Sapete che rumore fa il proprio mondo che va in pezzi?
Fa un rumore che rimbomba sordo delle orecchie, che ti prende il cuore in una morsa e rende tutto ovattato, come se fossi sospeso in una bolla di vetro. E quando quella bolla scoppia, il fragore di vetri infranti è l'unica cosa che sei in grado di sentire. Ti scoppia nel petto lasciandoti stordito e senza fiato, ogni cellula del tuo corpo accusa il colpo e fa male, terribilmente male. E tu rimani lì incapace di fare nulla, sperando sempre che sia soltanto un brutto sogno, un brutto scherzo di Morfeo che da un momento all'altro di farà svegliare, gongolando per averti fatto spaventare. Ma ciò non accade. Sei sveglio e allora la verità ti si rovescia addosso.
Era esattamente così che si sentiva Draco, dopo aver sentito quelle parole uscire dalla bocca della ragazza che amava.
<< Cosa? >> disse incredulo << Tu stai... cosa... perché? >> ogni filo logico di pensieri, ogni collegamento nella sua testa era venuto meno, impedendogli di formulare anche il più elementare dei concetti.
Alexandra abbassò la testa incapace di affrontare il dolore negli occhi di Draco. Sapeva che dirglielo avrebbe portato a questo, lo sapeva eppure lo aveva fatto.
Qualcosa di bagnato le cadde sul viso, alzò gli occhi e si ritrovò davanti il ragazzo che piangeva. Era una cosa che non avrebbe mai voluto vedere, perché significava che avesse fallito nel suo compito di proteggerlo dal dolore.
Gli accarezzò una guancia con la mano, togliendo quelle lacrime << Non piangere Draco >> disse con una dolcezza nella voce incrinata che la stupì.
<< Come posso >> s'interruppe un secondo << Come fai a sopportare tutto questo? Perché non hai voluto dirmelo? >> la guardò intensamente cercando di leggerle dentro << Ti prego parlami, non tenermi all'oscuro >>.
Doveva ammettere a sé stesso di sentirsi patetico, supplicare in lacrime era in cima alla sua lista di cose che non avrebbe voluto rifare assolutamente in vita sua. Eppure eccolo lì, a cercare di capire il motivo per cui la ragazza più dolce del pianeta dovesse morire, perché lei?
<< Va bene >> si arrese infine.
Non poteva portarsi quel peso in eterno da sola, doveva parlarne con qualcuno e quel qualcuno era Draco. Certo sarebbe stato peggio, ma sapeva anche che il ragazzo fosse un degno esponente della casa di Salazar e che avrebbe ottenuto sempre quello che voleva.
<< Sarà una storia lunga >> iniziò sperando che cambiasse idea. Ma la risolutezza nello sguardo di lui le fece capire di non avere molta scelta << Ti prego non dire a nessuno quello che ti sto per dire. Non dovrei dirlo nemmeno a te, l'ho promesso alla McGonagall >>.
Draco annuì << Non una parola uscirà da questa stanza te lo giuro >>.
Alexandra si prese un momento per riordinare i pensieri, se doveva raccontargli ogni cosa allora non avrebbe dovuto tralasciare nulla.
<< Sai già che i miei genitori si trasferirono in Giappone quand'ero molto piccola. Come lavoro facevano il corrispettivo dei vostri Auror, ed erano maledettamente bravi nel farlo. Erano a capo di una squadra e si occupavano di sgominare i gruppi di maghi oscuri nel paese. Un giorno vennero incaricati di catturare tutti i maghi appartenenti ad una setta, che aveva come obbiettivo quello di riportare in vita antichi demoni. La missione fu un successo e tutti i maghi vennero mandati in cella. Il loro capo un certo Hirosomi disse ai miei genitori che si sarebbero vendicati di loro e che un giorno avrebbero portato via loro ciò a cui tenevano. Ma non lo ascoltarono, convinti, nella loro sconsideratezza giovanile, parole loro, che non avrebbero più sentito parlare di Hirosomi e della sua setta. Per qualche anno fu così, loro continuavano a fare il loro lavoro al meglio e io crescevo tranquilla. Fu quando io ebbi compiuto undici anni che tutto precipitò in malora.
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Posso io perdonarmi?
FantasyLa Battaglia di Hogwarts è ormai terminata. Tutto sembra ormai tornato alla normalità. Un nuovo anno scolastico è alle porte, ma non tutti ne sono felici. Un ragazzo non riesce a perdonare i propri errori, cadendo in una spirale apparentemente senz...