11. Roulette Russa

19 1 0
                                    

Aprii gli occhi aspettandomi di trovare il corpo di Harry al mio fianco e invece trovai soltanto le tende della finestra aperte che lasciavano entrare i raggi freddi del sole e mi mostravano gli alberi di Central Park ricoperti di neve. 

Mi alzai e raccolsi i vestiti della sera precedente che erano in giro per la stanza e li indossai andando in salotto dove forse avrei trovato il mio amico ma una parte di me già sapeva che era andato via senza neanche salutare. In quel momento avrei voluto prenderlo a schiaffi, ero abituata agli uomini che mi lasciavano da sola nel letto ma non mi aspettavo un atteggiamento simile da parte di Harry. Quando arrivai in cucina cercai con lo sguardo un qualsiasi segno che aveva lasciato, un piccolo bigliettino o anche soltanto qualcosa di suo che aveva dimenticato, ma non aveva lasciato nulla, era come se quella notte lui non fosse mai venuto a casa mia ma io sapevo che invece era arrivato tutto di corsa, con qualche fiocco di neve tra i suoi ricci e poi  avevamo fatto l'amore mentre fuori continuava a nevicare e in piena  notte avevamo deciso di prepararci una cioccolata calda e berla a letto e avevamo parlato fino alle prime luci dell'alba quando dietro i grattacieli il cielo si era color indaco e le stelle cominciavano a  scomparire. 

Mentre eravamo abbracciati sotto le coperte e le cioccolate calde erano ormai quasi finite avevo notato il suo tatuaggio, quello che aveva significato, lo osservai bene, si trovava sulle costole ed era grande come il palmo della mia mano, raffigurava una pistola precisamente era un modello della Beretta che avevo pi volte utilizzato durante le mie missioni in giro per il mondo e come se il mio cervello non fosse collegato alle mie azioni poggiai la mano sopra al disegno e sentii sotto di esso che la pelle era gonfia, era una cicatrice. Lui al mio tocco trasalì e si spostò facendo in modo che la mia mano cadesse sul suo stomaco e percepii come il suo respiro fosse accelerato, come se il mio tocco gli avesse ricordato un brutto ricordo. 

Quando ricordai quegli eventi di quella notte mi sembrava fosse tutto un sogno, come se quei gesti e quelle parole sussurrate nella notte fossero avvenuti tanto tempo fa e invece erano passate sole poche ore da quando le sue braccia calde avevano lasciato il mio corpo solo tra le lenzuola fredde dell'inverno newyorkese.

Harry's pov

Il sacco da boxe che avevo davanti dondolava da una parte all'altra sotto il peso dei miei pugni che sferravo con tutta la forza che avevo nel corpo, i muscoli delle braccia cominciavano a farmi male e così anche le gambe che cercavano di tenermi in piedi ma sapevo che in pochi minuti sarei crollato a terra troppo stanco per continuare quell'allenamento forzato. 

Quando tirai un destro e sentii le ossa del polso dolermi osservai il sacco oscillare e sentii il sudore scendermi lungo la schiena e i capelli incollarsi alle tempie e sulla nuca, i pantaloncini si attaccavano alla pelle delle gambe e nel momento in cui il sacco tornò verso di me lo vidi sfocato e percepii le mie gambe più leggere e molle, mi lasciai cadere scivolando con la schiena sul muro per poi riprendere a respirare; bevvi un sorso di acqua e dopo qualche minuto la testa aveva smesso di girare e la palestra intorno a me era tornata nitida. 

Appoggiai la testa al muro e chiusi gli occhi, l'immagine di Venice della sera prima si impossessò della mia mente e ricordai la sua espressione stupita e felice di quando entrai nel suo appartamento, delle sue gambe avvinghiate al mia bacino mentre la portavo nella sua stanza, i suoi occhi castani che si incontravano con i miei mentre ero sopra di lei, i suoi capelli sparsi sul cuscino e le sue mani che si aggrappavano a me come se fossi la sua ancora di salvezza, ricordai anche quando si alzò per andare a preparare le cioccolate calde e quando con indosso la mia camicia era riapparsa sulla porta con un vassoio in mano e due tazze fumanti sopra, ripensai a tutto quello che ci eravamo detti in quella notte e alla neve che cadeva leggera sulla grande città e come noi, piccoli esseri in un mondo cosi grande, ci ritrovavamo lì stesi nel letto, abbracciati l'uno nelle braccia dell'altra a sussurrarci parole mai pronunciate mentre Babbo Natale in quel momento stava lasciando pacchetti regalo sotto l'albero di qualche bambino. 

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: Oct 12, 2020 ⏰

Aggiungi questa storia alla tua Biblioteca per ricevere una notifica quando verrà pubblicata la prossima parte!

Dark Lives H.s.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora