L'intervista 📝

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Allyson tornò nella sua sala comune a tarda sera. C'erano solo Tara, seduta al loro solito posto e Malfoy, in disparte, che la guardava. Lei lo ignorò e andò a sedersi accanto a Tara. La salutò svogliata. «Allora? Che ti hanno detto? Sei nei guai?» le chiese l'amica molto preoccupata. «No, niente del genere. Però sono ufficialmente un Campione Tremaghi.» «Sei cosa?!» gridò Tara. «Ma non hai 17 anni! Non si può fare!» «Stando a quanto dice Dumbledore il Calice è un contratto magico e non posso scioglierlo.» rispose Allyson alzando le spalle. «No, no questa cosa non va bene! Domani ne parliamo tutti insieme e vediamo cosa possiamo fare. Ora vado a dormire. Ma comunque non va bene! Non va affato bene! Non va!» Tara si alzò e andò nel suo dormitorio boffocchiando.
Allyson rimase a guardare il fuoco, cercando di assimilare tutto quello che era successo quel giorno. «Allora, sei un Campione Tremaghi.» disse Draco sedendosi accanto a lei. «A quanto pare…» Nella voce di Allyson non c'era gioia. Continuava a guardare il fuoco senza vederlo. «Non sembri entusiasta.» notò Malfoy «Minchia che profiler!» Malfoy sorrise. «Sei una stronza Gray.» Allyson sorrise, prima di tornare seria e pensierosa a guardare il fuoco.
«Ehi.» Malfoy le prese la mano. «Che hai?» «Non lo so…io…non voglio partecipare al Torneo, non mi interessa! Io vorrei…soltanto essere come gli altri e avere un anno tranquillo per una fottutissima volta!» esplose lei. Non sapeva perché stesse dicendo quelle cose a Malfoy, ma, in quel momento, lui era l'unica persona con cui voleva parlare, da cui voleva essere abbracciata e consolata ed era proprio quello che lui voleva fare, stringerla a sé per sempre.
«Ehi, non preoccuparti.» La avvicinò a sé con un braccio attorno alle spalle. Lei gli appoggiò la testa sulla spalla e lui iniziò ad accarezzarle il braccio, sorridendo. «Devi stare davvero male Gray, ti fai consolare da me, e fin'ora non mi hai insultato neanche da una volta.» scherzò. «Non abituartici troppo. Oggi sono stanca, ma domani aspettati una bella fattura di prima mattina.» «Ah, non vedo l'ora.» Si misero a ridere. Allyson si strinse a Malfoy e chiuse gli occhi, respirando il suo profumo. Sapeva di casa.
«Gray?» Allyson rispose con dei versi senza senso, solo per fargli sapere che lo sentiva. «Come hai fatto a essere scelta tra i campioni?» «Come?» «Sì, insomma, com'è possibile? Non mi sembra che tu l'abbia fatto e comunque ci vuole un incantesimo confundus molto potente per manipolare il Calice.» spiegò Draco e Allyson alzò il viso per guardarlo. «Sicuro di non averlo messo tu il mio nome nel Calice? Sembri parecchio esperto!» Lui rise. «Comunque, io non ne ho la più pallida idea! Però dopo tre anni qui ho capito una cosa: sono una calamita per i guai!» Draco rise ancora. «La vuoi piantare di ridere?! Io sto cercando di parlarti di una cosa seria e tu stai qui a deridermi! Vergognati!» Ma anche Allyson stava ridendo.
Lui la strinse a sé e la abbracciò. «Oh Gray, il fatto è che mi diverto a prenderti in giro!» disse sorridendo. «Ah, allora le cose stanno così! Sai che ti dico? Vaffanculo!» Allyson si alzò dal divano ma Malfoy la prese per la vita e la fece risedere in braccio a lui.
Smisero di ridere e si guardarono negli occhi. Lui le accarezzò la guancia mettendole i capelli dietro le orecchie. «Gray, promettimi una cosa.» Lei annuì. «Promettimi che non morirai.» «Io…sai è una cosa un po' difficile da promettere!» Malfoy le prese le mani, era molto serio. «Gray, promettimelo!» ripeté e Allyson fu sorpresa dalla gravità nel suo sguardo. «Io…ok. Ok, te lo prometto. Ma perché?» chiese. «Gray tu davvero non sai niente di questo torneo?» Lei scosse la testa. «Be', quello che devi sapere è che le persone muoiono mentre competono, Gray! Potresti morire e io…» Si morse il labbro. «Io non voglio perderti.» ammise. Aveva gli occhi lucidi. Allyson non sapeva cosa dire o pensare.
Gli mise una mano sulla guancia e lui ci si strusciò contro. «Ehi, io non morirò, te l'ho promesso, ricordi?» Malfoy sorrise. «Sì. Sì, è vero, me lo hai promesso.» «E le promesse si mantengono.» Malfoy la strinse forte a sé, ma senza farle male. Allyson gli mise le braccia attorno al collo. Sarebbero rimasti lì per sempre, stretti l'uno fra le braccia dell'altro. Mimarono entrambi «Ti amo.» con la bocca prima di separarsi. Non avrebbero mai avuto il coraggio di dirselo ad alta voce, quindi lo mimarono, lo avrebbero sempre mimato e pensato, perché si sarebbero sempre amati, ma sarebbero sempre stati troppo spaventati per ammetterlo.
Si guardarono negli occhi un'ultima volta. «Ora è meglio che vada…» disse Allyson. «Sì, sì è meglio. Buonatotte.» «Buonanotte.» Allyson gli diede un bacio lampo sulla guancia prima di andare nel dormitorio alla velocità della luce, completamente rossa. Draco la guardò che se ne andava, sorridendo.

