Lo sbigottimento fu generale.
Tutti fissavano la scena attoniti, mentre Akaoni ghignava nell'oscurità. Anche se deformata quella che avevano davanti era Alexandra, eppure allo stesso tempo non lo era.
Akaoni si alzò un po' incerto sulle gambe, barcollando si appoggiò a Draco per poi sghignazzare << Non sono ancora abituato a questo corpo >> si esaminò le braccia, le gambe, la schiena con uno sguardo carico di critica << 'Sto corpo è troppo magro. Non vedo l'ora di riprendere il mio >>.
A quelle parole Draco sussultò, riprendere il suo corpo? Cosa voleva dire? Che ne sarebbe stato di lei?
Domande a cui non sapeva rispondere.
Mentre Draco si poneva domande su domande, il Demone saltellava per il giardino. Visto da fuori pareva tutto fuorché malvagio, anzi sembrava quasi... buffo.
Ma il trovarlo buffo non soppiantava il fatto che stesse usando in corpo di Alexandra, questo Draco non poteva permetterlo.
Akaoni si bloccò di colpo girandosi verso di loro, e in un battito di ciglia si spostò davanti al biondo. Nessuno lo aveva visto muoversi.
<< Ohi biondino, mica sai com'è che non riesco a prendere la mia vera forma eh? >> disse esaminandosi le unghie. Vedendo che non accennasse a rispondere continuò
<< Il gatto ti ha forse mangiato la lingua? >> sbuffando pesantemente per il suo silenzio si spostò velocemente davanti a Ron << Rosso, inizio a perdere la pazienza. Cos'avete combinato al mio corpo? >>.
Il povero Ron sbiancò terribilmente << Io... non ho... non lo so >>.
<< Oh per i sette inferi, che pizza. Se qualcuno non risponde sarò costretto ad uccidervi >> alzò un braccio che venne avviluppato da fiamme nere << Vediamo chi ucciderò per primo? Mmm... la mia gentile ospite teme per la vita di questa ragazza >> disse volgendo lo sguardo verso Hermione << La sorte ti ha scelto dolcezza. Sei pronta a morire? >> disse, mentre un ghigno maligno deturpava la faccia di Alexandra.
<< Tu non oserai toccare i miei studenti >> dal fondo del gruppo emerse Minerva.
Aveva un libro nella mano, aperto su una pagina carica di simboli.
Akaoni guardò la donna con evidente scherno << E sarai tu vecchia a fermarmi? Ti ricordo che io sono il Demone della Fine. Niente può fermarmi >>.
Minerva non parve minimamente turbata dal tono di voce del Demone << Hai ragione >> disse << Io non ho il potere di fermarti, nessuno in questa stanza può farlo >> disse abbracciando con un gesto tutto il gruppo.
I ragazzi la guardarono scioccati, si stava forse arrendendo?
<< Donna saggia. Magari ti lascerò un posto in prima fila per la fine del mondo >>.
<< Io da sola non posso sconfiggerti, ma c'è chi ci ha tramandato le conoscenze per farlo >> accennò al libro che teneva tra le mani e incominciò a leggere.
Dapprima fu una litania appena accennata, poi man mano crebbe d'intensità. Il Demone riconosciute le parole si fiondò con un grido verso la donna, per cercare di fermarla. Ma, prima di riuscire a raggiungerla si bloccò, all'improvviso venne circondato da una colonna di luce che vibrava di pura energia. Ogni volta che la Preside ricominciava la litania, aumentava il tono di voce e il fascio di luce aumentava d'intensità stringendosi sempre di più attorno a lui. Sembrava quasi che volesse schiacciarlo, come si fa con i limoni.
<< Cosa mi stai facendo vecchia? >> urlava indignato dalla sua dorata prigione.
Minerva smise di leggere per rivolgere la sua attenzione ad Akaoni << Ti ho imprigionato nella luce. E grazie ad esse io ti purificherò >>.
Sentendosi in trappola urlò con voce carica di odio e rabbia << Nessuno può eliminarmi, non esiste più nessuno in grado di farlo >>.
Un sorrisetto compiaciuto animò il viso della Preside McGonagall << Hai fatto un pessimo lavoro mille anni fa. Qualcuno è sopravvissuto e ha tramandato ai propri discendenti le formule per eliminarti >> prese un respiro profondo<< Ed ora torna dal baratro da dove sei uscito >>
<< NOOOOOOOOO >> urlò cercando invano di liberarsi.
<< Mayoimasu >> un'unica parola pronunciata dalla donna e la colonna s'illuminò così tanto che tutti dovettero coprirsi gli occhi.
Akaoni urlava, imprecava e lanciava maledizioni invano, niente avrebbe potuto sottrarlo al suo destino.
Quando la luce si affievolì, al posto del Demone vi era Alexandra tornata alla normalità.
<< Alexandra >> urlò Draco correndo al suo capezzale.
Non era mai stata più bella, la pelle di porcellana era incorniciata dai setosi capelli scuri e le labbra che avevano ridato al ragazzo la gioia di vivere, ora risaltavano rosse e immobili in quel pallore.
<< Svegliati! È tutto finito, svegliati >> ripeteva carezzandole il volto. Risultava patetico? Bene al momento non gli importava.
Se la mise al petto, stringendola dolcemente. Tutta la sua vita ora giaceva inerme tra le sue braccia. Sembrava dormisse, cullata da un sogno bellissimo che le addolciva i lineamenti.
