The Miner Saw a Comet.

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Premessa; questa storia è il prequel di altre due: How to Catch a Comet e La Cometa del Distretto 12. È il “C’era una volta” della cometa di Halley, di Katniss,  di Gale, dei loro padri e delle loro famiglie. È come tutto è cominciato. Buona lettura!

The miner saw a comet.

«The boy saw the comet and he felt as though his life had meaning. »

 

Caleb Everdeen amava i sabato sera: erano i momenti in cui varcava l’uscita delle miniere per l’ultima volta, nel corso della settimana, e preludevano l’arrivo della domenica, l’unica giornata in cui poteva dedicarsi completamente alla sua famiglia. Quella sera in particolare si sorprese a sorridere, mentre sfuggiva al freddo delle strade innevate del Giacimento, per intrufolarsi in casa, sfregandosi le mani arrossate. Venne accolto da un bacio sulla guancia della sua primogenita e dal sorriso della moglie, che stava cullando la piccola Prim, stringendola a sé per farla addormentare.

“Eccole qui, le mie tre donne” esclamò, accarezzando i capelli di Katniss e chinandosi poi in avanti per baciare la moglie. Prese poi in braccio la figlia più piccola e si sedette su uno dei due letti, incominciando a cullarla come aveva fatto la moglie poco prima. Il suo sguardo si ravvivò ulteriormente, quando Katniss si sistemò di fianco a lui. Sua figlia aveva l’espressione vivace con cui lo salutava sempre nei momenti in cui lui rincasava dal lavoro, ma Calebriconobbe nel suo sguardo anche un brillio insolito, che di norma catturava i suoi occhi solo nelle occasioni più speciali, quelle che le stavano particolarmente a cuore: come la volta in cui aveva preso in braccio sua sorella Prim per la prima volta o quella in cui, il giorno del suo quinto compleanno,Caleb le aveva insegnato la Canzone della Valle, cantandola con lei per tutto il pomeriggio.

“Sei pronta per domani?” le chiese, sorridendole orgoglioso: il giorno dopo l’avrebbe portata nei boschi per la prima volta ed erano entrambi emozionati al pensiero della mattinata che avrebbero trascorso assieme.

La bambina annuì.

“Ho aiutato la mamma a prepararti la cena” rivelò poi, appoggiando il capo alla sua spalla e facendo ciondolare le gambe oltre il materasso. Caleb le baciò la fronte, continuando, al contempo, a cullare Primrose. “Ho un po’ paura di andare nei boschi” ammise infine in un bisbiglio la bambina, parlando all’orecchio del padre. “E se ci vedono?”

“Non ci vedranno” promise l’uomo con un sorriso, accarezzandole i capelli. “E se mai dovessero trovarci, canterò per loro una canzone talmente bella che si zittiranno tutti e non ne faranno mai parola con nessuno”.

“Come fanno le ghiandaie imitatrici?” lo interrogò la bambina, rivolgendogli un’occhiata affascinata. Caleb annuì.

“Domani le vedrai: canteremo per loro” le promise, sorridendo del rinnovato brillio negli occhi della figlia.“Non permetterei mai a nessuno di farti del male, Katniss. Né a te, né a Prim o alla mamma: lo sai.” aggiunse, appoggiando la fronte contro la sua. La bambina sorrise, chinando appena il capo.

“Non ho poi così paura” ammise infine, tornando ad appoggiare il capo contro la sua spalla. Ed era vero: non ne aveva mai, quando suo padre era con lei.

*

A meno di una cinquantina di metri di distanza, un altro minatore era appena rincasato dal lavoro. Joel Hawthorne si passò il dorso della mano su una guancia, per sfregarsi via una macchia di carbone, ma non fece altro che peggiorare le cose, sporcandosi ulteriormente.

The Miner Saw a Comet.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora