viii

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yoongi

"si, mi sembra di averla già vista.."
"davvero? quindi non vuoi vedere le calze su di me?" chiese avvicinandosi.
"oh.. sarebbe un enorme piacere per me"
sorrise.
poi si alzò e prese lo stesso paio della foto, si sfilò i pantaloni e le mise su.
io mi morsi il labbro inferiore alla vista.
"vieni qua baby boy" dissi indicando le mie cosce.
annuì e obbedì al comando, in seguito iniziò a compiere movimenti delicati sul mio bacino, tenendo le mani dietro il mio collo.
i suoi gemiti erano delicati, come aspettato, stessa cosa per il suo culo, quale stavo toccan-

"hyuuung?"
"eh?! c-cosa ehm.. scusa, ci sono, dimmi" dissi leggermente imbarazzato quando mi accorsi che jimin mi stava chiamando sventolando una mano dinanzi ai miei occhi, probabilmente anche da qualche minuto.
"a che pensavi?"
"nulla.. lascia stare"
"sei fottuto min yoongi"

"cos'è quello?" chiese indicando in basso. senza guardare intuii, i miei occhi si ingrandirono e mi alzai immediatamente, per poi correre in bagno con la scusa del "non sto bene".

passarono un po' di minuti, io ero in bagno senza sapere che fare e jimin era alla porta che mi chiamava chiedendomi cosa fosse quella gobba.
se solo sapesse quello che mi provocava.. lo avrei ammazzato, già la seconda volta in un mattino!
ma era così innocente e puro...
inizialmente pensavo fosse una domanda retorica la sua, ma dopo intuii che davvero non sapeva cosa fosse un'erezione..
"sarà difficile questa settimana" mi dissi, poiché i genitori mi chiesero di guardarlo per tutta la settimana negli orari in cui avevano lavoro, ovvero dalle 9:00/9:30 alle 19:00, tranne per il venerdì, quel giorno tornano verso le 21:30, ciò significa che ogni venerdì avrei cenato con jimin.
tornando al grande problema, mi insultai da solo mentalmente per essere così.
un pervertito di merda.

"dio yoongi, sai controllare i tuoi ormoni? hai vent'anni, dio cristo!" imprecai ancora.
"yoongi hyung.. ti aspetto di la.. spero ti possa riprendere."
preso così tanto dal panico chiamai hoseok, non so nemmeno io il perché, ma la mente mi diceva così in quel momento.
"hoseok. ho. un. problema."
"che è successo yoongs"
"..."
"ugh.. yoongi hyung"
"allora... vado diretto al punto: jimin me lo ha fatto venire duro. ma sono da lui, anzi sono il suo babysitter e io non so- cosa minchia ridi?! sono serio!"
"s-scusa ma.. mi fai morirhAHAHAHA"
"dio santo hoseok!" urlai sottovoce per non farmi sentire.
"okay okay.. beh sai anche te che c'è solo una soluzione.."
"merda"
"aish, ciao" non diedi nemmeno il tempo ad hoseok di dire 'ba' che misi giù il telefono.

jimin

cosa gli era successo?
continuavo ad essere confuso.. perché di punto in bianco è scappato in bagno?
"scusa jimin.. non mi sono sentito bene, ma ora è tutto okay! continuiamo con il gioco?" apparve da dietro la porta, la quale prima era chiusa.
annuii e dissi di si, lui si mise giù e fece cenno di continuare.
"faccio io una domanda.. cos'era quella gobba?"
improvvisamente la sua faccia divenne rossa.
"n-non.. ci sono cose che scoprirai.. poi non è a scopo di conoscere me, stai barando!"
"no! non voglio farlo! quelli che barano sono cattivi! io sono un bravo ragazzo!" alzai le mani.
"okay, fai un'altra domanda dai" disse sorridendo.
"conosci tae e kook?" chiesi, li avevo già visti insieme, ma non sapevo se fossero amici o no.
"certo, da un bel po'.. tu frequenti la stessa classe di jeongguk, vero?"
"già.. ah! questa valeva come domanda!"
"oh cazzo, è vero"
"nonono! ueuueuuueuuu, polizia anti-parolacce! mani in alto!" puntai una pistola, finta, con le mani, verso il suo petto.
all'inizio lui rise, poi alzò le braccia.
"mi scusi signore, sono colpevole. le prometto che non farò mai più nulla del genere"
dopo aver scherzato un po', tornammo a conoscerci.
"invece, a te, cosa piace fa- anzi no! puoi dirmi perché mi guardavi così la prima volta che mi hai visto? intendo ieri, quando stavi uscendo con dei ragazzi tra cui tae e kookie"
"jimin, davvero, certe cose non posso dirtele, specialmente ora"
io abbassai la testa, triste per il fatto che non potessi sapere alcune cose.
poi mi venne in mente un particolare.

"ma hai detto che dovevamo essere sinceri, e se era a scopo di conoscerci meglio dovevamo rispondere. è per conoscerti, magari sei un pedofilo!"
lui rise leggermente ancora una volta, devo dire che aveva un bel sorriso, poi disse che avrebbe risposto; io sorrisi contento.
"ti guardavo così perché.. sei davvero carino.." mentre lo diceva abbassò lo sguardo, quasi imbarazzato.
"m-ma ti piaccio?"
se era così non andava bene... non per mamma.
"no, perché?" disse subito, quasi interrompendomi.
"per mamma l'amore, tra due ragazzi soprattutto.. per lei è sbagliato." dissi lasciando uscire un sospiro.

ero confuso poiché iniziai a vedere delle lacrime sul suo volto.
"hyung, tutto bene? che ho fatto?"
"jimin.. l'amore non è mai sbagliato. è solo un'emozione. voglio dire, se a te piace una ragazza, va bene, ma se ti piace un ragazzo non c'è niente di male." la sua voce era molto calma, mi metteva un senso di sicurezza.
"no, non mi piacciono i- okay, non lo so.. non so neanche cosa si possa provare ad amare qualcuno." pian piano che continuavo la frase il tono della mia voce scendeva sempre di più.
le mie stesse parole mi portarono tristezza. non ho mai amato nessuno e nessuno ha mai amato me..

yoongi

quelle parole erano davvero tristi.. nessuno che lo avesse mai amato.. fino ad ora.
parlando con lui, conoscendolo, mi sono accorto di quanti fosse interessante, di quanto mi catturasse, dal suo sorriso radioso alla sua voce così delicata e fragile.

era questo ciò che le persone chiamano "amore"?
probabile.

era jimin l'amore?
per me, si.

ero gay?
oh gesù, si, e anche tanto.

"hyung? ho famee mangiamo qualcosa?"
la sua voce angelica mi distrasse dai miei pensieri, per una volta innocenti.
risposi positivamente dopo aver dato un'occhiata all'ora, era mezzogiorno.
andammo giù per preparare qualcosa.

"cosa vuoi da mangiare?" chiesi a jimin mentre ci sciacquavamo le mani.
lui ci penso un secondo, poi disse di volere dei semplici noodles.

andammo quindi in cucina a preparare l'occorrente.
misi su dell'acqua nel bollitore, presi due confezioni di noodles ed apparecchiai la tavola per due.
"ti piace il cibo piccante allora?" chiesi notando la scritta "chili peppers" sulla confezione.
lui mi raccontò che suo padre amava cucinare, e che era appassionato di spezie, soprattutto il peperoncino, quindi jimin si era adattato ad esso.

appena pronti i piatti ci sedemmo sotto il tavolo.
prima ovviamente cercai delle bacchette, nel cassetto dove erano riposte.
"sono tue queste bacchette rosa con i fiori?" chiesi sorridendo dalla tenerezza, mentre mostravo il paio di bastoncini al piccolino.

terza persona

i due continuarono a farsi domande a vicenda.
ciò che erano solo 3/4 ore sembravano una settimana, ora si conoscevano quasi completamente a vicenda. tranne per alcuni segreti..

"oh! hyung, hyung!" si illuminò d'improvviso il biondino.
"dimmi jiminie" rispose il più grande.
"cosa vuol dire sesso orale? l'ho sentito dire da taetae-hyung"

il maggiore si strozzò quasi mentre beveva la sua bevanda.

"cosa vuoi sapere?!"

biberon;; [finita]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora