Appena apro gli occhi mi ritrovo dentro una stanza bianca stesa in una culla con due persone accanto a me stese su due enormi letti che dormono. Gli unici rumori che si sentono sono dei fastidiosi "bip" che si ripetono ad ogni secondo.
Aspetta, ora che ci penso...abbiamo fatto un incidente stradale...questa stanza è una stanza d'ospedale...i bip e le due persone accanto a me sono mio padre e mia madre in coma. Ma dove sono mia zia e mio fratello?
Dopo qualche minuto sento la porta aprirsi lentamente, cosí chiudo gli occhi e faccio finta di essere ancora addormentata.
-"Il padre di Anna si dovrebbe svegliare entro 2 giorni mentre la madre è in condizioni piú gravi...ci potrebbero volere settimane prima che si svegli"- era un uomo abbastanza vecchio e alto, un dottore, che parlava con l"infermiera, una donna anche lei molto grande e bella.
-"Mi hanno telefonato degli amici dei signori Dini e mi hanno detto se fosse possibile venirli a trovare oggi pomeriggio, verso le 15:00"- disse l'infermiera.
-"Sí Veronica, verso le 15:00 possono venire, tanto l'operazione ad Anna la dobbiamo fare verso le 17:00"- rispose il dottore.
Diedero un ultima occhiata ai miei genitori e poi uscirono dalla stanza.
Quindi, riassumendo: ieri io, i miei genitori, mia zia e mio fratello abbiamo fatto un incidente e ora sono in ospedale con i miei in coma e io con una gamba rotta. Solo una cosa mi chiedo ancora: "Mia zia e mio fratello dove sono?"
Dopo un oretta a pensare su tutto quello che è successo in generale, i dottori mi portano il pranzo e mi aiutano a mangiare.
Qui all'ospedale il tempo passa troppo lentamente, è stancante stare qui ferma a non fare niente. Cosí, immersa nei miei pensieri, quando torno alla realtà decido di provare ad alzarmi in piedi per uscire dalla culla...mi sento in gabbia qui dentro.
Alzo una gamba, poi un braccio e, dato che l'altra gamba è rotta, mi aggrappo e cerco di tirarmi sú con tutta la forza che ho in corpo. E, ovviamente, ricado dentro alla culla, sbattendo la testa in una sbarra.
Lascio perdere il dolore che provo in questo momento e mi concentro a mangiare gli avanzi rimasti del pranzo. Ho fame.
Sono le 17:00 e sento una grandissima stanchezza addosso, cosí cerco di addormentarmi. La porta che si apre mi fa svegliare di scatto.
-"Sh! Fai silenzio Federico!"-
-"Ma perchè bisogna sempre stare zitti in ospedale?"-
Federico e i suoi genitori sono venuti a trovarci e appena hanno aperto la porta si è subito sentita la voce inconfondibile di Fede.
-"Perchè ci sono dei pazienti che dormono, quindi non bisogna parlare troppo!"- sua mamma continuava a sgridarlo dato che era un gran chiaccherone e urlava per ogni cosa.
-"Ok, scusa..."-
Ora che ci faccio caso, sotto la luce del lampadario, i loro visi sono molto umidi, come se....avessero...pianto.
Ok, è comprensibile sentirsi molto tristi per dei cari amici in coma, ma sento che c'è qualcosa di piú grave sotto. E intanto mi continuo a chiedere sempre: Ma mia zia e mio fratello dove sono??
Dopo quasi 2 ore passate a giocare con Federico e a farmi coccolare da tutti gli amici che sono venuti a trovarci qua in ospedale, i dottori tornano in stanza per darmi la cena: omogeneizzato con della pasta molliccia. Che schifo.
Alle 21:00 mi sento a pezzi e decido di addormentarmi per essere piú sveglia che mai domani, visto che mi aspetta un'altra lunga giornata molto noiosa.
Dopo qualche minuto ci rinuncio e non riesco a dormire perchè sento delle voci da fuori la stanza che bisbigliano e, dato che la porta l'hanno dimenticata aperta, decido di ascoltare la loro conversazione.
Non riesco a capire molto bene quello di cui parlano, ma le voci mi sembrano molto familiari e sento solo cose del tipo: "a che ora il funerale domani?" e riesco anche a sentire alcuni che piangono o altri che sono molto dispiaciuti per qualcosa.
Funerale? Questa parola non mi piace affato e sono sempre piú sicura che sia successo qualcosa di molto brutto. Ma di chi erano quelle voci? E perchè mi sembravano cosí familiari?
Dopo un pó le voci cominciano a farsi sempre piú lontane, finchè non si sente piú niente e la porta viene chiusa.
ANGOLO AUTRICE:
Ciao a tutti! Scusate, lo so che il capitolo è un pó corto, ma il prossimo vi prometto che sarà piú lungo😜
Cosa ne pensate?🙊
Secondo voi:
Cosa sarà successo alla zia e al fratello di Anna?😐
E di chi erano le voci che ad Anna sono sembrate familiari? Ma soprattutto, di cosa stavano parlando?
Se il capitolo vi è piaciuto cliccate sulla stellina e non dimenticatevi di commentare per qualsiasi cosa!💕
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Flash back🔥
FanfictionAnna è una donna di 60 anni, semplice e modesta. Vive in un piccolo condominio di Milano e la sua vita è sempre stata tranquilla e allegra. Suo marito Giuseppe è morto per un tumore al fegato a soli 55 anni, quando lei ne aveva 50 e non hanno mai a...