I ragazzi trovavano strano e preoccupante che Allyson fosse nel Torneo, ma le promisero di aiutarla a superare tutte le prove senza che morisse.
Era il giorno della pesa delle bacchette dei campioni. Allyson era arrivata, come suo solito, in ritardo, ma non fu un problema, non avevano ancora iniziato. Si sedette accanto a Cedric. «La puntualità non è il tuo forte, eh?» la salutò. «E lo stare zitti non è il tuo a quanto pare…» rispose lei. «Io non ti piaccio, non è vero?» «Cosa ti ha dato questa impressione?» «Peccato, perché tu a me stai simpatica.» rispose. «Ah, accidenti, mi sono persa un'opportunità d'oro!» Cedric stava per replicare ma la pesa iniziò prima che potesse proferire parola.
Una volta finito una donna vestita di verde acido, coi capelli biondi ricci e gli occhiali si avvicinò a loro. «Sono Rita Skeeter e scrivo per la Gazzetta del Profeta. Oggi sono qui per voi, per sapere tutto di voi, insomma, per sapere come un campione nasce! Allora chi inizia?» Nessuno rispose. «Iniziamo con la più giovane, allora.» Afferrò Allyson per un braccio e la portì in una piccola stanza lì vicino.
Chiuse la porta alle sue spalle. «Allora, Allyson, come hai messo il tuo nome nel Calice?» chiese appena si fu seduta. «Non l'ho fatto.» rispose Allyson incrociando le braccia. «Certo, come no. A tutti i ragazzi piacciono le cattive ragazze, come a Malfoy per esempio. Ho sentito che avete una sorta di flirt.» Le fece l'occhiolino. «Come…?! No, assolutamente no! Chi le ha detto questa assurdità?» rispose Allyson, ma la sua mente tornò indietro all'altra sera e al bacio che gli aveva dato.
L'intervista continuò, anche se Rita sembrava più interessata alla sua presunta storia con Malfoy che alla sua partecipazione nel Torneo.
Una volta finita l'intervista Allyson uscì e trovò George in corridoio che la aspettava. «Eccoti finalmente! Dovevi venire al Lago mezz'ora fa!» le disse venendole incontro. «Scusa, una pazza mi ha voluto fare un'intervista. Chiamiamola intervista, voleva solo sapere se c'era qualcosa tra me e Malfoy. Ma da dove le avrà prese certe idee malsane?» Allyson alzò gli occhi al cielo e George rise. «Sì, perché non è che l'intera scuola pensa che vuoi stiate segretamente insieme» «Oh, ma per favore! Ho più possibilità di innamorarmi di Ron!» George sorrise e le mise un braccio attorno alle spalle. «Già, non scherziamo, tanto lo so che sei innamorata di me.» «Assolutamente!» Allyson gli diede un bacio sulla guancia. Si misero a ridere. «Forza, andiamo, gli altri ci aspettano.» Allyson annuì, poi se ne andarono.

Il Potere di Allyson Gray || Draco Malfoy [COMPLETA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora