Ricordi

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Clarke

Gli accarezzo dolcemente i capelli che sono cresciuti tantissimo, mi domando perchè se li sia fatto crescere ma non lo biasimo, io li ho tagliati. Ora che Echo è scomparsa è in pericolo, non che mi importi, ma ora so che è molto imprevedibile. Inoltre dobbiamo liberare gli altri dal bunker, chissá come vanno le cose lì giù, se mamma mi pensa ancora o se almeno sa che sono viva, lo spero.

"Devo parlarle." dico riferendomi a Diyoza. "Dobbiamo fare un accordo, loro potrebbero servirci per aprire il bunker." sbotto. "Per la cronaca, ho sempre ammirato il tuo spirito da leader, ma credo che da soli potremmo benissimo tirarli fuori." dice lui.

Noi siamo sempre stati due leader, assieme.

"No Bellamy, tu non hai visto in che condizioni è...non si può fare nulla senza minare il terreno. So quali sono gli effetti collat--" mi interrompe. "Non se ne parla. Non voglio far morire altra gente, Clarke. Il Praimfaya ha giá fatto abbastanza, non credi?"
"Ti capisco ma--" mi interrompe un altra volta, ma ora più serio.

"Non lascerò che tu metta di nuovo la tua vita in pericolo, stai rendendo il mio lavoro meno facile." dice.
"Il tuo lavoro? E quale sarebbe, proteggermi?" uso un tono distaccato, deve capire che mi son fatta le unghie per 6 anni, sono pronta come non mai. "Si. E so di aver fallito una volta, non ricapiterá." vedo che le sue mani iniziano a tremare al solo ricordo di me che vengo esposta alle radiazioni e lui che se ne va...che mi lascia nelle mani del destino. Certo, avrá sofferto anche lui, ma non può capire cosa significa essere veramente soli.

"Bellamy...hai fatto ciò che ti ho detto di fare, te ne sono grata. Ma ora non stiamo parlando di disastri naturali. Se non facciamo qualcosa potrebbero scoprire da soli del bunker, e non ci vorrá molto tempo a capire che sono dei nostri. Non siamo i loro migliori amici al momento.." sento di aver ragione, infatti anche lui crede a ciò che dico e mi da una chance. Finalmente rivedo lo spirito da leader che gli pervade la mente. "D'accordo, ma non andrai da sola. Intesi?" mi dice. "Affare fatto." Ci alziamo e andiamo a parlare con gli altri, ci servono più opinioni a riguardo anche se la decisione è stata presa. Io e Bellamy andremo a fare un accordo, con o senza permesso.

Madi

Quei due devono essere pazzi a voler andare da soli. Bellamy sta pure male...non mi sembrano persone affidabili quelli della Eligius. Hanno preso Clarke ed è tanto se non sono scesa da quel Rover per strozzarli. Anche se sono piccola so fare molto, e devo questo ad una sola persona, a colei che mi ha fatto sentire a casa e...amata.

"Ma sapete quanto è rischioso? Cosa ne dite di Echo? Eh?" dice Emori. A giudicare dalla faccia di Bellamy si deve essere dimenticato di lei, e gli ci è voluto ben poco. "L-lei potrebbe essere in pericolo...non posso lasciarla, lei mi ha comunque sostenuto sempre." dice con una smorfia di dolore dovuta alla sua schiena bruciata. "Non mi è sembrato che fosse tanto buona, come mai la vuoi aiutare?" dico esattamente quello che penso.

Che stupida.

So che Bellamy mi vede come una sconosciuta, ma Echo ha comunque cercato di uccidermi poco fa e non è cosa da poco. Non capisco...Bellamy è diverso da come me lo aveva descritto Clarke e non sono l'unica ad essermene accorta. "Bell, per quanto ne sappiamo potrebbe essersi unita a loro." dice Clarke, chiaramente nervosa. "Oppure potrebbe essere giá morta!" sbatte una mano sul tavolo con un espressione aggressiva.

Questo non mi sembra il dolce Bellamy Blake che ha aiutato Clarke a diventare ciò che è, e qualcosa mi dice che non lo conoscerò mai. D'altronde un po' lo capisco, è tornato sulla terra con intenzioni ben diverse che doversi preoccupare di stipulare patti con pluriomicidi. Voleva solo abbracciare sua sorella, che da quanto ho capito ci era molto legato...Octavia, mi pare.

"Bellam--" cerca di calmarlo Clarke. Sa che se continua a reagire così si sveglierá coi crampi domattina. "Clarke, ho lasciato indietro te, sono stufo di lasciare persone a cui tengo indietro. Andrò a cercarla." dice.