<< Ti prego svegliati >> sussurrò ormai sull'orlo delle lacrime << Non lasciarmi da solo. Non posso farcela da solo. Sì è vero non posso farcela senza di te, te lo ripeterò all'infinito anche a costo di macchiare il mio orgoglio >>.
<< Draco, è troppo tardi >> Theo con le lacrime agli occhi si era fatto avanti, portavoce di un pensiero che accomunava tutti i presenti.
<< No, non è tardi >> urlò sull'orlo della disperazione << Tu sei quella forte non io, io sono tanto fumo e niente arrosto. Senza di te perderei la presa sulla mia vita, cadrei nuovamente in quel barato di paura e disperazione da cui mi hai salvato.
Mi hai mostrato cosa volesse dire amare qualcuno, amare la vita. Grazie a te ho fatto pace con i miei demoni del passato, con il Magico Trio. Ho capito quanto tenessi a Blaise e Theo >> ormai stille d'acqua cascarono dai suoi occhi, scivolando sul visto di Alexandra così come la pioggia bagna i fiori più belli.
<< Sai anche così ti trovo bellissima, ti ho sempre trovato bellissima e mi pento di non avertelo detto più spesso. Lo so che puoi sentirmi, perché non sei morta non puoi essere morta >> disse con voce rotta << Ecco io... io ti amo. Ti amo quando ridi, quando piangi, quando mi ignori e mi stressi. Ti amo nonostante tutto e non smetterò di farlo. So di aver appena sconvolto i ragazzi dietro di noi, ma è così io ti amo. È per questo che devi tornare da me, perciò svegliati ti stiamo aspettando >> si interruppe scosso dai singhiozzi, si sentiva svuotato. Sentì la mano di qualcuno sulla spalla << Andiamo Draco, lasciamola andare >>.
Non poteva farlo, anche se volesse non sarebbe riuscito a lasciarla andare. Lei era il suo mondo e il suo mondo quando c'era lei era bellissimo.
Attutiti intorno a lui sentiva i singhiozzi di Hermione e della McGonagall, e i tentativi di sopprimerli degli altri. E poi un sussurro nella sua testa, come musica in un sogno
<< Ti amo anche io >> ma quello non erano suoni nella sua testa, ma una voce reale la sua voce.
Abbassò la testa, sperando di non essere preda di allucinazioni. Ma era reale, il suo sguardo si scontrò con quello vivo e brillante della ragazza.
Viva era viva!
<< Amore! >> si lasciò scappare, incurante di tutto e tutti e la baciò, la baciò come mai prima. La baciò trasmettendole tutto l'amore che provava per lei, tutta la gioia che lo pervadeva in quel momento. Intorno a loro grida di gioia e felicità risuonavano mentre le lacrime di dolore lasciavano il posto alle lacrime di gioia.
Sul viso di lui capeggiava il più bel sorriso che gli avesse mai visto fare, specchio del sorriso di lei.
Tutti i presenti si riversarono da lei, abbracciandola come potevano dato che Draco non sembrava minimamente intenzionato a lasciarla andare.
Da parte sua Alexandra si sentiva immensamente spossata e contemporaneamente immensamente felice.
<< Come? Cos'è successo? >> chiese a bassa voce, accoccolandosi maggiormente sul petto del ragazzo.
<< Credo di saperlo io >> la Preside era tornata la donna di sempre, anche se la felicità era stampata a chiari segni nei suoi occhi << Draco credo che sia merito tuo. Quella pozione che pensavi di darle di nascosto, sì lo sapevamo entrambe, l’ha salvata >>.
Il ragazzo strabuzzò gli occhi << Ma il libro parlava di un ritardo dei sintomi non di un qualche miracolo >>
Minerva sorrise bonaria << Diciamo che non hai tradotto molto bene il testo. Non garantiva un indebolimento dei sintomi, ma un indebolimento del Demone. In parole povere più lei assumeva quella pozione più Akaoni perdeva la presa su di lei. È per questo che non è riuscito a riprendere il suo corpo, ma è rimasto bloccato in quello di Alexandra >> finì.
<< Mi hai salvato la vita >>.
La ragazza abbracciò il ragazzo più forte che poté. Draco ancora sconvolto ricambiò l'abbraccio. Alla fine era riuscito a salvarla, lei era lì con lui viva, e lo saprebbe stata per molto tempo ancora << Ce l'ho fatta >> sussurrò più a sé stesso che agli altri.
<< Ce l'hai fatta >>.
Quella sera nessuno andò a dormire. Più felici che mai ripresero la loro festa, ora con uno scopo e un significato totalmente diverso. Ora non era più una festa di addio, ma di bentornato. Anche se debilitata Alexandra partecipò con entusiasmo, senza staccarsi mai dal ragazzo che amava. Non aveva mai pensato al futuro, perché non pensava di poterne avere uno. Perciò se ci pensava adesso l'unica cosa che le veniva in mente era di voler restare per sempre con lui, così. Com'erano in quel momento: due ragazzi che si erano aiutati a vicenda, per superare gli ostacoli delle loro vite. In quel momento mentre si scambiavano teneri baci carichi d’ amore potevano essere finalmente loro stessi. Draco e Alexandra che, uno in modo figurato e l'altra in modo letterale, erano riusciti a Ritornare a Vivere.
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Posso io perdonarmi?
Viễn tưởngLa Battaglia di Hogwarts è ormai terminata. Tutto sembra ormai tornato alla normalità. Un nuovo anno scolastico è alle porte, ma non tutti ne sono felici. Un ragazzo non riesce a perdonare i propri errori, cadendo in una spirale apparentemente senz...