#12 - New Life

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Alcune volte la vita ti presenta ostacoli difficili da superare e molte volte addirittura insuperabili.
Ci sono sempre delle prove che pian piano di distruggono logorandoti dall'interno fino allo sfinimento, fino al momento in cui decidi di arrenderti e lasciarti andare a tutti i problemi che ti circondano.
Loren ci stava pensando sul serio di lasciar perdere, di chiudersi in se stessa o di togliersi la vita.
Aveva provato a dimenticare tutto quello che aveva passato...tutto il dolore che aveva dovuto sopportare...ma adesso...
Tutto, tutto quello che le era successo si era fiondato dalla sua porta e le si era buttato addosso.
Guardando quel corpo possente steso sul quel letto bianco le lacrime erano pronte ad uscire.
Voleva ucciderlo con tutte le forse ma non poteva...per Steve...per lei...
Quell'uomo le aveva fatto molto male ma lei sapeva in fondo al suo cuore che non era cattivo e che era qualcosa di più di un semplice assassino che l'aveva salvata da se stesso.

Si avvicinò piano e poggiò una mano sulla guancia. Quel viso gli ricordava troppe cose insensate o sfogate senza arrivare mai ad una conclusione. Questa cosa la faceva esasperare.
In un attimo gli occhi del soldato si aprirono e la sua mano in uno scatto cinese il polso di lei. Loren rimase impassibile al dolore che provava in quella morsa dopo tutto quello che gli era successo.
<Sei sicuro di volerlo fare? >
Per un momento rimase immobile per osservare la sua reazione ma quando vide che spalancò gli occhi sorpreso lei rimase altrettanto sorpresa.
Bucky staccò la mano inorridito quasi spaventato indietreggiando sul letto e quasi cadendo.
<N-non può ess-sere...s-sei v-iva...pensav-o t-ti aves-sero uccisa-a...>
<Di cosa stai parlando?>
<Tu eri così piccola...così indifesa e avevo paura...poi la missione...tua madre...il sangue...quando ti hanno presa e riportata da me...credevo ti avessero uccisa...eri-i m-morta!>
<Tutto questo non ha senso di cosa parli?>

La loro chiacchierata fu interrotta dal fischio della porta in metallo che si apriva.
Loren si girò poco sorpresa dalla presenza del capo dello S.H.I.E.L.D. Ma rimase più che pietrificata dal braccio dell'uomo appena sveglio quasi a proteggerla da qualunque cosa abbastanza minacciosa.
La ragazza rimase a fissarlo come una cosa nuova, una cosa che riusciva a colmare il vuoto che da tempo si era scavato nel suo petto e la cosa la intimoriva oltre a frustarla.
Si scansò schifata facendo abbassare lo sguardo colpevole all'uomo.
<Ben svegliato sergente Burnes...>
Probabilmente sentendo il vecchio appellativo con cui veniva chiamato scattò in posizione da combattimento.
<Cosa volete farmi?!> ringhiò.
Loren senza pensarci gli si parò avanti poggiando una mano sulla sua spalla. Poteva sentire chiaramente i muscoli sottostanti rilassarsi notevolmente.
<Vogliamo sapere da che parte sta James...> ritentò Fury
<Come potete essere così crudeli! Lo abbiamo appena salvato dall'associazione che gli faceva il lavaggio del cervello...a malapena sa come si chiama o cosa ha fatto ieri e tu gli chiedi da che parte stare. Fury dagli la possibilità di fidarsi perché di fiducia sono sicura ne sia rimasta poca...>
<Mi dispiace Loren ma devi capire che entro pochi giorni deve farsi capire perché non ha molto tempo...e se non riusciamo a curarlo il Governo lo farà fuori>
<Porca puttana ma sono umani???>
<Ha ucciso molta gente senza scrupoli...non puoi ostacolare.> concluse così l'uomo.
<Io mi fido di te...credo...sembri l'unica sincera qua dentro...che mi tratta per quel che sono...>
E fu quest'affermazione a sconvolgere la ragazza che rimase ad osservarlo con sospetto.
<Bene allora...Burnes in infermeria dobbiamo vedere la sua condizione fisica.>
Bucky annuì poco convinto seguendo in ogni caso l'uomo di colore.
Loren si piazzò dietro al soldato osservando le numerose cicatrici che si intravedevano da sotto alla canotta. La sua schiena era possente e intimidatoria.