Bellamy

"Non ci pensare nemmeno. È stata lei ad andarsene e tu non sei in condizioni di affrontare nulla del genere. So che ci tieni, andremo a parlare con Diyoza, apriremo quel maledetto bunker e ti riprenderai la tua Echo." mi dice lei. È sicuramente arrabbiata per quanto io la stia illudendo, ma tengo a lei come tengo ad Echo, e l'idea di ri-commettere lo stesso errore mi strazia. Appena gli altri parlano fra di loro prendo la sua mano.

"Scusa. Io non volevo--"
"Lascia stare, ti capisco" e tira via la mano dalla mia stretta. Se quello è il suo modo di capire non so più come decifrarla...era come un libro aperto per me, e più lo leggevo più volevo sapere la fine, se ce n'era una.

"Andiamo." dice Clarke, freddamente. "Ci aspettano 4 ore di Rover, non credere che sará così facile evitarmi." dico. "Beh mi dispiace per te ma il Rover non verrá con noi, ti dispiacciono 8 ore camminando?" sembra quasi una punizione, ma l'idea di spendere ore con Clarke, da soli, mi rallegra. Anche se mi sento svenire solo al pensiero di camminare, non la lascio andare da sola, mai lo faró.

Ci incammiamo che sono le 3 del pomeriggio, credo. Il sole è ancora un po' alto nel cielo, così da determinare che al tramonto mancano un paio di ore. Siamo quasi in inverno. A dirla tutta dai libri sulla storia dell'umanitá parlavano delle 4 stagioni e che l'autunno era il periodo in cui le foglie cadevano al suolo, dai colori stupendi dell'arancione e del giallo ma non so se fosse a causa delle radiazioni. Magari aveva alterato qualcosa nella natura. "Come ti senti?" mi chiede dopo un po'. Non riesce ad evitarmi soprattutto riconoscendo la fatica che faccio a camminare con metá schiena arrostita, perciò le afferro la mano e le dico "Meglio." con un piccolo sorriso tra i miei adorabili baffi.

Passano 3 ore di quasi silenzio, solo i passi, i nostri respiri affannati e le nostre mani, unite per reggersi l'uno all'altro. Il sole è quasi dietro Mount Weather, così capiamo che dovevamo accamparci per la notte. Ho portato con me un paio di bustine di alghe di Monty, ma appena vedo Clarke scomparire e riapparire dalla fitta boscaglia mi scappa una risatina. Conosce questo posto troppo bene ha avuto il tempo di esplorarlo. Ha con sè un paio di bacche. Abbiamo con noi i nostri walkie-talkie, così decido di riascoltare qualche vecchia conversazione attraverso la mini radio che Raven mi ha insegnato ad usare.

Clarke

"Che fai?" dico mentre assaporo le mie adorate bacche. "Cerco di ascoltare qualche vecchia conversazione da questo walkie-talkie." inizio ad impallidire.

Si posso ascoltare vecchie conversazioni??

In tre secondi era giá partita la mia voce da quella radiolina. Non sapevo che fare, ero bloccata..che vergogna. Bellamy rilascia un sorriso mentre ascolta a una delle mie registrazioni. Quella sulle bacche.

Bellamy, sono passati 58 giorni, probabilmente Monty avrá appena iniziato a produrre alghe, spero non faccia schifo. Senza offesa, Monty. Io ho trovato delle bacche, un intero cespuglio. Non sono molto dolci...ma sono buonissime. Credo che usassero queste come pittura, ma--

Bellamy da qualche colpetto credendo di aver mandato in palla la radiolina. Poi parte un'altra registrazione, quella poco prima di aver scoperto della valle.

Qual'è il punto se tutto quello che c'è è dolore e sofferenza? Che umorismo, Clarke. Scusa, ignorami ok? Sono due giorni che non bevo acqua. Ho bisogno di trovarne presto... o non credo riuscirò-- Comunque, dubito tu possa sentirmi su questa radiolina mezza rotta, ma in caso questa fosse l'ultima volta che lo faccio, voglio solo dirti che...per favore non sentirti in colpa per avermi lasciato qui. Hai fatto quello che dovevi, sono fiera di te.

Mi guarda con gli occhi lucidi. "Tu..mi hai parlato per tutto questo tempo? Anche se sapevi che non sentivo?" dice con la voce rauca, per trattenere le lacrime, non vuole mostrarsi vulnerabile davanti a me. Non so che dire. Mi ha colto in fragrante. "I-io...si. Credo fosse il mio modo di rimanere sana di mente." nel giro di due secondi lui è accanto a me, mi guarda intensamente e sospira. "Grazie.". Mette dolcemente la testa sulle mie gambe, e mi poggio con la schiena ad un albero, una cosa che succedeva spesso recentemente. Lo guardo addormentarsi, ed è la cosa più rilassante che abbia mai visto. Chiudo gli occhi anche io e mi perdo nei miei sogni.

SPAZIO AUTRICE
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