Siamo testimoni immobili del nostro dolore. Anestetizzati dalla vita. In un progressivo e lento movimento che tutto cambia senza mai smuovere davvero qualcosa. Siamo paralizzati dalle nostre paure. Immagini interiori celate dalla parte migliore di noi stessi. Uragani che coviamo nella testa fino alla distruzione. Mostri che guardano i pezzi cadere e ci passano sopra. Siamo giocatori in panchina. Spettatori passivi di un gioco troppo veloce e crudele. Difficile forse. Amabile per gli appassionati. Ingiusto per i principianti. Siamo gusci riempiti a caso delle prime cose che Dio, la cicogna e l'angioletto han trovato per strada. Completi solo a metà, vuoti dall'altra. Totalmente dirottati verso l'autodistruzione. Siamo esseri stupidi. Viviamo di ciò che ci uccide, lasciamo che ci uccida e uccidiamo ciò che ci farebbe vivere. Contenti della nostra pace apparente. Soddisfatti di questo quieto vivere di facciata, posto a muro dei nostri mille difetti. Dubbi. Insicurezze. Paure. Siamo uomini, per definizione. Non molto di fatto. Incoerenti,incostanti,inutili. Portatori sani del prefisso "in-". Delle malattie del cuore. Di quelle dell'anima, reali e inesistenti. Siamo uomini. Guerrieri da secoli,millenni. E da secoli,millenni a pezzi.
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BRᴼᴷEN
PoetryMy mind keep saying: "diediediediediediediediediediediediediediediedie" I swear that I will die die die die...di-e.....-ie. ...