<Bucky?>
<Si dimmi piccola...>
La bambina era rimasta a fissare la schiena possente dell'uomo del tutto martoriata e piena di sangue.
<Cosa è successo?>
<Nulla tesoro>
<Ma ti sei fatto male?>
<Tesoro sono solo graffi>
Ma Loren sapeva che non erano graffi...ogni giorno sentiva le urla del soldato mentre lo frustavano o tagliavano.
Aveva paura...paura di perdere qualcuno che le voleva bene come la sua mamma.

<Cazzo!>
<Tutto bene Loren?> chiese Fury voltandosi di poco.
<Sisi a posto. Solo un po' di mal di testa.> rispose massaggiandosi le tempie.

Arrivarono in infermeria dove ad aspettarli c'era il Bruce assai emozionato.
<Oh ben venuti io sono il dott. Bruce Banner e sono qui per aiutarla...>
Bucky annuì senza repliche sapendo che tutti in quell'edificio conoscevano il suo nome.
Loren si avvicinò all'amico mentre il soldato si stendeva sul lettino.
<Bruce molta delicatezza non so fino a che punto potrà resistere ai medici e ai macchinari...sai quanto me che ne ha passate tante in questo contesto...>
<Tranquilla fidati>

Bucky non protestò neanche una volta ad eccezione di alcuni spasmi. Ha continuato ha fissarmi con insistenza per tutta la visita quasi volendomi consumare.
Andarono un po' in palestra sotto sua richiesta. Ovviamente lui ne aveva una parte tutta sua circondata da vetri di sicurezza e telecamere di video sorveglianza.
Loren rimase appartata per tutto il tempo osservandolo allenarsi al sacco da box.
Riusciva perfettamente a vedere tutta la rabbia intorno a lui di un rosso intenso e la paura di un viola acceso. Quel ragazzo era fin troppo tormentato.

Il tempo di girarsi un secondo e il soldato era già impazzito urlando in preda al panico.
Il sangue sgorgava dalla spalla mentre Bucky si impegnava a cercare di staccare il braccio meccanico dal suo corpo.
Loren si alzò di colpo e lo bloccò con i suoi poteri mettendogli fuori uso le braccia.
<Non farlo mai più! Mi hai fatto spaventare porca troia!>
<È lui, è lui la causa di tutto questo...me ne devo liberare...mi rende un mostro!> gridò piangendo.
Alla ragazza le si attanagliò il cuore. Si avvicinò con calma accarezzandogli il braccio bionico cercando di calmarlo.
<Lo senti?> chiese riferendosi al suo tocco leggero. Il soldato annuì spaventato <una perfetta macchina fatta per ingannare la gente ed ucciderla...>
<E se non fosse? Se fosse solo una nuova parte di te? Non lo devi utilizzare per forza per ciò che è stato creato...devi farlo tuo...io sono stata progettata dagli stessi uomini che ti hanno fatto questo e proprio come te avrei dovuto usare i miei poteri per scopi di merda...e invece ora sono nella prima organizzazione che fa del bene...il tuo braccio prova le stesse sensazioni dell'altro ed è stato fatto così per renderti umano...>
<Io...io non credo di potercela fare...>
<Fallo per me...credici...>
Bucky annuì impercettibilmente frenando le lacrime.
<Mettiamoci una benda...poi ti porterò nella tua camera...>
<Grazie...>
<È tutto ok...>

Captain America || Among the rose thorns (INREVISIONE) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora