Angie«Non sono una che si arrende facilmente» avevo pronunciato quelle parole con molta sicurezza e, vedendo un lampo attraversare gli occhi di Victor, distolsi lo sguardo puntandolo davanti a me e presi il mio cellulare sentendolo vibrare.
Una bustina lampeggiava insistentemente ricordandomi di quanto mia madre e la tecnologia non andassero d'accordo: fra i vari social molto comuni, lei continuava a utilizzare gli antiquati sms per potermi inviare un avviso veloce, evitando una telefonata.
"Tesoro dove sei? Io e tuo padre per pranzo non saremo presenti. Ti ho lasciato tutto pronto nel frigo. Rispondimi presto, mamma"
Lessi il messaggio senza dar troppa importanza al fatto che loro non fossero in casa e, velocemente, scrissi la risposta.
«Ti accompagno a casa, andiamo» disse improvvisamente Victor prendendomi contro piede
«Non sapevo di aver richiesto un bodyguard» risposi ironicamente imitandolo. Lo sentii sbuffare avviandosi verso la sua auto
«Proprio non riesci a non farmi saltare i nervi per più di due minuti, vero?» chiese infastidito così mi avvicinai al suo fianco.
«Ecco finalmente il Victor scorbutico. Sai, stavo iniziando a sentirne la mancanza. In effetti tutto questo buonismo nei miei confronti era abbastanza inquietante» risposi aprendo poi la portiera della sua auto una volta arrivati.
«Ci sarebbero cose, in realtà, più inquietanti di questo» disse Victor salendo anche lui.
«Illuminami allora» la buttai lì sapendo, con assoluta certezza, che non avrebbe aperto bocca al riguardo e infatti rimase in silenzio, mettendo a moto.
«Come non detto» sospirai poggiando comodamente le spalle al sedile mentre, la strana foto vista nel pomeriggio, continuava a far visita alla mia mente. Un angelo divorato dalle fiamme, quasi sofferente eppure bisognoso di sostenere il mondo per non farlo sprofondare. Che diamine significava? E soprattutto, perché una foto deve turbarmi così tanto?«Occhio o la testa potrebbe scoppiarti con tutti questi pensieri»
Ed ecco la sua voce, pronta a destarmi da qualsiasi cosa. Mi voltai a guardarlo, aveva un'espressione seria con gli occhi puntati sulla strada«Non potresti solamente guidare e far silenzio?»
Improvvisamente frenò in modo brusco in mezzo alla strada e dovetti poggiare le mani sul cruscotto per non andare a sbattere sul vetro.Guardai davanti a me notando la strada completamente deserta e così mi voltai verso Victor che, con ancora gli occhi rivolti verso la strada, strinse forte tra le mani il volante.
«Cos'è ha appena attraversato una formica? perchè non vedo nessuno» dissi infastidita ma in quell'istante sentii una terza voce«Dove vai?» chiese quest'ultima. Vidi Victor voltarsi verso il lato del suo finestrino
«Devo fare una cosa e poi vengo a casa». Mi allungai verso destra e scoprii a chi appartenesse quella voce: capelli marroni coperti da un cappello appoggiato al contrario, viso giovanile, forse della mia stessa età e un fisico non molto robusto. Ciò che però mi colpii furono i suoi occhi, così identici a quelli della persona che stava al mio fianco.
«È lei?» chiese il ragazzo e Victor annuì così il nuovo arrivato prese a squadrarmi da cima a fondo, facendomi sentire a disagio.
Ma cosa vuole, una fotografia?
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Il mio cuore per te
FantasiIn un mondo apparentemente tranquillo, vive la sua routine Angie. Da poco ventunenne trascorre gran parte del suo tempo tra Università e casa, circondata dal tanto, forse anche troppo, amore che le regalano incondizionatamente i suoi genitori. La su...