C'era una sorta di maestosità in quei corridoi. Ogni singola pietra, sembrava parlare. Ovunque si girasse trovava stralci della storia millenaria di quel luogo. Tutto era così diverso da quello a cui era abituata. Tutto era così diverso dalla sua vecchia vita. Quella scuola che adesso doveva chiamare casa, le era piaciuta fin dal primo momento in cui vi aveva messo piede.
Aveva passato tutto il pomeriggio con sua cugina e i suoi amici a visitare quei corridoi. Erano stati così felici di mostrarle quel luogo che per loro non aveva più segreti. La cosa che più l'aveva affascinata erano i quadri. Molti erano stati così gentili da salutarla e da darle il benvenuto. Questa era una cosa che nella sua vecchia scuola non c'era, ma che rendeva magico quel posto ai suoi occhi. Ok, magico non era il termine esatto, visto che magico lo era davvero.
Insieme alle sue guide aveva esplorato, per così dire, tutto il castello: dalla Sala Grande alla Guferia, dalle aule ai giardini e ai porticati. Ma i posti che le erano piaciuti di più erano senza dubbio la Sala Comune dei Grifondoro, dove la cugina era sicura che lei sarebbe finita, e la Biblioteca. Quest'ultimo luogo in particolare l'aveva affascinata, lei amava leggere e studiare e quello era il luogo perfetto per farlo. Quando l'aveva detto a voce alta gli amici di sua cugina si erano subito lamentati, dicendo che di So-Tutto-Io in quella scuola ne bastava e ne avanzava una.
A ripensarci era stato un pomeriggio molto divertente, ma lei amava anche la tranquillità.
Così alla prima occasione si era congedata dalla parente e si era messa a girovagare in quei corridoi da sola.
Aveva molto a cui pensare. Tra poco avrebbe cominciato veramente una nuova vita. Stava ripensato a tutto quello che era successo negli ultimi mesi, senti quando delle voci che la chiamavano in lontananza.
Accidenti.
Voleva stare un po' da sola. Si guardò intorno alla disperata ricerca di una via di fuga, quando vide una porta a pochi metri da lei.
Perfetto.
Ci si fiondò dentro, chiudendo gli occhi ed appoggiandosi alla porta. Quando senti i passi dei due ragazzi farsi lontani tirò un sospiro di sollievo e solo allora guardò il luogo in cui era finita.
Era un bagno. Un bagno non molto diverso da quelli che le avevano mostrato quel pomeriggio. Però non sembrava esserci anima viva, così decise di rinfrescarsi un po'. Il contatto con l'acqua fresca le diede subito sollievo dalla calura estiva.
Quando alzò la faccia nello specchio davanti a lei scorse una seconda figura. Sussultò per lo spavento. Non aveva sentito la porta aprirsi e non c'era nessuno prima. Si accorse poi che la figura che la guardava interessata, con una strana luce negli occhi, fosse evanescente.
Un fantasma.
Si rilassò all'istante. Di fantasmi ce n'erano in abbondanza anche nella sua vecchia scuola.
<< Ciao >> le disse, ora più tranquilla.
<< Ciao >> rispose il fantasma con una voce stridula e strascicata. << Non ti ho mai visto da queste parti >>.
<< OH! Si questo è il mio primo giorno... >> tentennò solo un attimo << Diciamo che mi sono trasferita >>.
Il fantasma, che ad una seconda occhiata capì di appartenere ad una ragazza, la guardava con uno sguardo interrogativo.
<< Ecco perché non indossi l'uniforme di una delle case >> disse squadrandola da capo a piedi.
Lei sorrise in risposta. Non sembrava poi così male quella ragazzina fantasma. A parte la vocetta stridula ovviamente.
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Posso io perdonarmi?
FantasyLa Battaglia di Hogwarts è ormai terminata. Tutto sembra ormai tornato alla normalità. Un nuovo anno scolastico è alle porte, ma non tutti ne sono felici. Un ragazzo non riesce a perdonare i propri errori, cadendo in una spirale apparentemente senz...