene, ma ci manchi tanto...
Me : lo sai che mancate tanto anche a me...quando avrò più confidenza con la città verrete a trovarmi, spero. Così vi faccio fare un giro!
Mamma : certo tesoro, senz'altro! Salutaci tanto Guglielmo.
Me : lo farò. Avete già spedito i pacchi del trasloco?
Mamma : certo, ci hanno comunicato che dovrebbero arrivarti entro una settimana.
Me : perfetto! Grazie mille mamma, ora vado. Salutami tutti, vi voglio tanto bene.
Mamma : certo tesoro. Ti vogliamo bene anche noi.

Riattacco e mi metto a svuotare la valigia.

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Qualche ora dopo, dopo aver sistemato alcuni vestiti e pochi oggetti che ho portato, decido di andare in giro per il centro,non avendo altro da fare. Domani rivedrò Guglielmo, il mio amico di vecchia data che abita qui ormai da sette anni, per vederci dopo tanto tempo e per parlare un po'.

Malaga è davvero stupenda, è una città portuale nei pressi del sud della Spagna. Penso che mi troverò bene qui.
È settembre, ma qui fa ancora un caldo assurdo, così decido di andare in spiaggia e al ritorno farò un po' di spesa per la cena di sta sera e il pranzo di domani.

Arrivata sulla spiaggia vado subito a togliermi i vestiti per buttarmi in acqua,
calda e bellissima, potrei starci delle ore.
Amo nuotare fin da quando sono piccola, non mi stanca mai; infatti, non mi accorgo del tempo che passa, se non per il sole che inizia a farsi sempre più arancione.

Appena risalgo dall'acqua mi arriva una pallonata in testa.

Me : Ahia! E che cazzo!

Mi massaggio la nuca. Chi cazzo è stato? Se lo prendo lo riempio di schiaffi.

Un ragazzo molto fisicato mi viene incontro:

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