Tutu
Tutu
TutuMe: Gu rispondi porca puttana!
Gu: ehi, sono a lavoro che c'è?
Me: tra quanto stacchi?
Gu: dieci minuti massimo e sono tutto tuo
Me: arrivoGli attacco il telefono in faccia. Devo correre. Non so perché, ma ho bisogno di parlarne con qualcuno al più presto.
Scendo e fortunatamente non mi trovo gente varia che mi blocca per parlare. Non fraintendetemi, ma ora ho solo bisogno di sfogarmi e raccontare tutto a Gu.~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~
Me: questo è quanto!
Siamo andati nel bar più vicino a dove lavora. Non l'ho fatto neanche sedere che ho parlato a macchinetta per mezz'ora buona di quello che è successo. Lui è rimasto ad ascoltarmi senza dire nulla. Preferisce farmi parlare e poi dare un suo commento.
Gu: amò, senti. Io sono stra contento per te, e poi sai che mi piaceva l'idea che te lo scopassi. Ma, tata... Non rimanerci sotto. È un uomo adulto. Non vorrà mai stare con una ragazzina, se non per del sesso occasionale. Ti prego Ecate. Stai molto attenta.
Me: perché mi dici questo?
Gu: guarda solo come me ne hai parlato. Eri così affascinata, ammaliata.
Non voglio solo che tu soffra, tutto qui.Prendo i suoi consigli come se fossero oro colato. So che sta dicendo queste cose perché è preoccupato. Farei lo stesso anch'io se fossi in lui. Effettivamente è un cliché. La ragazzina che si scopa l'uomo adulto, se ne innamora e rimane fregata.
Ma io non sono più così.Lo abbraccio forte.
Me: so che sei preoccupato, ma ho sbagliato tanto nelle mie passate relazioni. Qualcosa spero di averla imparata anch'io.
Gu: purtroppo quando l'amor comanda il cuore non c'è niente da fare, non si impara nulla piccolina. Non sei tu che decidi.
Me: lo so Gu, ma se ragiono così non potrò mai più avere un qualsiasi tipo di relazione.
Gu: lo so.. Stai solo molto attenta.
Sai che ti voglio bene
Me: anch'io te ne voglio tanto.Lo riaccompagno al lavoro, ci salutiamo e io torno verso casa.
Magari mi metterò a disegnare un po'. Devo tenere la mano allenata.Sulla strada del ritorno mi fermo al supermercato. Devo decisamente far la spesa. Non ho niente in casa.
Sono nel reparto dolci, li adoro. Decido di prendere un preparato per torte.
Mentre mi avvio verso le casse vedo una faccia familiare.
Me: ehi Rio!
Rio: ciao Ecate! Come stai?
Me: io bene, te come stai?
Rio: tutto bene. Senti mi dispiace per gli atteggiamenti di Tokyo. Lei è così, ma mi dispiace che si accanisca con te.
Me: non ti preoccupare, non è colpa tua
Rio: magari qualche volta facciamo una cena tutti noi! Io, te, Tokyo, Denver e Nairobi. Che ne pensi?
Me: mi sembra un'ottima idea! Ci sto!
Rio: fantastico! Senti io ora devo andare. Ci vediamo a casa?
Me: va bene, ci vediamoRio sembra un bravo ragazzo, ed è anche molto simpatico. Mi piacerebbe instaurarci un bel rapporto, ma Tokyo mi mette un po' I bastoni tra le ruote. Spero si tranquillizzi.
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Tornata a casa mi metto subito al lavoro. Prendo carta e penna e inizio a scarabocchiare. Voglio davvero che diventi il mio lavoro, ma per farlo devo mettermi sotto e lavorare.
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Berlino
FanfictionEcate, 27 anni, vuole cambiare la sua vita. Così decide di trasferirsi a Malaga, in Spagna, ma il condominio dove andrà ad abitare è pieno di personaggi particolari. Incontrerà nuove amicizie, ma le avances di Berlino, nonché Andrés de Fonollosa no...